/NdR. La domanda e la risposta sono dell'ottobre 2018, mi scuso per averne ritardato la pubblicazione
Buongiorno Roberto,
con l’aumento tariffario del 3 luglio 2018 che ha portato la tariffa delle lettere primo porto della Posta 4 a 1,10 euro dalla precedente di 0,95, si è reso necessario, per poter utilizzare i francobolli da 0,95, integrare con 0,15.
Ma la disponibilità di questo taglio è da tempo pressoché nulla.
Esaminando un corposo lotto di buste, tutte del settembre 2018, ho notato che i valori da 0,95 erano integrati con uno 0,15 diverso da quello emesso il 19 settembre 2015. Evidentemente Poste Italiane ha ritenuto utile ristampare questo taglio per poter utilizzare quello da 0,95.
Tutte le scritte risultano più marcate, quasi in neretto rispetto all’emissione 2015, così che il francobollo appare molto diverso dalla vecchia tiratura.
La distribuzione di questa nuova tiratura potrebbe essere precedente a settembre ed invito i lettori ad esaminare la corrispondenza in loro possesso per datare la ristampa.
Allego una scansione dei due tipi.
Ad integrazione aggiungo una scansione di una busta con annullo del 31.08.2018 con un 0,15 nuova tiratura.
Quindi anticipiamo ad agosto la distribuzione di questa nuova versione del 0,15 in attesa di segnalazioni.
Cordiali saluti
Attilio Seveso
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risponde Giuseppe Preziosi
Carissimo Sig. Attilio,
le rispondo immediatamente con un articolo apparso sull'ultimo numero dell'Occhio di Arechi.
L’aumento, tutto sommato inatteso (l’avviso è stato dato meno di un mese prima) delle tariffe postali e, soprattutto, di quella base da 95 cent a 1 euro e 10 cent (oggi nota come B), ha, come è sempre successo nella nostra storia, reso improvvisamente obsoleti tantissimi francobolli che si vanno ad aggiungere ai precedenti con tanti facciali diversi che oggi trovano solo un complicato utilizzo. E che le scorte siano consistenti lo dimostrano anche le tante affrancature in lire ancora in circolazione, multicolori e veramente spettacolari (a proposito, oggi per affrancare una lettera sarebbero necessarie ben 2.140 lire, alla faccia della stabilità dell’euro e del passaggio alla pari tra le due monete. Io non prendo certo il 250% in più di pensione rispetto a quello che avrei preso nel 2002!)
Per tornare ai nostri poveri francobolli da 0,95 negletti e inutili, le Poste hanno dovuto giocoforza fornire quantitativi industriali dei francobollini “lettera volante” da 15 cent. Appena seppi la notizia, e prevedendone la rarefazione, ne acquistai tre fogli, stampati nel 2014 (lettera identificativa M), ma ne chiesi subito altri due fogli e, con mia somma sorpresa, mi furono presto consegnati ma con la lettera identificativa P, cioè di quest’anno. Si trattava di una ristampa fatta di fretta e di furia sull’onda della richiesta e della necessità.
La ristampa, però, come nelle migliori tradizioni, non è esattamente eguale all’originale. Il rosso della lettera volante, della bandiera e delle scritte è molto più intenso e quest’ultime sono molto più leggibili. Nulla di nuovo sotto il sole. Il fenomeno si è verificato già altre volte al Poligrafico quando il cilindro reincamiciato ha ricevuto un’incisione… più incisiva. Basta ricordare, tra i calcografici, l’800 lire “Castelli” (per restare sul rosso) o lo 0,41 e lo 0,45 “Donne nell’arte” e, tra i rotocalcografici, il 10 centesimi “Donne nell’arte” in cui si sono verificati anche vistosi mutamenti di colore.
Ma per ritornare al nostro 15 cent, la difformità più interessante si riscontra nel colore verde che è di una tonalità leggermente diversa.
Le immagini, per quanto da scansione e quindi falsate, illustrano meglio le differenze.
Da esso si deduce che già a luglio fu effettuata la ristampa P del 15 cent lettera alata e da allora viene venduto solo quest'ultimo tipo. La data esatta della ristampa non la conosco nè mi affascina la gara per trovare il primo uso di una ristampa di un francobollo.
Sempre a sua disposizione.
Giuseppe Preziosi
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