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I principali metodi di stampa |
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di Franco MOSCADELLI | ||||||||||||||
(NdR: Questo breve articolo "sulle metodologie di stampa" ha carattere prettamente didattico e vuole brevemente rispondere alle molte domande che ci vengono rivolte su come poter riconoscere il metodo utilizzato per la stampa di quel dato francobollo. La rubrica Varietà di Regno e di Repubblica, curata dal nostro consulente perito Franco Moscadelli, ospita, in merito a questo argomento, numerose domande di lettori e/o filatelisti di nuova generazione indipendente dall'età anagrafica.
questa la mia premessa, ora la lettura dell'articolo del nostro perito Moscadelli.
I francobolli normalmente sono stampati con i quattro principali metodi di stampa che sono: la TIPOGRAFIA, la ROTOCALCOGRAFIA, la CALCOGRAFIA e la FOTOLITOGRAFIA (stampa offset ndr.). Per i primi tre metodi si tratta di stampa diretta, cioè che la matrice stampa a contatto della carta, invece la fotolitografia è un metodo di stampa indiretta perchè la carta non è stampata direttamente dalla matrice ma da un riporto di caucciù. Come riconoscerle: inoltre i clichè o i caratteri stampati hanno una leggera sfrangiatura (o alone) intorno ai lati dell’impronta lasciata dall’inchiostro in fase di stampa, si veda il “5” della foto. Questa è la tipografia. Ecco sopra l’esempio di una matrice incisa per rotocalcografia. L’inchiostro viene immesso sulla matrice ed una racla elimina l’eccesso di inchiostro prima della stampa. Ecco come si presenta la stampa rotocalco in un particolare di un francobollo: Come si può osservare le parole sono a “pezzettini” e si notano sia punti piccoli che parti inchiostrate quasi integralmente. La forma dei punti dipende dalla matrice usata e dal tipo d’incisione, quadrettini, rombi, esagoni eccetera. Si notano sempre delle piccole falle di stampa. Questa è la rotocalcografia. La matrice viene messa in macchina rotativa (vedi foto) che in fase di stampa viene leggermente bagnata, l’inchiostro viene respinto dal fondo della lastra granita ed invece viene preso dalle scritte e dalle immagini che lo riportano su un rullo sottostante in caucciù (quello rosa della foto) e da qui, con la dovuta pressione, alla carta. Il segno sulla carta è liscio, senza puntini se trattasi di lavori al tratto oppure a puntini se trattasi di fotografie. Nella quadricromia si forma la classica “rosetta” di stampa poichè vengono usati quattro colori di stampa: il cyano, il magenta, il giallo ed il nero, come si vede dalla foto qui sotto. 4) Il sistema calcografico, (quello da me preferito per la stampa dei francobolli) presenta una matrice incisa ad incavo, tipo quella per il rotocalco ma non a puntini, bensì a tratti incisi, che vengono riportati da una matrice originale creata dall’incisore con un bulino. Qui si vede veramente l’artista che c’è nell’incisore, i tratti, disegni e tutto quanto si presenta stampato nel francobollo è a rilievo (come un’acquaforte ndr.) perciò se si guardano le scritte o i disegni con luce radente ci si accorgerà che sono in rilievo, un discreto rilievo, dipende sempre dal gioco dei chiaro scuri... leggeri tratti colori chiari, forti tratti anche incrociati colori più scuri. Dalle foto sopra esposte si deduce quanto scritto sopra, il “tratto” a rilievo è ben visibile. Normalmente questo tipo di stampa viene usato per i francobolli di maggior valore e pregio, per la stampa delle banconote, delle marche da bollo, passaporti e carte che devono essere molto difficili da falsificare, naturalmente con l’aggiunta di altri dispositivi antifalsificazioni, che saranno “esposti ed illustarti” a parte in un altro articolo. Questa è la calcografia. | ||||||||||||||
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