Cari amici, l’idea di scrivere qualcosa su questo argomento mi gira nel cervello da un po’ di tempo, quando mi capitò di leggere l’articolo “Quattro chiacchiere sul CAP e sull’automazione postale” di Marino Bignami (da: Il Postalista, 5/2/2009). Questo autore ha studiato le modalità di registrazione del CAP e dei dati necessari alla consegna della corrispondenza ed ha spiegato il significato dei codici a barre riportati sulle buste; informazioni che ne agevolano la lavorazione meccanica e che, attraverso lettori ottici ne consentono lo smistamento. Rimando all’esauriente articolo citato chi volesse informazioni in merito ai codici (barrette nere e rosse) che accompagnano tutta la nostra corrispondenza.
Le modalità di lavorazione della corrispondenza
Qui voglio invece parlarvi più specificatamente delle modalità di lavorazione della corrispondenza. Per scrivere su questo argomento, come potete immaginare, sarebbe stato utile reperire informazioni presso i vertici del settore specifico, o comunque ad un livello che potesse fornire informazioni circa la strutturazione a livello nazionale. Purtroppo sapete come vanno le cose in Italia: sembra tutto segreto di Stato.
All’inizio, nello scorso mese di luglio e prima di rendermi conto di questa incomprensibile chiusura nella diffusione delle informazioni, avevo incontrato a Grosseto una persona molto gentile che mi ha dato poche notizie di interesse a livello locale. Lì ho avuto informazioni in merito al lavoro che viene svolto sia per la corrispondenza in partenza, sia in arrivo. Poco prima, avevo notato su una corrispondenza proveniente da Grosseto, il timbro annullatore meccanico ad ondine di Pisa. Infatti dalle informazioni avute, in quel periodo era appena iniziata la concentrazione della lavorazione della corrispondenza presso il CMP di Pisa.
Dall’incontro con il gentile personaggio ho saputo che la Toscana era stata suddivisa in due grandi aree: una costiera ed una interna. La prima è costituita dalle province di Grosseto, Livorno, Pisa, Massa Carrara e Lucca la cui corrispondenza converge tutta al CMP di Pisa, mentre la parte interna (province di Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo e Siena) la fa convergere al CMP di Firenze. Vi ricordo che il CPM è il Centro di Meccanizzazione Postale. L’Italia da tempo sta cercando di automatizzare la lavorazione della corrispondenza i cui caratteri peculiari sono: rilevazione del CAP e dell’indirizzo del destinatario, separazione dei plichi per località.
Per raggiungere meccanicamente questo scopo, bisognava dotarsi di macchine adeguate che potessero “leggere” e “registrare” i dati necessari in modo da suddividere la corrispondenza per destinazioni. Attualmente la maggior parte della corrispondenza ha l’indirizzo di destinazione scritto in caratteri a macchina, solo in parte è scritta ancora a mano sia in caratteri stampatello che in corsivo. È facile pensare che in passato la quantità di indirizzi scritti a mano sia stata molto superiore e più abbondante di quella scritta a macchina. Sicuramente la scrittura corsiva a mano è stato un ostacolo per la lettura elettronica, infatti se ricordate, diversi anni fa, furono stampati nuovi bollettini di C/C postale (attualmente ancora in uso) che riportano una serie di caselle all’interno delle quali siamo tutti invitati a scrivere i dati inserendo una lettera per ciascuna casella ed in carattere stampatello. È stato l’inizio della lettura elettronica dei prodotti postali.
L’era della scansione elettronica
Oggi la tecnologia ci ha consentito di costruire macchine in grado di leggere e tradurre anche la scrittura manuale. Si tratta di macchine molto complesse, dotate di lettori ottici, scanner, stampa di codici a barre e quant’altro serve per smistare la corrispondenza.
Nella immagine è riportata una di queste macchine ripresa da Marino Bignami (Il Postalista 5-2-2009). Come potete vedere si tratta di macchine di dimensioni enormi che sono capaci di:
- leggere l’indirizzo ed il CAP
- trascrivere i dati trasformandoli in codice a barre
- separare la corrispondenza per località di destinazione
- separare la corrispondenza per rione di competenza per ciascun portalettere
- fotografare e separare la corrispondenza non identificata
- riprendere la corrispondenza non identificata e smistarla dopo il riconoscimento.
Gli ultimi due punti sono molto interessanti e penso noti a pochi. La corrispondenza che i lettori elettronici non sono stati in grado di riconoscere viene accantonata e scansionata, l’immagine viene inviata in tempo reale, attraverso la rete, agli ex CPM provinciali in cui ci sono operatori 24 ore su 24 che lavorano al computer sui cui monitor scorrono le immagini della corrispondenza accantonata. Ciascun operatore digita l’indirizzo riportato nell’immagine e lo ritrasmette al CMP da cui era stato inviato.
Con la nuova trascrizione dell’indirizzo, la macchina del CMP è in grado di riprendere la corrispondenza accantonata e rimetterla nel ciclo dello smistamento. Molto probabilmente queste grandi macchine non sono ancora perfette in quanto i non pochi plichi accantonati hanno l’indirizzo scritto sia a mano che a macchina. Nel CMP da me visitato ho visto passare moltissima corrispondenza sui monitor ed erano attivi 5 operatori.
Potrebbe quasi sorgere il dubbio che tutta la corrispondenza inoltrata al CMP territoriale sia trasmessa sui monitor dei CMP provinciali che, in questo caso funzionano da operatori di inserimento degli indirizzi che vengono trasmessi al CMP territoriale. Purtroppo, in mancanza di informazioni ogni dubbio è lecito. Non tutti i CPM provinciali potrebbero essere stati abilitati a questa operazione di controllo e correzione (quello di Grosseto è attivo) in quanto questa operazione è molto veloce; alcuni sicuramente sono stati chiusi.
Non è dato sapere da quanto tempo è iniziata questa operazione di ammodernamento della lavorazione della corrispondenza; sicuramente è iniziata dalle città più grandi e progressivamente altrove. Non è nemmeno dato sapere se ad oggi l’Italia è totalmente coperta da questo nuovo sistema. Come potete capire la lavorazione della corrispondenza in Italia ha finalmente raggiunto (o sta raggiungendo) un livello decisamente moderno. In questo modo possiamo anche capire come sia possibile che la corrispondenza ci giunga ormai in tempi molto brevi. Non sono a conoscenza delle statistiche, ma, per mia esperienza nella zona di Grosseto la posta prioritaria viene consegnata in genere in due giorni, talora anche il giorno dopo; la posta registrata invece richiede 2-3 giorni per la consegna. Le cose sono un po’ diverse a Firenze dove ho potuto constatare che la consegna richiede generalmente non meno di un giorno in più.
Sicuramente alcuni di voi avranno osservato tempi di consegna diversi da quelli che ho esposto, la cosa è però troppo legata alla realtà locale o perché la città è molto grande, o perché nelle campagne il territorio di competenza di ciascun portalettere ha le abitazioni sparse su un’area ampia. Naturalmente ci sono ancora casi poco spiegabili e legati sostanzialmente a disfunzioni locali e/o individuali. Mi sarebbe piaciuto fornirvi informazioni a livello nazionale, ma le ho richieste ufficialmente in settembre, in veste di articolista per giornali del settore, all’Ufficio Relazioni Esterne delle Poste Centrali di Firenze, ma non ho avuto alcuna risposta.
Possiamo solo ipotizzare (almeno ce lo auguriamo) che ad oggi dovrebbe essere stata completata la suddivisione nazionale per aree sopraprovinciali e che ciascuna area fa riferimento ad un CMP attrezzato con almeno una moderna macchina come quella mostrata in foto; il CMP di Milano probabilmente ne avrà più di una. Le regioni italiane, se piccole, dovrebbero fare riferimento ad un solo CMP, se grandi a più di uno. In Toscana ce ne sono due (Firenze e Pisa), mi risulta che in Sicilia ce ne siano altri due (Catania e Palermo), in Sardegna uno (Cagliari), la Liguria probabilmente dovrebbe avere un solo CMP (Genova).
Di altri non so, con il vostro aiuto però possiamo ricostruire la mappa degli attuali CMP in funzione. L’invito a voi tutti è esplicito, inviate via mail o come commento il numero dei CMP della vostra Regione, lo potete ricavare dal timbro della corrispondenza che ricevete.
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