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Il mondo di Donald Evans

di Sergio DE BENEDICTIS

Donald Evans è un bambino che, come tanti di noi, viene affascinato dall’hobby dei francobolli.

Ma Donald è dotato di spiccata fantasia e quindi oltre a collezionarli egli decide di crearli e di immaginare le nazioni che li hanno emessi.

Da adulto questa diventerà per lui un’arte e quando morirà, alla giovane età di 31 anni durante l’incendio di Amsterdam del 1977, i francobolli creati saranno più di 4000 e raggiungeranno altissimi prezzi di catalogo. Ma andiamo per ordine.

Negli anni ’50 del secolo scorso nel New Jersey il nostro fanciullo viene introdotto al francobollo da un suo vicino di casa, ma presto all’età di dieci anni decide di farsene di propri.

Dalla sua fantasia nascono nazioni di cui narra la storia e le regole che la governano; descrive la sua geografia, la flora e la fauna che la popola e ovviamente decide la sua valuta.

Poi disegna i francobolli, anche più emissioni per nazione, li cataloga, ne stabilisce il valore facciale e crea le perforature.

 



Alcuni vanno a finire anche su busta e spediti


Come tutte le belle storie però ad un certo punto termina e intorno ai quindici anni di età il nostro personaggio ritorna ad essere un ragazzo come tutti gli altri suoi coetanei a cui interessano le ragazze ed il football.

Lo ritroviamo a 24 anni impiegato in uno studio di architettura a New York; qui entra in contatto con un gruppo di artisti a cui mostra le sue opere giovanili.

Decidono quindi insieme di allestire una mostra che ottiene grande successo di critica e di pubblico.

A questo punto Evans realizza che il suo hobby potrebbe anche dargli da vivere.

Decide quindi di trasferirsi in Europa, ad Amsterdam, dove inizia la sua attività.
Le sue creazioni assumono la forma di vere emissioni postali con la creazione di serie complete come quella dei “mulini di Nadorp” nazione che non può che farci pensare all’Olanda.


 

 

 

 

Ma crea anche luoghi immaginari, presenti solo nella sua mente, come “Katibo” o “Jantar” o le “Tropides Islands” e la sua frutta esotica.

Attraverso le sue opere riusciamo a viaggiare in più di 40 nazioni create per divertimento.

Stein, una nazione che con le vignette dei suoi francobolli cerca di dipingerci paesaggi descritti nelle opere della scrittrice statunitense naturalizzata francese Gertrude Stein.

 



Yteke, un luogo freddo ed isolato del Nord Europa in cui tra gli iceberg vivono solo grandi orsi polari.

 

 

Poi c’è un chiaro omaggio all’Italia e alla sua arte culinaria con l’invenzione di Pasta, classificata come regione autonoma del territorio di Mangiare; in vignetta illustrati i caratteristici ingredienti dei nostri piatti nazionali.

 

 

Tutto questo è sicuramente lontano dalla visione convenzionale che abbiamo noi del francobollo e il tutto resta confinato in una “mera curiosità” una di quelle tante stranezze che spesso popola questo mondo dell’erinnofilia.
Quello che a noi piace è la maniera come fantasie presenti solo nella mente dell’autore diventano poi oggetti reali e pratici, come può esserlo un francobollo.
Sicuramente è l’immaginazione di un ragazzino in un corpo di adulto.

Per chi vuole approfondire l’argomento vi segnalo un testo, reperibile in rete, che racconta appunto il suo mondo e dal quale abbiamo anche tratto le immagini presenti nell’articolo.


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