All’inizio degli anni ’20 del secolo scorso negli Stati Uniti d’America, all’indomani della conclusione del primo conflitto mondiale, iniziarono a nascere su tutto il territorio le prime stazioni radio, per lo più emanazione delle varie testate giornalistiche, preoccupate del fatto che le emittenti potessero nel tempo sostituire la carta stampata. La prima ad ottenere una licenza federale ed ad iniziare le trasmissioni il 2 novembre 1920 fu la KDKA, localizzata a Pittsburgh in Pennsylvania che ha quindi il primato di essere la prima radio commerciale a livello mondiale. In pochi anni se ne potevano contare più di 700 e la tecnologia portò in ogni esercizio pubblico e in ogni famiglia americana un apparecchio per poterle ascoltare.
Nell’ottica americana di poter sfruttare ogni novità per fare business, la Ekko Company di Chicago commissionò alla American Bank Note Company, già fornitrice ufficiale dell’Amministrazione Postale Centrale, la creazione di una serie di bolli, riportanti prestampata la sigla delle varie emittenti, da poter distribuire alle stesse con lo scopo che andremo di seguito ad illustrare.
L’edizione fu caratterizzata da una immagine particolarmente curata di un’aquila, da sempre simbolo della potenza americana, fiancheggiata da due antenne radio; nell’edizione per le emittenti canadesi un castoro, faunisticamente più corretto, sostituì il volatile. La serie completa è di 8 pezzi nei colori rosso, verde, blu, grigio, arancio, oro, viola e marrone, dentellatura 12”. Ma come ogni emissione filatelica che si rispetti presenta anche le sue varianti sia di colore, con 16 sfumature sulle colorazioni iniziali, sia di centratura della vignetta nonché delle scritte sovrastampate.
E veniamo ora a descrivere il loro utilizzo.
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La EKKO distribuiva alle emittenti radio i bolli, e contemporaneamente vendeva al prezzo di 1.75 $ un album su cui raccogliere le etichette nonché una serie di cartoline sulle quali i radioascoltatori dovevano riportare i dati relativi all’ascolto effettuato in modo tale da attestare l’avvenuto collegamento (ora, data, luogo e trasmissione ascoltata). Una volta ricevuta la cartolina, l’emittente controllava i dati riportati e ritornava un attestato con il bollo relativo che veniva poi applicato all’interno dell’album.
Questa la ragione per cui questo servizio è considerato equivalente a quello delle QSL, attestazione rilasciata come attestazione comprovante il collegamento tra due radioamatori.
L’obiettivo iniziale di pubblicizzare le trasmissioni di queste emittenti, inizialmente l’adesione fu di 18 radio, si trasformò invece ben presto in una smania di collezionismo, rafforzata dalla notizia che ben presto queste emittenti sarebbero state chiuse e che i relativi bolli sarebbe diventati rari. Ad un certo punto la EKKO iniziò a vendere direttamente le emissioni agli utenti e alcune stazioni radio piuttosto che altri privati iniziarono a stampare in proprio i bolli.
Poi giunsero gli anni della Grande Depressione e i collezionisti diminuirono, finchè l’interesse svanì e la EKKO uscì dal mercato.
Ma che fine fece lo stock rimasto invenduto nei magazzini della American Bank Note Company?
Ufficialmente al macero ma noi sappiamo bene come vanno queste storie e quindi ancora per molti anni queste etichette circolarono, utilizzate da varie stazioni radio con la loro sigla impressa sotto l’aquila.
Oggi sul mercato americano questi oggetti sono abbastanza ricercati tra i collezionisti e vengono acquistati sia come pezzi sciolti che album interi.
Mentre i pezzi singoli hanno quotazioni di qualche decina di dollari, ci sono stati realizzi superiori alle migliaia di dollari per album interi.
19 maggio 2016
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