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Il Maestro che insegnava con i francobolli |
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di Danilo Bogoni | ||||||||||||||
A volte basta poco, un francobollo, per diventare una sorta di mito. E’ questo che è accaduto al maestro Gastone Rizzo, da anni trasferitosi a Parma, che è e resta l’incontrastato “maestro dei francobolli.” E’ stato grazie a lui che negli Anni Cinquanta, ma anche prima, del secolo scorso, che paesini come Aselogna, Maccaccari, Sustinenza e Sanguinetto ebbero il loro momento di gloria. Che prosegue anche ai giorni nostri. Com’è testimoniato dalla mostra: “Il maestro dei francobolli – Didattica e filatelia”, curata dal Circolo filatelico e numismatico “Sergio Rettondini” e dall’Unione stampa filatelica italiana, ospitata al Museo Fioroni e comprendente quaderni, ricerche, cartoncini con l’alfabeto e perfino una tombola filatelica. “Invece del sillabario si studiano i francobolli”, titolava “Il Messaggero” di Roma, in edicola il 27 marzo 1951. “Fa scuola con i francobolli”, era invece il titolo del settimanale “Oggi” che nel mese di maggio di quello stesso anno pubblicò un articolo a firma di Silvio Bertoldi nel quale veniva sottolineato come “Un giovane insegnante” avesse “creato un metodo d’insegnamento sfruttando la passione filatelica dei ragazzi.” All’epoca non mancò di leggere nell’iniziativa del maestro Rizzo una nuova versione, rivista e aggiornata, del ben più famoso e diffuso metodo Montessori. Una cosa, comunque, resta incontrovertibile, e cioè che grazie ai francobolli, il maestro di Marega, trapiantato nella Bassa Veronese, “guariva la poltronaggine” (titolo di un periodi francese) degli alunni. In questa sua innovativa e inedita attività didattica Gastone Rizzo non mancò di metterci del suo. Come le varie lettere dell’alfabeto trascritte, con grafica diversa, su delle tabelle dove non mancava mai un appropriato francobollo chiamato a far da guida. Prendiamo, per esempio, la “C” di cavallo illustrata, è il caso di dirlo, con un francobollo del Reich tedesco e un suo rifacimento, ad opera del maestro Rizzo, che occupa l’intero pannello sul quale, è collocata la lettera “C”, appunto, e, in basso, la scritta “Cavallo” in minuscolo e in stampatello”. Altre tavole servivano a prendere per mano gli alunni aiutandoli a muovere i primi passi nel complesso mondo dei numeri. Ecco allora il “5” che si materializza attraverso un francobollo d’Austria, s’intende ridisegnato dal maestro Rizzo, sul quale fanno bella mostra cinque ciclamini. E poi ci sono i quaderni di grammatica, oppure quelli di religione con la narrazione, in questo caso, della vita di Cristo. Il “maestro dei francobolli” che lasciò la Bassa Veronese ma non l’insegnamento, si preoccupò di fornire ai propri alunni anche dei piacevoli di svago affidati ad una curiosa tombola. Con cartellone generale, pedine e cartelle fattela, s’intende, con...francobolli.
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