PERNIENTEFACILE o forse sono io che mi complico la vita
da ilCanocchiale
filatelia specializzata o varietà ?
EMAIL RICEVUTA DA MARCELLO MANELLI - DOMENICA 11/09/2011 - ore 18,36
OGGETTO: balle tarallucci e vino
Dal VACCARINEWS 28 agosto 2007 (www.vaccarinews.it) leggo le seguenti dichiarazioni di Gianni Carraro:
“E’ un momento abbastanza brillante e le quotazioni, rispetto alla precedente edizione di un anno fa rispecchiano il trend, con aggiornamenti all’insù tra il 10 ed il 20 %. Soprattutto per quanto riguarda il materiale più vecchio, emesso tra il 1945 e 1985. Qualche esempio? Il 100 lire “Democratica”, la “Tabacco” senza il centro, il “Pinoccho” su carta seta.
Oltre ad avere corretto gli errori riscontrati, sono state aggiunte nuove voci. Come il 900 lire “Donne nell’arte”, che in realtà ritrae un uomo, ripreso da un dipinto presente nella volta della cappella Sistina (è l’”Ebbrezza di Noè”). La nostra politica –prosegue Gianni Carraro- è inserire tutto quanto si scopre e si accerta come autentico, indipendentemente dalla sua provenienza. In questo caso parliamo di un progetto di un francobollo, arrivato ad una fase avanzata del ciclo produttivo e poi, per qualche ragione, accantonato. Un po’ come successe per l’emissione del K2”
Le affermazioni di Gianni Carraro lasciano esterrefatti. Capisco che pessimismo e catastrofismo non portino mai bene ma un po’ più di realismo magari con un pizzico di speranzoso ottimismo non farebbero male.
I fatti sono ben altri: francobolli di fascia media o medio alta (fra € 500 e € 5.000 di catalogo) riguardanti specializzazioni e quindi posizioni di filigrana, dentellature ma anche varietà oggi entrano in asta al 25-30 % del catalogo e spesso, quasi sempre, rimangono invendute mentre anni fa alcuni degli stessi francobolli superavano a volte le stesse valutazioni di catalogo.
Certo che se andiamo su oggetti di fascia alta o addirittura pezzi unici o quasi, è ovvio che le brame di possesso di alcuni facoltosi si scatenano al rialzo ma non possono essere certo questi i riferimenti per qualsiasi tipo di collezionismo: il collezionista che inizia a raccogliere varietà e specializzazioni generalmente non parte dal Marco Polo CD o dal Vespucci 12 ¼ e se manca la “base” dopo potrà venire a mancare l’”evoluto” come appunto negli anni si è verificato.
… e anche su francobolli di fascia “alta” comunque starei attento all’ottimismo, alcuni esempi di una recente asta:
- Pallacanestro “violetto” - catalogo € 15.000 – base d’asta € 4.250 (27% del catalogo): INVENDUTO
- UIT su FDC – catalogo € 20.000 (usato) – base d’asta € 5.000 (25% del catalogo): INVENDUTO
- 30 lire Michelangiolesca per macchinette – catalogo € 7.000 – base d’asta € 1.000 (15 % del catalogo): INVENDUTO
and so on !!!
… e questi sono solo alcuni risultati presi a caso; come vedete c’è qualcosa che non torna.
Temo che il problema riguardi i nostri cataloghi, ma non è dei cataloghi italiani in generale che intendo parlare, bensì di uno in particolare in cui la situazione è paradossale e cioè il “Sassone Specializzato”. In questo catalogo addirittura una sola persona, Gianni Carraro, da quasi trent’anni si arroga il diritto, da solo, senza controllo altro che di se stesso, di decidere del valore “ideale” di catalogo, dal quale dovrebbe derivare ovviamente quello “commerciale”, dei francobolli di filatelia specializzata che poi vende avendo oltretutto la possibilità di mettere o togliere a sua discrezione oggetti, in alcuni casi “discussi”, e non certo da chi li ha “scoperti”.
Ne deriva l’aberrante situazione in cui la Pallacanestro, il 900 (lire), il 10 lire AMG-VG e altri, sono a svariate migliaia di euro, tutti passati sotto il dominio dello scopritore/compilatore/valutatore e, quando va bene, sono venduti, oggi, sempre a frazioni di quanto catalogato a riprova delle irreali e personalistiche valutazioni in esso catalogo riportate.
In alcuni casi poi sono stati presi per buoni e riportati in catalogo risultati d’aste in cui la “filatelomania” ha portato i contendenti (ne bastano “due” !) a volere a tutti costi l’”agognato bene” superando qualsiasi decenza, ma questo è il bello della filatelia, in cui il vile danaro dimostra il suo vero valore: zero se confrontato con l’entusiasmo anche un po’ infantile ed effimero del possesso, inutile ma divertente.
Ma tornando al nostro catalogo, la dimostrazione della veridicità di quanto sto asserendo è sotto gli occhi di tutti o per lo meno di chi è solito sfogliare cataloghi d’asta, ancor meglio dei listini di vendita, specchio assolutamente veritiero del reale valore commerciale di qualsiasi oggetto, visto che francobolli anche importanti di pura specializzazione, riguardanti posizioni di filigrana o dentellature, ormai da troppi anni, quando vanno in asta, o rimango invenduti o realizzano cifre ben al di sotto di quanto riportato sul catalogo citato.
Il motivo di questa aberrante situazione sta in due fatti che si sino verificati nel corso degli anni:
1) da una parte il “pompaggio” dei prezzi praticato da Carraro negli anni passati sul suo listino/catalogo
2) e il pressoché esclusivo monopolio della filatelia specializzata dallo stesso Carraro praticato vista l’assenza di altri cataloghi (il CEI, erede del glorioso Catalogo D’Urso, pare scomparso dalla scena, negli anni non si era aggiornato in modo puntuale pur rimanendo importante punto di riferimento per le molte notizie in esso contenute)
portando il tutto ad un totale appiattimento di tale tipo di collezione che ha disincentivato il collezionista e allontanato dalla filatelia specializzata con conseguente svalutazione della maggior parte dei francobolli di specializzazione in particolare quelli di fascia media o medio-alta.
E se non fosse per qualcuno, il sottoscritto, sarebbero ancora in catalogo alcune fantasie, autentiche perle di superficialità filatelica, che, inserite con arroganza, dopo svariati storcimenti di naso il Gianni si è trovato costretto a depennare (vedi i “desaparecidos” di cui sto scrivendo su “L’Odontometro”).
E quando leggo che l’intenzione di Carraro è quella di “inserire tutto quanto si scopre e si accerta come autentico” ho verificato negli anni che: di tutto è stato inserito per POI accertarne l’autenticità !!!
E il coinvolgimento passato e presente dell’AFIS come copertura-alibi è l’ultimo tentativo di “lavare in Arno” i panni ormai logori dall’usura e lo sfruttamento degli ultimi trent’anni.
… siamo in Italia dove tutto finisce a tarallucci e vino e una stretta di mano.
Scurdammoce ‘o passato, volemosebbene paisà!!!
Marcello Manelli
EMAIL RICEVUTA DA GIANNI CARRARO lunedì 12/09/2011 - ore 17.24
OGGETTO: Le nuove "fantasie" del Dott. Marcello Manelli
Il disperato bisogno di "visibilità" che da tempo affligge il Dott.
Manelli lo spinge oggi a nuove deliranti esternazioni (guarda caso in concomitanza con l'annuncio dell'aggiornamento del "suo" catalogo...), alle quali non ho né il tempo né la voglia di ribattere in maniera puntuale.
Citare pretestuosamente comunicazioni stampa del 2007, scegliere risultati d'asta in maniera altrettanto pretestuosa, attaccare in maniera scorretta e volgare tutti quelli che non la pensano come lui:
il solito "stile" ed i soliti metodi a cui il Dottore ci ha abituati da tempo e di cui molti, a partire dal sottoscritto, si sono ampiamente stufati.
Gianni Carraro
EMAIL RICEVUTA DA MARCELLO MANELLI - lunedì 12/09/2011 - ore 22,02
OGGETTO: solite balle
nel caso in cui non abbiate ricevuto le povere cose che il Gianni Carraro ha avuto l'arroganza di scrivere vi giro la sua mail che si commenta da sola aggiungendo solo l'invito a seguire i risultati delle aste riguardanti oggetti di Filatelia Specializzata sui cataloghi d'asta per verificare se le cose che ho avuto l'ardire di scrivere sono esatte o meno
un cordiale saluto
Marcello Manelli
mail di Gianni Carraro (12.09.2011):
Le nuove "fantasie" del Dott. Marcello Manelli
Il disperato bisogno di "visibilità" che da tempo affligge il Dott. Manelli lo spinge oggi a nuove deliranti esternazioni (guarda caso in concomitanza con l'annuncio dell'aggiornamento del "suo" catalogo...),
alle quali non ho né il tempo né la voglia di ribattere in maniera puntuale.
Citare pretestuosamente comunicazioni stampa del 2007, scegliere risultati d'asta in maniera altrettanto pretestuosa, attaccare in maniera scorretta e volgare tutti quelli che non la pensano come lui: il solito "stile" ed i soliti metodi a cui il Dottore ci ha abituati da tempo e di cui molti, a partire dal sottoscritto, si sono ampiamente stufati.
Gianni Carraro=
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mia mail (11.09.2011)
mi hanno fatto notare di aver dimenticato di precisare la data dell'intervista al Vaccarinews (28 agosto 2007) invio di nuovo la mail corretta (... la situazione in vent'anni non è cambiata!!!)
Dal VACCARINEWS 28 agosto 2007 (www.vaccarinews.it) leggo le seguenti dichiarazioni di Gianni Carraro:
"E' un momento abbastanza brillante e le quotazioni, rispetto alla precedente edizione di un anno fa rispecchiano il trend, con aggiornamenti all'insù tra il 10 ed il 20 %. Soprattutto per quanto riguarda il materiale più vecchio, emesso tra il 1945 e 1985. Qualche esempio? Il 100 lire "Democratica", la "Tabacco" senza il centro, il "Pinoccho" su carta seta.
Oltre ad avere corretto gli errori riscontrati, sono state aggiunte nuove voci. Come il 900 lire "Donne nell'arte", che in realtà ritrae un uomo, ripreso da un dipinto presente nella volta della cappella Sistina (è l'"Ebbrezza di Noè"). La nostra politica –prosegue Gianni Carraro- è inserire tutto quanto si scopre e si accerta come autentico, indipendentemente dalla sua provenienza. In questo caso parliamo di un progetto di un francobollo, arrivato ad una fase avanzata del ciclo produttivo e poi, per qualche ragione, accantonato. Un po' come successe per l'emissione del K2"
Le affermazioni di Gianni Carraro lasciano esterrefatti. Capisco che pessimismo e catastrofismo non portino mai bene ma un po' più di realismo magari con un pizzico di speranzoso ottimismo non farebbero male.
I fatti sono ben altri: francobolli di fascia media o medio alta (fra € 500 e € 5.000 di catalogo) riguardanti specializzazioni e quindi posizioni di filigrana, dentellature ma anche varietà oggi entrano in asta al 25-30 % del catalogo e spesso, quasi sempre, rimangono invendute mentre anni fa alcuni degli stessi francobolli superavano a volte le stesse valutazioni di catalogo.
Certo che se andiamo su oggetti di fascia alta o addirittura pezzi unici o quasi, è ovvio che le brame di possesso di alcuni facoltosi si scatenano al rialzo ma non possono essere certo questi i riferimenti per qualsiasi tipo di collezionismo: il collezionista che inizia a raccogliere varietà e specializzazioni generalmente non parte dal Marco Polo CD o dal Vespucci 12 ¼ e se manca la "base" dopo potrà venire a mancare l'"evoluto" come appunto negli anni si è verificato.
… e anche su francobolli di fascia "alta" comunque starei attento all'ottimismo, alcuni esempi di una recente asta:
- Pallacanestro "violetto" - catalogo € 15.000 – base d'asta € 4.250 (27% del catalogo): INVENDUTO
- UIT su FDC – catalogo € 20.000 (usato) – base d'asta € 5.000 (25% del catalogo): INVENDUTO
- 30 lire Michelangiolesca per macchinette – catalogo € 7.000 – base d'asta € 1.000 (15 % del catalogo): INVENDUTO
and so on !!!
… e questi sono solo alcuni risultati presi a caso; come vedete c'è qualcosa che non torna.
Temo che il problema riguardi i nostri cataloghi, ma non è dei cataloghi italiani in generale che intendo parlare, bensì di uno in particolare in cui la situazione è paradossale e cioè il "Sassone Specializzato". In questo catalogo addirittura una sola persona, Gianni Carraro, da quasi trent'anni si arroga il diritto, da solo, senza controllo altro che di se stesso, di decidere del valore "ideale" di catalogo, dal quale dovrebbe derivare ovviamente quello "commerciale", dei francobolli di filatelia specializzata che poi vende avendo oltretutto la possibilità di mettere o togliere a sua discrezione oggetti, in alcuni casi "discussi", e non certo da chi li ha "scoperti".
Ne deriva l'aberrante situazione in cui la Pallacanestro, il 900 (lire), il 10 lire AMG-VG e altri, sono a svariate migliaia di euro, tutti passati sotto il dominio dello scopritore/compilatore/valutatore e, quando va bene, sono venduti, oggi, sempre a frazioni di quanto catalogato a riprova delle irreali e personalistiche valutazioni in esso catalogo riportate.
In alcuni casi poi sono stati presi per buoni e riportati in catalogo risultati d'aste in cui la "filatelomania" ha portato i contendenti (ne bastano "due" !) a volere a tutti costi l'"agognato bene" superando qualsiasi decenza, ma questo è il bello della filatelia, in cui il vile danaro dimostra il suo vero valore: zero se confrontato con l'entusiasmo anche un po' infantile ed effimero del possesso, inutile ma divertente.
Ma tornando al nostro catalogo, la dimostrazione della veridicità di quanto sto asserendo è sotto gli occhi di tutti o per lo meno di chi è solito sfogliare cataloghi d'asta, ancor meglio dei listini di vendita, specchio assolutamente veritiero del reale valore commerciale di qualsiasi oggetto, visto che francobolli anche importanti di pura specializzazione, riguardanti posizioni di filigrana o dentellature, ormai da troppi anni, quando vanno in asta, o rimango invenduti o realizzano cifre ben al di sotto di quanto riportato sul catalogo citato.
Il motivo di questa aberrante situazione sta in due fatti che si sino verificati nel corso degli anni:
1) da una parte il "pompaggio" dei prezzi praticato da Carraro negli anni passati sul suo listino/catalogo
2) e il pressoché esclusivo monopolio della filatelia specializzata dallo stesso Carraro praticato vista l'assenza di altri cataloghi (il CEI, erede del glorioso Catalogo D'Urso, pare scomparso dalla scena, negli anni non si era aggiornato in modo puntuale pur rimanendo importante punto di riferimento per le molte notizie in esso contenute)
portando il tutto ad un totale appiattimento di tale tipo di collezione che ha disincentivato il collezionista e allontanato dalla filatelia specializzata con conseguente svalutazione della maggior parte dei francobolli di specializzazione in particolare quelli di fascia media o medio-alta.
E se non fosse per qualcuno, il sottoscritto, sarebbero ancora in catalogo alcune fantasie, autentiche perle di superficialità filatelica, che, inserite con arroganza, dopo svariati storcimenti di naso il Gianni si è trovato costretto a depennare (vedi i "desaparecidos" di cui sto scrivendo su "L'Odontometro").
E quando leggo che l'intenzione di Carraro è quella di "inserire tutto quanto si scopre e si accerta come autentico" ho verificato negli anni che: di tutto è stato inserito per POI accertarne l'autenticità !!!
E il coinvolgimento passato e presente dell'AFIS come copertura-alibi è l'ultimo tentativo di "lavare in Arno" i panni ormai logori dall'usura e lo sfruttamento degli ultimi trent'anni.
… siamo in Italia dove tutto finisce a tarallucci e vino e una stretta di mano.
Scurdammoce 'o passato, volemosebbene paisà!!!
Marcello Manelli
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