Ai miei tempi non esisteva la Filatelia, ma la collezione dei francobolli,
che era una classica raccolta di vignette, stampate da nazioni estere, che
facevano sognare, (unitamente alle “figurine Liebig”), i mitici paesi
lontani narrati da Salgari e Rudyard Kipling.
Chi le raccoglieva non era edotto su tirature, dentellature, filigrane,
linguelle, pinzette e altre… cosette!
Il giovane che le possedeva guardava le illustrazioni, le studiava,
imparava qualcosa di ignoto e per questo le apprezzava e… si divertiva.
Ora non è più cosi!
Anche in quegli anni esistevano gli “aristocratici” che dissertavano sulle
filigrane KKHM del Lombardo Veneto; i provvisori di Napoli e Sicilia;
le Aquile estensi di Modena; i classici margini del Leone toscano, il
Magenta della Guyana; il Lady McLeod di Trinidad; il mitico svedese Tritio
e… altri… altri… altri.
Ora non è più così!
La filosofia di quel tempo non è più - purtroppo - riproducibile, perché i
collezionisti attuali sono, come certi politici, fuori dal mondo.
Però sarebbe possibile ammirare le esposizioni delle collezioni
storiche…esse sono sempre molto istruttive ed emozionanti.
Mi è capitato di visitare, in una scuola del Piemonte una piccola e
modesta, esposizione organizzata da alunni delle medie e da intelligenti
insegnanti/educatori.
Tema: E’ nostro interesse/dovere difendere la natura.
In quei pochi metri ho potuto apprezzare quello che i giovani sono in
grado di realizzare.
Quelli saranno i nostri eredi?...Speriamo!
La filatelia/poesia è ancora viva in loro… Ma rimarrà solo interiore, se
non li aiutiamo…
Avete letto bene? Ho scritto aiutiamo.
Altrimenti sarà una “roba” che resterà dentro... per sempre.
Perché le Regioni, le Province e/o le città italiane traboccanti musei e
altre cose belle, meravigliose… non…
P.S. Scusate. Dimenticavo i Circoli.
Grazie per l’attenzione.
Gianni V. Settimo
giviesse@clypeus.it
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