I francesi in Italia


Il Regno d'Italia napoleonico


I dipartimenti francesi in Italia


LA COLLEZIONE

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I bolli postali napoleonici dei dipartimenti francesi d’Italia:

di Pietro GIRIBONE

Presentazione

La vasta storiografia postale del periodo napoleonico evidenzia interessi elevati per l'area geografica italiana anche dovuti a ricercatori e collezionisti d'oltralpe che hanno sempre avuto un occhio attento agli eventi postali italiani. La suddivisione in dipartimenti di gran parte delle conquiste napoleoniche ha permesso al cultore di storia postale di dedicare sguardi privilegiati a queste ristrette aree geografiche, assimilate amministrativamente e postalmente a quelli del territorio francese. Il relativamente breve periodo in cui si configurò tale situazione ha ulteriormente catalizzato l'attenzione verso questa realtà postale. Il breve periodo e le aree abbastanza circoscritte ha tuttavia prodotto l'illusione di poter conseguire risultati collezionistici di completezza, obiettivo di tutti coloro che raccolgono qualcosa, nel caso specifico impronte postali. Non è raro infatti trovare difficoltà insormontabili nel reperire determinati pezzi mancanti.
La collezione REMO che iniziamo oggi a pubblicare rappresenta quanto di più completo riguardante i "départements conquis" sia mai stato ordinato in una presentazione che va oltre le caratteristiche di collezione destinata ad esposizione a concorso. La sua estensione, la qualità dei pezzi inseriti e la ricchezza di note esplicative la collocano senza ombra di dubbio tra i gioielli della prefilatelia italiana cui ogni collezionista del periodo deve fare riferimento per confrontare ed aumentare le proprie conoscenze.

Alberto Càroli
Roberto Monticini

Introduzione di Pietro Giribone

Il 4 aprile 2017 ci ha lasciato Edoardo Paul Ohnmeiss, notissimo studioso e divulgatore di storia postale napoleonica dei Dipartimenti Francesi in Italia. Il Suo testo “Metodi e bolli postali napoleonici dei Dipartimenti Francesi d’Italia – Storia e catalogazione”, edito da P. Vaccari nel 1989, costituisce a tutt’oggi il trattato fondamentale per chi desidera approfondire lo studio dell’interessante periodo napoleonico in Italia.
Edoardo ha proposto un approccio metodico e ragionato di tutte le bollature dipartimentali dei Départément Conquis italiani, approfondendo l’attivazione e il funzionamento di ogni singola Direzione postale, con particolare attenzione all’adozione delle relative bollature, sulla base dell’esame di incontestabili documenti d’archivio e la diretta analisi di lettere viaggiate.
Nei molti anni di ricerca e studio Egli ha potuto raccogliere una mole immensa di materiale, comprendente molti reperti rarissimi o unici, costituendo un insieme che probabilmente nessun’altro collezionista potrà mai sperare di eguagliare nel futuro.
Mi raccontò che questa passione nacque da Renato Mondolfo, celebre pioniere della filatelia italiana, che gli trasmise, negli anni Sessanta del secolo scorso, l’interesse per il settore e dal quale acquisì, negli anni Settanta, il materiale prefilatelico. Su questa base progettò quella che doveva costituire la collezione di riferimento, la più completa e disponibile alla consultazione di ogni studioso di storia postale del periodo.

Nel ventennio tra gli anni ottanta e novanta incrementò significativamente il patrimonio collezionistico, ricercando ovunque i pezzi mancanti, divulgando la propria mancolista anche in Francia e contattando personalmente ogni collezionista e studioso, che in qualche modo avesse potuto accrescere le conoscenze, che lo avrebbero portato, da un lato, all’edizione della celebre monografia e dall’altro al montaggio definitivo della “R.E.M.O.” (dall’acronimo dei nomi dei due Pionieri di storia postale napoleonica) , quale collezione di eccellenza dei Dipartimenti Francesi d’Italia.
Il secondo obiettivo non fu raggiunto da Edoardo, forse per il Suo carattere perfezionista, a causa del non reperimento di quella ventina di pezzi, che gli hanno impedito di completare la collezione, secondo lo stato delle conoscenze dell’inizio del nuovo millennio.
Ricordo i Suoi racconti relativi al monitoraggio dei “pezzi mancanti o unici” e la Sua attenzione nell’eventuale “passaggio di mano” degli stessi. Inoltre, più volte, parlammo dell’enigma dei timbri di porto pagato e di déboursé di alcuni uffici italiani, quasi certamente approntati dall’officina Generale delle Poste Imperiali, ma mai rintracciati nei reperti postali e mai citati nella letteratura specializzata europea.

Forse, nel tempo, Edoardo tentò ripetutamente un montaggio razionale e soprattutto non puramente marcofilo della “R.E.M.O.”, ma a parte la collezione dei dipartimenti toscani, incentivata, alla fine degli anni Novanta, dall’entusiastica nascita dell’ASPoT, non mi risulta abbia predisposto altri fogli espositivi della Sua napoleonica.
Edoardo preferì allargare le proprie competenze, entrare in contatto con studiosi e collezionisti, scrivere non pochi testi monografici su svariate tematiche, tenere conferenze, partecipare ad ogni tipo di evento per diffondere la storia postale e condividere - a volte con sentito coinvolgimento, a volte con spirito di pura compagnia - ogni evento sociale della filatelia organizzata.
Sono certo che molti dei lettori de “Il Postalista” lo hanno conosciuto personalmente e ne serbano un vivo ricordo.

Con la diffusione del mondo web, Edoardo comprese che internet poteva costituire il corretto strumento di diffusione della “R.E.M.O.”, una volta completata.
Purtroppo (o per fortuna) nulla vi può essere di completo nella storia postale prefilatelica, come asserì un altro “Grande Postalista”, Paolo Vollmeier.

Ad oggi, infatti, parecchie bollature di porto pagato sono rimaste in sospeso, per non parlare delle impronte di déboursé, che oltre alla rarità, molte applicazioni sembrano non collimare esattamente con i disposti legislativi imperiali della “Instruction Générale sur le Service des Postes” del 1808, il testo su cui Edoardo impostò molte delle proprie certezze.

Da parte del sottoscritto ci sono voluti diversi anni per tentare di fornire una impostazione didattica della R.E.M.O e, nello spirito divulgativo della conoscenza di questo interessante periodo, grazie allo splendido team del sito “ilpostalista.it” capitanato da Roberto Monticini, si è pensato di proporre nella sezione di specializzazione “I francesi in Italia” una visione completa dell’assieme di materiale napoleonico dipartimentale.

L’intento di questa sezione è appunto quello divulgativo e comparativo, ponendo la R.E.M.O. a disposizione dei molti appassionati postalisti, per incentivare ulteriori studi inerenti tassazioni, percorsi e metodi di trasporto della corrispondenza e la ricerca di ulteriori reperti.
La piattaforma web può costituire un utile strumento per condividere con gli utenti del sito informazioni e pubblicare ulteriori bollature mancanti, completare i commenti didascalici o semplicemente far conoscere la prefilatelia napoleonica ai neofiti.


La storia postale napoleonica italiana e noi tutti collezionisti interessati al settore, non possiamo che essere grati a Edoardo per il Suo immenso contributo di diffusione della conoscenza.

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