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Pozzolengo tra lettere e storia
Ercolano Gandini

Se volete trascorre qualche ora in piena libertà, in questi giorni di clausura, vi consiglierei di leggere “LETTERE DAI CAMPI DI BATTAGLIA DEL ‘59” a cura di Sergio Leali e Stefano Siliberti, edito dal Centro Studi Internazionale di Storia Postale, in occasione del 150° anniversario della battaglia di Solferino e San Martino. Mi riferisco alla raccolta di lettere scritte dai combattenti italiani, francesi e austriaci dai campi di battaglia che, verosimilmente, non riescono a dare un nome sicuro alla battaglia vinta dai franco-piemontesi nella giornata del 24 giugno 1859.

Osserviamo che il 24 giugno era venerdì, giorno di san Giovanni Battista. Qualcuno l’ha chiamata Battaglia di San Giovanni, altri Battaglia di Pozzolengo, ma è passata alla storia come Battaglia di Solferino e di San Martino.

Scorrendo le lettere, vediamo assieme alcune delle diverse definizioni usate:

- San Martino di Pozzolengo 24 giugno. L’importante lettera fu scritta da S. Martino di Pozzolengo la sera della battaglia da parte di Giuseppe Malavasi che faceva parte dell’Artiglieria di Campagna. Sulla sopraccoperta è impresso il bollo “R. POSTA MIL.E Sarda (3) 24 GIU. 59”

- Battaglia sopranominata di Pozzolengo sul Monte o Collina di San Martino è quanto si trova scritto su una lettera da Peschiera 25 giugno diretta a Reggio di Modena con bollo R. POSTA MIL.E SARDA (3)

- Su un’altra, scritta da Pozzolengo il 25 giugno 1859 si legge: “però a giudicare dal numero dei feriti tedeschi, qui nelle case di Pozzolengo e particolarmente nella chiesa, ad essi pure toccarono perdite grandissime". (La lettera è indirizzata da Emilio Savio al padre barone Andrea). Una curiosità: anche il farmacista di Pozzolengo si chiamava, al tempo, Vincenzo Savio (le coincidenze della storia…)

- Sempre nella stessa lettera si legge: la mia Divisione …da Lonato dov’era, fu portata in linea e divisa in due parti, una in soccorso ai Francesi a Solferino, l’altra fu annessa alla nostra prima Divisione.

- “Dalle vicinanze di Peschiera 26 giugno [bollo R. POSTA MIL.E SARDA (1)]… il luogo dove abbiamo combattuto si chiama SULFARINO E POI POZZOLENGO"

Esempi di bolli usati sulle buste menzionate


- 26 giugno 1859 “Cassina Ponticello” (si chiama così il primo borgo di case fuori dal paese di Pozzolengo dov’è avvenuto il primo fatto d’armi del 24 giugno).

Potrei continuare, ma a qualcuno verrà a noia questa nostra elencazione se non specifichiamo le motivazioni di tanta ricerca. Chi ha dato il nome alla battaglia del 24 giugno 1959?

Gli storici francesi la chiamano tutt’ora la Battaglia di Solferino.
Andiamo con ordine. È pacifico che Vittorio Emanuele II, rivolgendosi a tutte le sue truppe l’abbia chiamata "BATTAGLIA DI SAN MARTINO”, ma Napoleone III, il capo degli eserciti alleati come la chiamò? Non rispondete subito perché potreste non saperlo.
All’indomani della battaglia di San Martino e Solferino, alle otto del mattino del 25 giugno 1859, l’Imperatrice Eugenia riceveva la notizia del grande avvenimento con un telegramma spedito e firmato da Napoleone III, nel quale era scritto “Grande battaglia, grande vittoria)”.
Il dispaccio - continua il racconto di Giuseppe Silvestri sulla Rivista mensile LE VIE D’ITALIA DEL 7- GIUGNO 1931 – ANNO XXXVII - il primo dispaccio che recasse nella capitale francese l’annuncio della nuova vittoria, era stato trasmesso dal paese di CAVRIANA, dove al termine della fatidica giornata Napoleone III aveva fissato il suo quartier generale e aveva dormito nella camera da letto che, la sera prima, era stata dell’Imperatore Francesco Giuseppe.
È stato così che per qualche giorno la battaglia di San Martino e Solferino fu chiamata in Francia la “BATTAGLIA DI CAVRIANA”.
PUNTO.

La Medaglia commemorativa della battaglia chiamata a Parigi col nome di “VICTOIRE DE CAVRIANA”. (L’immagine della medaglia è riportata sulla rivista Le Vie d’Italia.

Dalle note sopra riportate i pozzolenghesi possono o no sentirsi in qualche modo defraudati?

Riapriamo gli archivi e svilupperemo altri argomenti dello stesso periodo.
Tra l’altro infatti gli Austriaci sostennero che si erano ritirati da Pozzolengo, ma non che avevano perduto. Benedek la sera del 24 s’è ritirato da Pozzolengo dopo aver ricevuto l’ordine perentorio di ritirata.

Altri sostengono che Pozzolengo fosse già stato premiato: la stazione ferroviaria di San Martino si chiamò fino al 1870, “Stazione di Pozzolengo” ed è giusto quindi che la battaglia di Pozzolengo o se volete di San Giovanni Battista sia stata chiamata di “San Martino”. Onore ai patrioti e a tutti i combattenti Sardo-piemontesi, francesi e austriaci.

Ci rivedremo presto, dopo che avremo superato le barricate del “virus rosso”.

Ercolano Gandini detto Luciano
10.04.2020

 

 



(Pozzolengo è un ameno paese delle colline Moreniche del Lago di Garda a sud di Desenzano che conta ora 3.600 abitanti, sede del Centro Studi Internazionali di Storia Postale – Via Garibaldi,5