Per chi si
interessa di francobolli, di filatelia o di servizio postale, la
raccolta di oggetti cartacei inerenti il servizio è definita
collezione di storia postale, altri la definiscono storia della
posta, per altri ancora è la storia vista attraverso il servizio
postale. Le sfaccettature sono molteplici ma se non sottilizziamo
sulle definizioni, per molti di noi, penso per la maggior parte, la
raccolta di oggetti postali è solo un passatempo che ci permette di
assaporare da vicino e oserei dire toccare con mano frammenti di
storia di decine o centinaia di anni fa. Il coinvolgimento personale
in questo fantastico hobby è però molto diverso, varia secondo le
disponibilità personali sia economiche che di tempo, esso può
impegnare economicamente alcuni ai massimi livelli, altri con
approccio moderato, ma sicuramente sempre al massimo livello
emotivo, per la ricerca di nuovi oggetti e per lo studio delle
normative postali.
Noi collezionisti minori, cacciatori di oggetti non particolarmente
rari, spesso ci accontentiamo di penetrare e captare il fascino che
emanano gli scritti postali del passato, di possedere degli oggetti
che sono frammenti di vita tramandatici dal servizio postale, il
quale, inutile sottolinearlo, per lungo tempo è stato il solo
possibile mezzo di comunicazione e perciò della massima importanza
sociale.
Per altri, più determinati e volonterosi, la raccolta di questi
oggetti è impegno lungo e laborioso. I loro reperti raccolti e
completati con altri documenti dopo lunghe ricerche sul mercato
filatelico postale sono arricchiti da approfonditi studi e ricerche
d'archivio; questi collezionisti ricercatori spesso riescono a
ricostruire una documentazione di valore storico vista attraverso il
servizio postale e a volte anche storico postale "tout court". Sono
studiosi che meritano il massimo dei riconoscimenti perchè sono
quelli che valorizzano (anche economicamente) i reperti e li portano
all'attenzione dei collezionisti.
Qualcuno però è più pragmatico ed in questo settore la pensa
diversamente e fa delle nette distinzioni. Infatti per alcuni,
(penso siano una minoranza, anche per disponibilità economiche)
tengono in gran conto solo gli oggetti che rientrano nel mercato
antiquario, che siano stati acquisiti alle aste, che siano stati
descritti, catalogati, firmati e controfirmati dai periti, insomma
prendono in considerazione ed ambiscono possedere solo reperti rari
che abbiano anche un alto valore monetario perchè ornati da
affrancature inconsuete e rare o addirittura dei pezzi unici.
Solamente in questi casi classificano la collezione come storia
postale importante, altolocata, meritevole di andare alle mostre ed
ai concorsi, e magari avere riconoscimenti nazionali e
internazionali; altrimenti, se si tratta di oggetti minori con
affrancature di grande diffusione e di scarso valore economico,
magari trovati frugando nei mercatini e perciò di qualità filatelica
non eccelsa, la raccolta è da loro poco considerata e chi la pratica
è guardato dall'alto in basso con sufficienza.
Qualcuno ha definito spregiativamente i cultori di tale forma di
collezionismo minore "raccoglioni" e qui le differenze vanno
spiegate.
Il valore collezionistico del materiale postale è determinato dalla
valenza storica e postale dell'oggetto e non solo dagli eventuali
rarissimi perfettissimi francobolli! Tutti vorrebbero avere nella
propria collezione qualche rara affrancatura, multicolore o
inconsueta, da inserire in un ben documentato discorso di storia
postale; ma la stessa funzione la potrà fare anche un oggetto
analogo con affrancatura comune, farà la sua bella figura e servirà
ugualmente a documentare quel determinato servizio postale, inoltre
renderà la nostra passione collezionistica leggera e spensierata
perchè poco costosa.
Può sembrare paradossale ma ho un conoscente danaroso che si
dichiara collezionista di storia postale solo perchè colleziona
buste esclusivamente di gran valore con rarissime affrancature, e
senza che abbiano alcun nesso postale fra loro. Le buste (raccoglie
solo quelle) messe nei classificatori riportano in un angolo del
foglio, le date con l'incremento di valore avuto nel tempo e
...naturalmente le custodisce in cassaforte.
Quando guardi quelle rarità filateliche hai sempre sottocchio la
quotazione e il fatto mi dà un grande fastidio e mi chiedo se non è
invidia la mia, ma non è così, perchè è vero che lui ha una
straordinaria raccolta di costosissime buste con rare affrancature,
ma con la storia postale ha poco a che vedere: le sole rarità
filateliche infatti sono necessariamente episodiche e qualche volta
fine a se stesse e non puoi fare storia postale di sole rarità
d'affrancatura. In cambio ha i mugugni della moglie per le sue
eccessive spese "postali" alla quale risponde di aver fatto un buon
investimento. Oltre a perizie e controperizie, la sua meticolosità
nella qualità è direttamente proporzionale al costo sostenuto,
infatti le buste devono essere freschissime senza pieghe ed è anche
attentissimo che i francobolli delle sue buste siano perfetti nei
dentelli, che siano centratissimi nella stampa, non deturpati da un
bollo pesante e per i suoi dettami il bollo deve essere interamente
impresso, della serie: questo è un pezzo unico, così perfetto c'è
l'ho solo io. Ma il lato postale delle buste spesso lo ignora (o
forse non gli interessa). Ma questa è storia postale? Direi che è
collezionismo filatelico su busta.
Io ho una visione diversa: raccolgo tutto ciò che è appartenuto alla
posta, emesso dalla posta e passato per posta, quindi non solo
oggetti di corrispondenza. Vado alle mostre, nei mercatini e compro
tutto ciò che attira la mia attenzione e mi colpisce, possono essere
oggetti di tutti i tipi: carte, giornali, buste, moduli postali,
cartoline, francobolli, ricevute, telegrammi nuovi e usati ecc.
ecc..
La ricerca è spesso faticosa perché devi trovare un ago nel
pagliaio, scegliere un oggetto fra mille, però quando rientro a casa
con il mio modesto bottino mi sono divertito. E i costi? spesso
molto contenuti, qualche volta irrisori, raramente ho speso una
cifra superiore ad una cena al ristorante per un pezzo da infilare
nell'album, ciò che mi interessa particolarmente è il documento
diverso dal solito che non ho ancora messo in collezione, ambisco
avere una casistica più completa possibile, per documentare
soprattutto il servizio postale italiano dal 1861 al 1961.
Dalla storia postale a volte passo anche alla storia e
all'evoluzione sociale del nostro paese, vista attraverso gli
oggetti postali e alla grafica che li contraddistingue. Della
corrispondenza leggo anche gli scritti, assaporando lo stile dei
testi del passato e appropriandomi anche di frammenti di "storia
minore" lasciataci dagli utenti postali del tempo che fu. Quando
acquisisco un nuovo pezzo con calma cerco di capire e classificare i
due aspetti sia storici che postali dell'oggetto sconosciuto che ho
acquisito; per fare questo ho dovuto documentarmi sui regolamenti
postali, sull'evoluzione del servizio postale e naturalmente anche
dell'evoluzione storica del nostro paese e ciò mi ha arricchito
culturalmente. In definitiva, l'oggetto che ha attirato o attira la
mia attenzione, potrebbe anche essere un pezzo di basso o infimo
valore filatelico perchè non affrancato, essere un modulo postale
nuovo oppure usato con un bollo a data male impresso su un
francobollo incompleto o abraso. Anche se in modeste o cattive
condizioni non è detto che l'oggetto o il modulo non abbia anch'esso
un posto nel grande mosaico della storia postale e magari completare
una lacuna nella infinita casistica postale. Inoltre se sarò
fortunato, dopo averlo studiato saprei cosa cercare e ne potrei
trovare in futuro un sostituto di migliore qualità, senza grande
rammarico per la spesa effettuata la prima volta.
Marino Bignami