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Ancora sulla stampa degli Alti Valori in lire | ||||||||||||||
Nicola Luciano Cipriani | ||||||||||||||
Premetto che non ero a conoscenza dei ritrovamente di Nino D'Aponte e la lettura della risposta data da Franco mi ha stimolato a riflettere sull'argomento e vorrei dare una ulteriore ipotesi. Concordo con Franco che la sovrapposizione dei colori calcografici sono spesso di difficile interpretazione. Alcuni anni fa contattai un esperto che aveva un interessante strumento che lavora a luce radente e consente di avere le idee più chiare in merito a chi sta sopra e chi sotto. Franco cita lo strumento Forint (che lavora anche in luce radente) che io ho e mi farà piacere fare osservazioni insieme a lui (ci scambiamo spesso idee in merito a qualche francobollo un po' complicato) su un numero adeguato di esemplari Alti Valori distribuiti nell'intervallo di tempo della loro produzione. Ritengo infatti che sia possibile l'inversione dell'ordine di stampa delle due metà del cilindro per la stampa "Calco su Calco" in quanto di cilindri ne sono stati incisi un buon numero. Ricordo infatti che i cilindri di acciaio sono rivestiti da uno strato di rame che viene rasato e reinciso dopo un certo quantitativo di fogli stampati. Alla fine dello strato di rame si procede ad incidere un nuovo cilindro e così via fino alla dismissione della serie ordinaria. Durante il lungo intervallo di tempo di produzione degli Alti Valori in lire non è da scartare la possibilità che le due fasi di stampa siano state talvolta invertite. Nicola Luciano Cipriani | ||||||||||||||
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