Art. n.126 - La censura militare dell'esercito di liberazione.
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Nel Gennaio 1944 le autorità militari italiane e alleate concordarono un nuovo sistema di censura per le forze armate cobelligeranti. Il nuovo sistema prevedeva due tipi di censura.

 

Le lettere provenienti dalla "fascia di operazioni" dovevano venire censurate in partenza: successivamente una percentuale del 10% veniva censurata dagli uffici di censura militare italiani, mentre gli uffici di censura alleati si riservavano di censurare in maniera percentuale la corrispondenza prima dell'inoltro a destinazione.

 

Per quanto riguarda le lettere provenienti dal resto del paese, non vi fu censura in partenza.

 

Gli uffici di censura militare censureranno in maniera percentuale le corrispondenze in transito e lo stesso faranno le sezioni di censura italiana.

 

Queste schematiche notizie, che sono riprese da una comunicazione dello Stato Maggiore della Marina del 14.01.44, che si riporta a parte, fanno tuttavia intuire il meccanismo della censura alleata e del famigerato bollo "A. C. S".

 

Questo bollo si trova sia su corrispondenze militari che civili, sia su corrispondenze provenienti dalla fascia di operazioni che dall'interno del paese.

 

Si tratta evidentemente di un bollo di seconda censura, o di censura di controllo, che imposto in periodo bellico perse gran parte del significato di censura per assumere l'aspetto di una incombenza burocratica.

 

Ciò vale anche per le lettere provenienti dal fronte o dalla "fascia di operazioni" che dall'interno del paese. (Fig.1)

 

Alla luce di queste disposizioni si può affermare che il bollo ACS, per quanto riguarda la corrispondenza militare, non può trovarsi mai solo, ma sempre accompagnato dalla censura originaria di reparto e alle volte assieme alla censura di controllo italiana che aveva sede in ogni capoluogo di provincia.

 

Oltre al bollo "A.C.S." che possiamo attribuire alle sezione di censura militare degli Stati Uniti, un altro bollo aveva le stesse funzioni. Si tratta del bollo 'Deputy chief field censor" utilizzato dalle sezione di censura militare del Regno Unito.

 

Questo tipo di censura si riscontra solo nelle corrispondenze militari provenienti dalla "fascia di operazioni" ed era usato spesso per una censura non solo formale o di controllo, ma con atti di vera e propria censura (questa attività viene evidenziata nell'uso delle fascette per richiudere le lettere). (vedi foto 6)

 

La corrispondenza militare può riscontrarsi censurata in partenza e, in aggiunta, con la censura ulteriore italiana e alleata.

 

Non pare difficile accertare di quale censura si tratti se si osserva che per i reparti militari terrestri si riscontra un bollo di censura italiana o bilingue; (fig. 2-3-6-7) mentre per i reparti navali la censura di bordo è facilmente riconoscibile (fig. 1-5)

 

Per l'individuazione dei bolli di controllo della censura italiana si dirà che questi apponevano la fascetta per le corrispondenze o un timbro per quelle aperte secondo gli esempi delle fig. 4-5.

 

Circa i bolli e le fascette della censura alleata questi possono essere i bolli "ACS" e "Deputy Chief Field Censor" e/o le fascette con dicitura in inglese di cui alle figure 3-4-5-6-7.

 

Come i lettori avranno constatato non è difficile comporre una collezione sulle censure militari della 2a G.M. sia per l'abbondanza del materiale esistente e sia per l'assenza di collezionismo in questo settore.

 

La legislazione e le disposizioni sulla censura sono note quasi per intero se si fa eccezione per le censure della luogotenenza che abbiamo qui colmato e per la RSI che affronteremo nel prossimo articolo.

 

Vedi (Fig. 1), (Fig. 2), (Fig. 3), (Fig. 4), (Fig. 5), (Fig. 6), (Fig. 7).

 

 

Giuseppe Marchese

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