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SMALTIRE I FRANCOBOLLI DI TROPPO...
di Aniello Veneri

La serie Democrazia è sicuramente una delle più famose ordinarie emesse nel corso degli anni repubblicani per la sua bellezza ed organicità anche se non ebbe la capacità di creare un netto distacco dall’ideologia precedente… tuttavia si presenta gradevole alla vista ed esteticamente piacevole. Considerando il periodo di emissione, anzi ampliando il nostro orizzonte di analisi, possiamo comprendere la difficoltà sia della sua iniziale distribuzione sia del suo effettivo utilizzo postale. Ricordiamo che al 1° Ottobre 1945 l’Alta Italia era ancora sotto dei Governi Militari Alleati ed ugualmente anche varie località e porti in tutta Italia, ad esempio Pisa, Napoli, le isole Pantelleria, Lampedusa e Linosa. Solo dal 1° Gennaio 1946 il Governo Italiano riassunse l’esercizio di tutti i poteri dello Stato nel territorio metropolitano sottoposto all’Amministrazione Militare Alleata, ad eccezione della provincia della Venezia Giulia e di Udine. Nonostante ciò i francobolli appena emessi furono distribuiti in tutti i territori anche se il giorno di emissione citato rappresenta solo l’inizio della distribuzione più che l’uso effettivo dei francobolli in questione. Ma forse la Democratica non nacque sotto una buona stella, infatti, la galoppante inflazione dell’epoca rese inutili alcuni francobolli in pratica dal momento stesso dell’emissione. Gli aumenti tariffari del 1° Febbraio 1946 peggiorarono poi la situazione rendendo inutilizzabili come singoli i francobolli centesimali, essendo state in pratica eliminate tutte le tariffe con frazioni di lira.

Il problema difficile da affrontare a questo punto era smaltire le enormi produzioni di tali tagli che si trovavano nel Magazzino Centrale Carte Valori, oltre alle casse e depositi provinciali.

Il problema era a tal punto sentito che non si disdegnò di ricorrere a strumenti ufficiali, sul Bollettino n°8 del Marzo 1946 il Ministro invitava caldamente ad utilizzare tutti i tagli inferiori ad una lira dei francobolli ordinari allora in corso…”Si raccomanda pertanto a tutti gli uffici di valersi di due o più dei francobolli anzidetti per formare importi di una lira, o superiori; e di usare analogo procedimento nelle vendite al pubblico”. Per far comprendere l’insistenza del Ministro e la gravità del problema è utile ricordare che persino nel Bollettino n°13 del Maggio 1947 il medesimo invito viene ripetuto…”Si raccomanda nuovamente a tutte le Direzioni e a tutti gli uffici di fare il possibile per esaurire -o quanto meno ridurre al minimo- le rimanenze dei francobolli di importo inferiore ad una lira”. L’attuazione pratica di tutto ciò è la comparsa di una serie innumerevole di esempi di lettere affrancate con grossi blocchi di centesimali che tappezzano letteralmente involucri postali. Questi documenti sono particolarmente ricercati dai collezionisti sia per la relativa rarità sia per il gradevole impatto che procura la vista di numerosi esemplari sullo stesso documento. Propongo un bellissimo esempio di tale invito ministeriale. Si tratta di un documento inviato in tariffa “Manoscritto Raccomandato” per l’esatta tariffa di 10 lire, francobollo molto in uso poiché era la somma da pagare per il diritto di raccomandazione su di una normale lettera ma, come detto prima, vi era la necessità di smaltire i francobolli di piccolo taglio. Per tale motivo furono utilizzati ben 50 esemplari del 20 cent. Democratica in vari blocchi e strisce…praticamente metà foglio!!!

Ma come ogni buon studioso sa, l’analisi di un documento postale va ampliata ad altri elementi.

Passiamo quindi ad analizzare il timbro. Il documento è inviato il 12/6/46. I cultori di tale periodo (ma spero non solo loro!) sanno che è convenzionalmente considerato come l’ultimo giorno di Luogotenenza. Ciò conferisce notevole rarità al documento. Bisogna poi porre l’attenzione sulla bella etichetta di raccomandata color rosa con timbro della località. In genere tali etichette erano utilizzate su corrispondenza di servizio ossia quella che veniva inviata dalle poste per le stesse. Ma a volte capitava che per confusione o per mancanza venivano utilizzate su normale corrispondenza tra privati. Quest’insieme di elementi rende sicuramente più interessante lo smaltimento forzato di francobolli…




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