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Il 1400 lire della serie Castelli d’Italia,
tipo di stampa e composizione del foglio
di Giovambattista Spampinato

Essere, o non essere”, questo è il dilemma.

Parafrasando l’Amleto, un simile dubbio mi ha ossessionato sul valore in oggetto in merito al tipo di stampa effettuato, cioè: Calcografia (semplice) oppure Calcografia a doppia impressione, ed al numero di esemplari nel foglio: 50 oppure 100.

Da tempo mi porto dietro questo “dilemma”, così come ritengo altri collezionisti, in quanto tutti ci siamo avvalsi delle notizie riportate dai Cataloghi, dalle Pubblicazioni ed dagli articoli di vari autori, che spesso erano discordanti.

La confusione in me era parecchia, ma la mia convinzione era che la verità non potesse stare in mezzo, ma da una o dall’altra parte. Per questo motivo mi sono dato ad una approfondita ricerca, consultando i Decreti Ministeriali della emissione della serie, Pubblicazioni ed Articoli vari e diverse edizioni di Cataloghi, con il risultato qui di seguito esposto.

Suddivido in tre parti l’iter della ricerca; prima di iniziare però, mi corre l’obbligo chiarire che, oltre al valore da 1400 lire, sono citati anche quelli da 900 e 1000 lire, in quanto il primo, come si può notare nella 2° e 3° parte, viene collegato agli altri due per le stesse caratteristiche.

Prima parte
-1) La G.U. n°83 del 27/3/1981 riporta il D.M. 3 ottobre 1980 relativo alla “Determinazione del valore e delle caratteristiche di una serie di francobolli ordinari denominata Castelli d’Italia” (trattasi dei 27 valori, 24 di formato grande in fogli e 3 di formato piccolo in bobine, emessi il 22 settembre 1980). Nel decreto fra l’altro si legge, … ”in Calcografia a doppia impressione per i valori da 900 e 1000 lire”, ed a seguire … ”in fogli composti di 50 esemplari. Inoltre i colori adoperati sono, per il 900: nero – bruno – verde - giallo, e per il 1000: azzurro oltremare – nero – verde - arancio", quindi quattro per entrambi.

1a) La G.U. n°13 del 13/1/1984 riporta il D.M. 27 giugno 1983 per la “Autorizzazione alla emissione di francobolli appartenenti alla serie ordinaria Castelli d’Italia, fra cui il valore da L.1400, stampato in Calcografia ed in fogli di 100 esemplari. I colori: azzurro oltremare - viola malva - terra di Siena", quindi tre.

-2) Il IV volume-3° aggiornamento,ed il V-4° aggiornamento della serie “I Francobolli dello Stato Italiano” edita dal Ministero P.T.T. a cura di Luigi Piloni, ed i Bollettini Illustrativi di Poste Italiane, descrivono le caratteristiche dei tre valori come riportate dai succitati Decreti. Solo i Bollettini riportano i colori come descritti nei punti 1) e 1a).

-3) La Pubblicazione “ABRUZZO PHIL ‘95” edita dal Circolo Filatelico-Numismatico Rosetano di Roseto degli Abruzzi (TE), riporta anche una dettagliata descrizione della serie, del compianto Dr. Andrea Malvestio, in cui fra l’altro si legge: 2 valori (900 e 1000) stampati in Calcografia a doppia incisione …… in fogli da 50, e più avanti, il valore da L.1400 stampato in Calcografia, in fogli di 100 esemplari. Non sono menzionati i colori.

-4) I Cataloghi : Bolaffi del 1990 e l’Unificato Super del 2002 e del 2004 riportano le stesse caratteristiche sopra descritte. Non sono riportati i colori.

I testi di cui sopra concordano nel distinguere per tutti i valori della serie i diversi tipi di stampa ed il numero di valori nel foglio, compresi i tre in questione.


Seconda parte
Per questa seconda parte ho consultato ben 6 edizioni del Catalogo Sassone, una Pubblicazione ed un Articolo riportato da una nota Rivista.

-1) Il Catalogo Sassone specializzato dei Francobolli d’Italia e Paesi italiani, nelle edizioni 15° del 2000 e 17° del 2002, riporta i 3 valori (900, 1000 e 1400) come stampati in Calcografia a Doppia impressione ed in fogli di 50 esemplari. Inoltre, nella pagina del riepilogo dei tipi di stampa di tutti i francobolli della serie, i tre valori sono così descritti: Doppia calcografia - ed a seguire disposti in colonna, 900 l. 4 colori calcografia, 1000 l. 4 colori calcografia, 1000 l. 4 colori calcografia (questo secondo 1000 l., sicuramente è dovuto ad un errore di stampa, in quanto è logico che si tratta del 1400 l.).

-2) Il Catalogo Sassone delle Specializzazioni e Varietà della Repubblica Italiana e Trieste di Gianni Carraro nelle edizioni 18° e 19° rispettivamente del 2006 e 2008, ripete esattamente quanto descritto al punto 1°).

-3) La 20° edizione dello stesso Catalogo edita nel 2012 di Diego e Gianni Carraro con la collaborazione dell’A.F.I.S. (Associazione Filatelia Italiana Specializzata), e la 21° edita nel 2016, di Diego e Gianni Carraro, entrambi riportano “un’ increspatura”, infatti dei tre valori (900, 1000, 1400) descritti ai punti precedenti, il primo è stato eliminato, ma in “compenso” ne sono stati aggiunti altri due ( il 750 e 800 lire), per cui il gruppo risulta composto di 4 valori (750, 800, 1000 e 1400), tutti stampati in Calcografia a doppia impressione. Ma le sorprese non finiscono qui, in quanto nella parte della composizione dei fogli si legge: Fogli di 100 (evidentemente riferito a tutti i valori della serie), eccetto i valori da 900 e 1000 l. stampati in fogli da 50. Quindi il 1400 è stato riportato al suo stato naturale, cioè fogli da 100.

-4) La Pubblicazione Didattica del C.I.F.O. (Collezionisti Italiani Francobolli Ordinari) n°11 “Castelli d’Italia” di Giovanni Riggi di Numana, riporta nel Capitolo STAMPA a pag.64: Soltanto 3 tagli sono stati prodotti in fogli da 50, trattasi del 900, 1000 e 1400 L.; e a pag 66: La doppia Calcografia è stata impiegata solo per i tagli da 900, 1000 e 1400 L.; le stesse notizie sono riportate nelle rispettive colonne della “Tavola riassuntiva dei francobolli tipo e delle caratteristiche fisiche dei Castelli d’Italia” alle pagine 85/ 86.

-5) In “Qui Filatelia” n° 71 di Aprile-Giugno 2013, la rivista di filatelia della Federazione fra le Società Filateliche Italiane, nella parte Collezioni “Le Serie Ordinarie d’Italia”, Bruno Crevati Selvaggi descrive quella dei Castelli d’Italia, ed a pag. 19 nel capitolo “i metodi di stampa”, fra l’altro dice: tutti i fogli erano di 100 francobolli, salvo quelli da 900, 1000 e 1400 L. stampati in fogli da 50, e più avanti, Calcografia a doppia impressione: 900, 1000 e 1400 L.


Terza parte
-!) Nel Volume: CASTELLI – Un Baluardo Postale di Danilo Bogoni, con la collaborazione di Franco Filanci, Andrea Malvestio e Carlo Sopracordevole, edito da Poste Italiane nel 1999, a pag.36 del capitolo 5 LA STAMPA, i 3 valori (900,1000 e 1400) sono riportati come Impressi con due passaggi calcografici ed a 4 colori. Non risultano menzionati il numero di valori nei fogli.

-2) Nella parte finale dello stesso volume sono riportati i D.M. di tutti i valori della serie, compresi i due segnalati nella Prima parte con i numeri 1) e 1a).

Conclusioni
Da quanto sopra esposto si evince chiaramente che le descrizioni riportate in tutti i 5 punti della “Prima parte”, corrispondono alle vere caratteristiche del valore in oggetto, e cioè che il 1400 lire del Castello Valdoresco di Vasto è stato stampato in Calcografia (semplice), in fogli di 100 esemplari e a tre colori: azzurro oltremare - viola malva e terra di Siena, e gli altri due valori (900 e 1000 lire), gli unici di tutta la serie, sono stati stampati in Calcografia a doppia impressione, in fogli da 50 esemplari ed a 4 colori ciascuno.

Invece per quanto riguarda i punti della “Seconda parte”, non si riesce a capire da dove sono scaturite le caratteristiche riportate dai Cataloghi Sassone (punti 1 e 2), e sbalordisce di più l’inserimento degli altri due valori riportate nelle edizioni 20a e 21a di cui al punto 3). E’ inutile ripetersi sul contenuto della Pubblicazione e della Rivista di cui ai punti 4) e 5), in quanto è evidente che gli autori hanno preso pedestremente spunto dai sopra citati cataloghi.

Nella “Terza parte”, l’autore rifacendosi al detto latino “In medio stat virtus” ha accontentato sia gli uni che gli altri (stando così le cose, una punta di ironia non guasta).

Finisco ringraziando tutti i collezionisti che hanno avuto la pazienza di leggere queste righe, nella speranza di essere riuscito a fare chiarezza su un argomento che fino ad oggi è stato presentato assai nebuloso. Confido nei vostri interventi su eventuali mancanze, errori, e perché no anche critiche, purchè siano costruttive.


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