Continuiamo con le regole.
Iniziamo con i verbi. Le forme verbali semplici sono solo 6, la desinenza è invariabile per tutte le persone e numeri.
Quindi:
-I per l’infinito |
-AS per il presente |
-IS per il passato |
-OS per il futuro |
-US per il condizionale |
-U per l’imperativo |
Nell’intero postale si legge nella didascalia, APERIS = è apparso, apparve
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Polonia 1960, intero postale, annullo 1962 |
Si continua con gli avverbi che posso essere: originali e derivati. Quelli derivati si formano aggiungendo alla radice la desinenza -E.
Inoltre esistono prefissi e suffissi che definiscono alcune caratteristiche specifiche:
-IG rendere, fare
-IĜ diventare
Nell’annullo, MEMORE = in memoria, a ricordo; LIBERIGO = liberazione, atto del liberare
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Cina 1989 - Targhetta meccanica a ricordo della liberazione di Nanchang |
Nuova regola è la possibilità di comporre parole, unendo 2 radici e più prefissi, suffissi e desinenze.
Nell’annullo KULTURFESTIVALO = festival culturale, e la parola JUNULARO è composta da JUN-UL-AR-O = giovani-persone-insieme+O del sostantivo, quindi gioventù.
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Polonia 1971 – Annullo per il Festival della gioventù esperantista |
Finiamo questa veloce carrellata sulla grammatica dell’Esperanto con la parte più geniale, ovvero la creazione delle KI-vortoj, parole che permettono di avere una serie di pronomi correlativi combinando sillabe radicali con desinenze correlative.
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Paesi Bassi - Cartolina del 1914 |
Nell’annullo, KIEL - KI specie interrogativa + EL modo = in che modo, come.
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Spagna 1987- Targhetta meccanica 100° anniversario dell’esperanto |
Naturalmente la grammatica non si esaurisce in queste poche righe, ma forse stuzzica la curiosità.
Alessandro Bellucci
27-05-2021
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