gli articoli di erinnofilia

 

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Un erinnofilo della libreria Draghi di Padova
Sergio De Benedictis risponde a Ennio

Salve, ho visto online il vostro sito e forse potete essermi di aiuto. Stiamo purtroppo procedendo a buttare via alcuni vecchi libri universitari malridotti appartenuti a mio suocero mancato parecchi anni fa quando, dentro ad uno di essi, mi sono imbattuto in questo bollo (erinnofilo se non sbaglio, non me ne intendo per niente) commemorativo, attaccato al frontespizio di un manuale di ingegneria che mi ha colpito per la sua indubbia bellezza. prima di buttare via tutto volevo sapere se può avere un valore presso i collezionisti o meno.

Grazie per l'aiuto che saprà darmi.

Cordiali saluti

Ennio

Gentilissimo Signor Ennio,

il pezzo da lei proposto ricade indubbiamente nella categoria degli erinnofili; gli ex-libris hanno fattura diversa riportando il nominativo del proprietario e di solito un motto.

Il termine erinnofilo deriva dal tedesco “Erinne (rungsmarke)“ che significa " (francobollo) commemorativo “. Stampati nel “ricordo” di qualche avvenimento passato o futuro, l’utilizzo principale è sempre stato quello di “chiudilettera“ in sostituzione del vecchio metodo della ceralacca.
Nel suo caso è stato realizzato dalla libreria citata in vignetta per un fine direi “pubblicitario” e apposto sui libri al momento della vendita.

Essendo la libreria in Padova ha colto l’occasione per commemorare il VII° centenario della locale Università, riportando una allegoria con in mano una corona di alloro, che come sappiamo circonda il capo dei neolaureati.
Sicuramente lei, che come mi sembra vive a Padova, avrà conosciuto e forse frequentato questa storica libreria. Ne parlo al passato perché purtroppo, come tante altre, ha dovuto chiudere i battenti nel 2011, soffocata dalla grande distribuzione. La famiglia Randi l’ha gestita fin dal lontano 1920 con il suo capostipite Giovanni Battista, noto a tutti come el siòr Tita, che partito come fattorino della libreria Drucker, altra storica insegna della città ma chiusa anch’essa negli anni ’50 del secolo scorso, prese poi in carico la direzione della libreria Draghi.

Ritornando al nostro erinnofilo sicuramente la sua valutazione, che direi possiamo considerare di pochi euro, risente di un mercato molto ristretto, un mercato di nicchia per pochi estimatori. Ma le assicuro che una collezione di erinnofili può essere perseguita con interesse da un collezionista sia per gli avvenimenti che commemora sia per l’estrema cura nella realizzazione che si riflette spesso in una indubbia bellezza del disegno.

Il mio consiglio è di conservare il pezzo, lasciandolo incollato al libro o, in caso non sia integro, staccandolo e conservandolo in album. Inutile dirle che il mio auspicio sia quello di un suo coinvolgimento in questo tipo di collezione.

Un saluto.

Sergio De Benedictis
www.esculapiofilatelico.it

 

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