|
|
|||||||||||||
Ancora sulla stampa degli Alti Valori in lire | ||||||||||||||
Nicola Luciano Cipriani risponde a Ferdinando Morrone | ||||||||||||||
Ho letto con interesse la nota di Ferdinando Morrone in merito al suo intervento sugli Alti Valori Lire. Lo scritto che segue è stato condiviso sia da Franco Moscadelli che Antimo (Nino) D’Aponte, pertanto, tutti e tre concordiamo con quanto segue. L’approfondimento che Morrone stimola a fare, penso che potrà essere fatto, ci sarà solo da concordare con Franco qualche incontro per studiare un po’ di materiale. Magari bisognerà trovarlo, non è detto che sia proprio dietro l’angolo. Concorderemo anche con D’Aponte un piano di ricerca. Le caratteristiche di stampa sono le stesse per tutti i valori. Tutti e sette i valori sono stati stampati con il metodo calco su calco che si basa proprio sul doppio passaggio sul cilindro. Doppio passaggio in quanto metà (nel senso dell’asse) porta incisa una parte dell’immagine e l’altra metà la seconda parte. Se conosce il mio articolo su questo sistema sa benissimo di cosa si parla. Tra l’altro questo metodo di stampa è stato utilizzato anche per il 900 e 1000 lire Castelli ed ho cercato di esplicare il metodo applicato a questi due francobolli. Queste note usciranno in autunno sul 2° volume della Enciclopedia dei Castelli. Il disegno di ciascun valore non è più o meno complicato in base al suo valore. Il sistema di stampa è uguale per tutti, ma ciascuno ha le sue prerogative. Potrebbe anche darsi che il 1500 lire sia il meno complicato perché è il valore minore, ma il 2000 ha i colori uguali a scacchiera, il 3000 ha la fascia rossa, il 4000 verde, il 5000 celeste. Ma nel corso del tempo, forse per la svalutazione della lira, questi francobolli non erano considerati, come all’inizio, di gran valore ed allora sono stati stampati anche senza la fascia verde (4000) o senza quella celeste (5000). Con la fascia rossa è rimasto solo il 3000. Non doveva essere considerato di gran valore nemmeno il 10.000 lire perché il suo uso è stato piuttosto comune. Il vero alto valore è stato il 20.000. Non era facile trovarlo negli Uffici Postali e gli addetti lo maneggiavano anche con cura per paura di romperlo, come se si strappassero fogli di carta moneta. Tanto è che il 20.000 lire è stato l’unico ad essere stampato su carta filigranata stelle IV tipo e con fluorescenza in pasta. Queste sono le caratteristiche antisofisticazioni che hanno la funzione specifica. La complessità del disegno era perché alla nascita dovevano essere certamente difficili da falsificare, ma era necessario anche conferire una veste “regale” ad una emissione importante per il suo valore venale. Le falsificazioni poi sono state fatte ugualmente e, grazie alla complessità del metodo di stampa, sono state di facile identificazione. Si conoscono le imitazioni del 2000, 3000 4000 e 5000. L’annullo “...LE DI FANO”, è riferibile all’ufficio postale di VILLE DI FANO, frazione del Comune di Montereale (AQ), con frazionario 3-176, chiuso da tempo. In quanto al disallineamento dei due passaggi sul cilindro, alla voce "Alti valori”, il Sassone 2016 (Catalogo delle Specializzazioni e Varietà) pone lo spostamento minimo a 2 mm. C’è da dire però che di questi francobolli sono stati immessi nel mercato filatelico delle varietà veramente eclatanti, in parte venduti presso gli uffici postali, in parte arrivati in quantità e con modalità differenti. Quindi si va da spostamenti minimi fino a voli delle testine in alto e in basso come fossero palline da ping pong. Si trovano anche varietà con un solo passaggio sul cilindro, insomma c’è un po’ di tutto e naturalmente quelli più appariscenti sono anche quelli più ricercati. A occhio i suoi due esemplari da 1500 lire hanno lo sfasamento dei due passaggi che dovrebbero superare i 2 mm richiesti. Infine il valore da 3000 lire con quello che lei chiama doppia incisione, sarebbe da vedere a mano. L’alone che contorna il profilo del viso non è proprio indicativo di una doppia incisione. Esistono due tipi di doppia incisione, una su mini fogli da 20 esemplari ed un’altra su fogli da 50. Nel primo caso le immagini sono ben note e pubblicate nel mio articolo che lei ha letto. Francobollo molto raro, ma ben riconoscibile ad occhio esperto, un po’ meno a chi non lo ha mai visto dal vero, ma è sufficiente una lente 10x per riconoscerlo senza ombra di dubbio. Nel secondo caso, quello dei fogli da 50, non ho ancora pubblicato nulla perché le due incisioni sono molto più vicine rispetto al primo caso. Occorrerebbe uno studio approfondito che non ho ancora avuto il tempo di fare. Penso che come frequenza di ritrovamento possa essere paragonato al primo. Il suo esemplare non rientra in nessuno dei due casi. Ma ad essere più precisi, le doppie incisioni di cui sopra hanno realmente due tratti tipici e simili che si distinguono solo per una leggerissima differenza di pressione della moletta sul cilindro di stampa. Il suo francobollo invece ha un segno evanescente che costeggia il profilo, è una sottile fascia grigia che non ha nulla a che fare con la pressione di una moletta. Quanto le sto scrivendo è derivato da una immagine, per questo ho anticipato la mia risposta dicendo che va visto nella realtà. Nicola Luciano Cipriani | ||||||||||||||
|