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Siediti tu, io non sono stanco


di Giorgio LANDMANS


Poi, contro tutti dovetti combattere e spiegare ... e dovetti consigliare .. cercare di far luce, .....no, no, vendere in America? no e nemmeno in Gran Bretagna, ma, per carità, nemmeno in Francia dove già c’ è stato più di qualche tedesco in divisa che ha portato... ha venduto ....loro hanno acquistato...... il mercato è stato riempito...
Fu così che sospettai che non è il soldo ciò che può sostenere la filatelia, ma è qualcosa di diverso. Ma non potevo ancora capire anche perché mi si parlava di “passione” ed io questa passione non la capivo poiché non la provavo. Era per me un lavoro e dovevo alzarmi da una sorta di poltrona comoda e riuscire a potermi sistemare almeno su una sedia di legno. Forse sarebbe stata ancora un po’ scomoda, ma avanti, muovi le mani, datti da fare con il cervello, inventa, trova.
Oggi tutto è passato, qualche rimpianto forse, ma anche qualche inaspettato premio.
In questo mondo mi sono dato da fare, ho avuto idee e soluzioni, e oggi so che i francobolli che hanno richiesto sempre mia attiva attenzione, specie per aver dovuto dare ogni mia attenzione sul loro singolo stato, attento alla dentellatura, attento alla filigrana, attento alla trasparenza, ad eventuali anche piccole rotture, a modesti assottigliamenti, a timbrature postume o anche false, e altro ancora.
Tutto ciò mi ha aiutato a vivere, ad avere clienti come amici e amici come clienti.
Mi sto accorgendo che ho imparato ad usare la mani con attenzione, ad usare gli spazi e le strade del pensiero con la dovuta cautela frenando certe ambizioni sfrenate che vedo attorno sovente in voce nascosta . Ho imparato a snellire, a eliminare attenzione al continuo e assillante necessità di autogiustificazione del nulla che rimbomba nelle parole di chi per caso mi sta talvolta vicino.
I francobolli, già proprio i francobolli sono forse meglio di quella scuola dalla quale esci saputello ma le mani, la mente, la fantasia scompaiono e appare il fantasma: quell’ assoluto bisogno di droga che ci circonda oggi.
La droga non vince l’intima assoluta certezza di se stessi. Là dove il gioco ti distrae da ogni assillo e così – non sai – ma impari ad usare attenzione su quell’ elemento essenziale per lo sviluppo positivo del tuo cervello.
Il gioco ti stacca dall’ ansia di sapere, di conoscere tutto e subito. Il gioco ti stacca dall’ ansia di potere, dall’ ansia di avere. Prova a pensare a te bambino. La pausa che davi alla tua giornata, che regalavi alla tua vita e che ti faceva conoscere sempre qualcosa in più. Dona una pausa rigenerante al tuo io. Ti diverranno chiari i falsi stimoli che questa società ti va circondando per fare di te lo schiavo che loro dona.

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