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le domande dei lettori
 

Alcuni giorni fa ho acquistato sui soliti canali la lettera da Roma per Bologna, annullo in partenza Roma 2.4.1948, II porto Espresso con al verso regolare annullo di arrivo: Bologna Recapito Espressi 3-4-1948, di cui allego scansione.
Sulla facciata anteriore, oltre alle normali notizie sul destinatario e consueto numerale per Espresso, è riportato anche uno strano annullo che definirei arbitrariamente "orario" o "a orologio" di cui non conosco l'esistenza.
Sarà un plus del portalettere per specificare l'orario della effettiva consegna visto che l'annullo di arrivo reca solo la data? altro?
Chiedo allora ai tuoi consulenti se potessero darmi lumi al riguardo.
Sempre grato cordialmente saluto
Gianni Vitale

 

 

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IN ALLEGATO VI INVIO SCANSIONE DI BOLLI PER UNA VOSTRA VALUTAZIONE.
RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE, PORGO CORDIALI SALUTI.

CORRADO DA FERRARA

 

Risponde Franco Moscadelli

Egr. sig. Corrado, ho visto le affrancature RSI delle cartoline con il 25 c verde dell’emissione del 1944. Sono comunissime ed uno oltre che ossidato è anche rotto. Da valutare venalmente solo per la cartolina. La striscia ed il singolo del 1,25 c azzurro anche questo molto comune: ai mercatini vengono ceduti a 0,25 centesimi di euro. Idem per il 30 cent, bruno con soprastampa rossa ed uno con soprastampa debole ma non evanescente: anche qui pochi centesimi. Di detti francobolli RSI furono fatte diverse tirature su disposizione delle poste nelle città di Firenze, Genova, Milano, Roma, Torino e Verona. Per riconoscerli occorre una visione diretta degli originali. Le valutazioni comunque sono più o meno le stesse.

Cari saluti.

Franco Moscadelli
 

 


VI INVIO DOCUMENTO RIPORTANTE VARIE MARCHE DA BOLLO DI PERIODI DIVERSI.
SAREI MOLTO GRATO DI UNA VOSTRA VALUTAZIONE:



E DOCUMENTO RIPORTANTE TIMBRO DA 2 BAI E MEZZO. DOCUMENTO DEL 1852:


E FRANCOBOLLI AVV.REP.1946 CON MACCHIA BIANCA:


CON L'OCCASIONE PORGO CORDIALI SALUTI.

CORRADO DA FERRARA

Risponde Franco Moscadelli

1) La licenza prefettizia anni “30 per la vendita di alcool con le varie marche da bollo, applicate in sede di rinnovo, è comune. Avrebbe avuto una varietà di stampa nella marca in alto da venti lire con la stampa dell’azzurro spostata, ma è strappata. Le altre marche applicate presentano ruggine e ossidazioni. Nel complesso e per la varietà di marche applicate si può stimare in 25-35 euro.

2) Il documento con bollo fiscale da 2 BAJ “atti dé cursori” del 1852 in Ferrara, è abbastanza comune, si trova in discreta conservazione ed un amatore collezionista prerepubblicano potrebbe offrire anche 40-50 euro.

3) La striscia del francobollo emesso nel 1949 per l’Avvento della Repubblica da 10 lire rosa carminio presenta nel primo esemplare in alto una falla di colore sotto il mento, per intrusione di corpo estraneo in fase di stampa, per cui trattasi di curiosità da inserire nelle specializzazioni di stampa dell’emissione. Un collezionista specializzato potrebbe offrire al massimo dai 5 ai 10 euro.

Cari saluti, Franco Moscadelli
 

 


Caro Postalista,

vi scrivo per conoscere la Vostra opinione sulla nuova forma di collezionare i francobolli di Poste Italiane "i francobolli con codice a barre".
Ormai i primi francobolli apparsi nell'Ottobre 2008 sono introvabili se non su eBay o anche su alcuni negozi filatelici on-line a prezzi stratosferici rispetto al valore facciale, anche la rivista Cronaca Filatelica ha trattato un intero articolo sull'argomento. Tanto che questi francobolli sono stati persino paragonati al Gronchi rosa solo perchè il loro numero si riduce a 80.000 esemplari su una tiratura di 4.000.000. La mia domanda è come mai l'attenzione non è mai stata posta sui francobolli angolo di foglio il cui numero per la stessa tiratura è di 320.000 esemplari o sulle più belle quartine (a mio parere) angolo di foglio con prova di colore?

Credo che questo argomento sia interessante per la Vostra rivista on-line.

Vi ringrazio in anticipo per la Vostra risposta,

Cordiali saluti,

Alfredo Ciccodicola

 


la Redazione

riassunto trovato on-line sull'articolo di Bogoni su Cronaca filatelica:


"Francobolli con il codice a barre

Una notizia sulle nuove collezioni filateliche di francobolli con il codice a
barre.

Alla scoperta del codice a barre
di DANILO BOGONI

Di recente si sta diffondendo una nuova collezione: i francobolli con codice.
Quelli che si trovano sul bordo dei fogli che, già dall’anno scorso, vengono stampati con un doppio codice (quello alfanumerico dell’Ipzs e quello di Poste Italiane). In realtà c’erano già state delle codificazioni “interne”, tanto è vero che il 60c Giornata della filatelia 2008 (la prima emissione “ufficiale” con codice) reca il numero 1203. Si tratta di numeri che, stampati su qualsiasi tipo di prodotto filatelico, servono per individuare la successione e l’iter distributivo."

Una riflessione ?

Nelle quartine angolo di foglio non c'è il codice a barre, che ha un po' il medesimo significato del numero di tavola di un tempo.

 

 

 

Buona sera, anch'io come tanti,approfitto del Vs/Sito per divertirmi ed informarmi, in modo semplice e chiaro, è un bel sito e mi piace passare qualche oretta a navigare nelle varie pagine.
E' da poco che mi sono avvicinato a questo "Mondo".... cerco di mettere in ordine i francobolli ritagliati da mio Nonno, quando lavorava in Cartiera, nei primi ' 900, prima che macerassero la cartaccia e conservati in buste e sacchetti....(poi giro anche in qualche mercatino delle pulci...per aumentare la collezione.)
Attualmente cerco con l'aiuto dell'Unificato Russia-Urss..di catalogare quelli ritrovati... (e non è molto semplice... ho quello in bianco e nero... e fatico un pò)
Tra questi nè ho trovato uno non dentellato... che non riesco a classificare, se non è troppo disturbo,
Vi posso chiedere qualche info per catalogarlo, l'ho scannerizzato e lo allego.
Ha... scusate... mentre ci sono... chiedo, se scrivo il numero di catalogo,(a matita ) dietro il francobollo... lo rovino? alcuni li ho già trovati così..e mi sembra più facile ... anche per sistemarli meglio nell'album...
Grazie di tutto comunque e buona domenica.


Domenico

 

 

 

 

risponde Franco Moscadelli
 

Egr. Sig. Domenico,

può scrivere liberamente con una matita abbastanza morbida (2B/3B) dietro i francobolli con poca pressione ... per quanto riguarda il francobollo, che esiste anche dentellato, dovrebbe essere il 7K blu della emissione del 1883-89. In quel periodo vennero emessi molti francobolli simili con vari colori e disegni. La parola “mapka” sarebbe marka cioè marca = francobollo della Russia. Normalmente questi francobolli non dentellati usati nel primo periodo, se in ottimo stato di conservazione, sono classificati con un valore venale da 300 a 500 dollari.

 

Distinti saluti.

 

F.Moscadelli

 


avrei una domanda per gli esperti di collettorie.

Recentemente ho acquistato ad un’asta estera la lettera in allegato, attirato, oltre che dal prezzo basso, dalla presenza insolita (credo) di due differenti bolli di collettoria della stessa località, peraltro impressi in colori diversi: il bollo FONTANA in doppio ovale con fregi in inchiostro azzurro/verde, il corsivo Fontana Elice in nero. Il primo bollo sembra inoltre essere stato cassato con il circolare di Imola, in cui si legge solo l’anno: 1870. Esiste una spiegazione per la presenza del bollo S.D. in quel periodo? Sul catalogo Gaggero-Mondolfo (dove è classificato come BD) non sono annotate date di utilizzo, mentre il Gallenga riporta come ultima data il 1862 (ancor prima dell’istituzione del servizio rurale ?!?) ...

Nuovamente grazie e tanti saluti,

Alessandro

 


 

 

mi chiamo Diego Olivotto
leggo con piacere la sua rivista e mi permetto di richiedere ai suoi numerosi lettori un parere o spiegazione su questa busta (vedi scansione) che mi è capitata:  è stata inviata da Milano nel novembre o dicembre 2009 riporta due codici a barre dello smistamento e nessuna altra indicazione postale. è una busta particolare, è un intero postale?
Ne possiedo un'altra spedita nello stesso periodo da Padova ma priva di codici a barre dello smistamento.

Grazie della collaborazione

Diego Olivotto
 

 

risponde Marino Bignami

 

Egregio Sig. Olivotto

Sicuramente non è un intero, non ho la certezza ma penso si tratti di una busta prepagata (prioritaria) che qualche azienda ha fatto stampare in grande numero come dono promozionale per le feste di Natale da inviare per gli auguri.
Approntata probabilmente secondo le richieste delle "Poste Italiane" con degli spazi bianchi per i dati postali necessari per la lettura automatica ai centri di smistamento.
Per quanto riguarda il codice a barre di colore nero (che é codificato erroneamente due volte) riproduce il CAP ed altri dati inerenti i movimenti postali, quello arancione non so cosa sia esattamente, con molta probabilità sono altri dati ad uso interno legati alla distribuzione perchè i portalettere ricevono dal centro automatizzato di smistamento le corrispondenze già legate in pacchi e divisi per rioni.
Tutto quello che so sull'argomento l'avevo scritto nell'articoletto che ho inviato intitolato "Quattro chiacchiere sul CAP e sull'automazione postale " su IL POSTALISTA; la inviterei a leggerlo.
 

 


Piergiorgio chiede:

quale è stato l'uso di questa cassetta postale ?

l' ipotesi da Marino Bignami 

ho una cassetta delle poste acquistata tempo fa, di cui ti allego le foto, è stata fatta dalla ditta SALPA s.p.a. CERCOLA anno di fabbricazione 1954 numero della cassetta e timbro 1606, all'interno ce una maniglia che premendola timbra a secco una ricevuta,con il numero della cassetta, immagino che venisse usata dal postino da allegare alla posta ritirata da quella cassetta, ho guardato sul libro delle Poste Italiane ma non l'ho trovata

mi sono ripassato tutte le immagini delle cassette postali delle pubblicazioni che ho, ma non ho notato cassette che avessero uno sportello di apertura sul fronte adibito anche allo scarico della posta. Questa cassetta è diversa dalle solite in uso al servizio postale.
Da vari indizi delle immagini inviate: rete di protezione per non far cadere la corrispondenza, assenza della guarnizione in gomma sullo sportello ecc, si potrebbe ipotizzare che si tratti di una cassetta postale diversa, istallata in un luogo protetto e coperto, tipo grande albergo, fiera campionaria, terme, stazione autobus ecc. Punti di raccolta della corrispondenza tipo agenzie o per un uso temporaneo. Forse il "gerente" doveva estrarre e consegnare il contenuto al portalettere imprimendo il numero della leva di cui è munita la cassetta su un modulo-ricevuta, fatto con carta copiativa (il numero da imprimere potrebbe essere servito come statistica e/o conferma dei numeri dei pezzi raccolti e consegnati alle poste).
Solitamente le cassette dell'amministrazione (rigorosamente senza sportello sul fronte) si scaricavano dal basso usando appositi marchingegni che facevano cadere la corrispondenza direttamente nel sacco di raccolta, spesso nei vecchi modelli, per questioni di sicurezza il contenuto non era accessibile al raccoglitore.
E' probabile che questa cassetta sia stata ceduta dalle poste a pagamento, per un uso quasi di cassetta privata (questo spiegherebbe la presenza sul mercato di un oggetto di cui l'amministrazione postale è sempre stata gelosissima, per ovvie ragioni). Queste riflessioni non sono suffragate da dati, ma solo ipotizzate come possibili.

Ciao Marino
 

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