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VIENNA, 1911:
UNA MOSTRA FILATELICA
ALLA “BELLE ÉPOQUE”

PREMESSA
Nasce il francobollo, la filatelia nasce…


Fig.1 - La rivista francese pubblicata da Arthur MAURY :
“Il collezionista di francobolli”, n° 5 del 15 novembre 1864.

Un recente articolo, pubblicato nel 2013 da Fabio Bonacina nella rivista Vaccari Magazine, ci rammentava quanto precoce fu, anche in Italia, il collezionismo filatelico: attraverso il percorso di Giulio Cesare Bonasi, nell’ ultimo quarto di secolo del 800, intravediamo la strutturazione di attività commerciali ed editoriali, indoviniamo già l’esaltazione e l’avidità di questi nuovi collezionisti nel procurarsi le ultime emissioni postali di paesi vicini o lontani, e loro affannosa la ricerca delle prime emissioni già catalogate…

Rammenteremo qui che la parola FILATELIA stessa era stata creata dal francese Gustave HERPIN in un articolo intitolato “Baptême” (battesimo) pubblicato il 15 novembre 1864 nel “Collectionneur de timbres-poste” (Fig.1): proponendo di sostituire “timbromanie” o “timbrologie”: con questo suo neologismo di etimologia greca (Fig.2): filos (amante) e atelia (esenzione di tassa), anche se qualche cultore raffinato faceva notare che il francobollo non era una “esenzione di tassa” !!

 

Fig.2 – La prima apparizione della parola Philatélie nel 1864.

La filatelia sarebbe diventata, negli anni successivi, una delle principali forme di collezionismo.

ATTO PRIMO
Lasciamo Parigi per Vienna

Ora lasciamo Parigi e dirigiamoci a Vienna… La capitale dell’Impero austro-ungarico ebbe una parte importante nel pubblicizzare questo nuovo hobby nell’Europa ottocentesca, mobilitando attori privati ed Amministrazione postale austriaca… La città imperiale fu il teatro delle prime manifestazioni filateliche, nel 1881 e nel 1890.
Nel 1881 fu organizzata la prima mostra dedicata all’esposizione di soli francobolli: all’inizio era stato previsto un semplice raduno fra soci del Wiener Philatelisten Club… ma nell’entusiasmo della preparazione dell’evento e con l’iniziativa del noto filatelico Dr Alfred Moschkau si arrivò invece a organizzare, dal 13 al 20 novembre nell’Aula dell’Orticoltura, Die erste öffentliche Ausstellung der Postwerthzeichen aller Länder ovvero “La prima mostra pubblica di valori postali di tutto il mondo” !! Una parte della mostra fu persino riservata alla letteratura e all’editoria filatelica e la Stamperia di Stato decise di proporre al pubblico una dimostrazione di stampa di francobolli, utilizzando tavole della prima emissione austriaca e sostituendo il valore in kreuzer con l’anno della manifestazione 1881.

Questa dimostrazione fu replicata, in un modo un po’ diverso, dal 20 aprile al 4 maggio 1890 nell’ambito della Erste Internationale Postwerthzeichen-Ausstellung, “Prima mostra internazionale di francobolli”, tenutasi nel Museo d’Arte ed Industria e vista da più di 50.000 visitatori ! Numerosi premi (Fig.3) ricompensarono gli esponenti.

Fig.3 – Diploma e medaglia di vermiglio

 

ATTO SECONDO
1911: una mostra filatelica… a forte connotazione artistica e culturale

L’anno 1911 costituisce un momento significativo per l'affermazione della filatelia come collezionismo di tipo eminentemente culturale. Gli organizzatori viennesi della nuova manifestazione, scelsero un luogo simbolo del dinamismo e del modernismo artistico della città austriaca: il Palazzo della Secessione, oltre che incaricare l' artista Koloman Moser, maggiore rappresentante del movimento della “Secessione viennese” (sviluppatosi all’inizio del secolo), di disegnare la vignetta commemorativa dell’esposizione Internazionale Postwertzeichen Ausstellung Wien 1911.


Fig. 4

Fig. 5

Il Palazzo della Secessione (Fig.4) fu costruito negli anni 1897-1898. Il progetto del noto pittore Gustav Klimt (Fig.5) non era stato accettato, ma diventò comunque fonte di ispirazione artistica: il palazzo fu infatti opera del giovane architetto Joseph Maria Olbrich, elemento di spicco della secessione e già allievo del famoso Otto Wagner (1841-1918) al quale si devono numerose opere: la chiesa di San Leopoldo, villa Wagner, le stazioni della metropolitana, la sede della Kaiserlich-Königliche Postsparkasse…

Per quanto riguarda i souvenirs filatelici e la pubblicizzazione dell’evento, una vignetta con disegno semplice ed essenziale fu concepita da Koloman Moser : una effigie femminile turrita la cui incisione fu affidata al suo “complice” Ferdinand Schirnböck, due uomini regolarmente consultati dall’amministrazione postale austriaca dal 1906 per progettare francobolli… ma questa è una altra storia che tratteremo in un prossimo episodio di questa nostra rubrica !

La stampa della vignetta, molto accurata, venne realizzata in calcografia. Si poteva acquistare un foglio di 100 figurine per il prezzo di 4 Kronen, o la serie dei 10 singoli colori per 50 Heller.
Nell’ambito di questa manifestazione fu anche aperto un ufficio di posta temporaneo (questo era già regolarmente in uso nelle varie esposizioni, anche non filateliche) dotato di propri bolli.

   

I collezionisti poterono così “arricchire” le cartoline commemorative emesse per l’occasione! I documenti viaggiati sono oggi molto apprezzati dai collezionisti.

Presentiamo sotto un piccolo campionario di queste cartoline illustrate con motivi storico-postali o, direi, collezionistici…

 

 

L'apporto dei nostri artisti austriaci dello Jugendstil (“Art nouveau” in francese) non si fermò qui… Non dimentichiamoci che si trattava di una mostra a concorso… quindi ricompensata con l’attribuzione di premi e diplomi. Il motivo della medaglia fu allora la riproduzione di un francobollo disegnato dal Moser nel 1908, per la serie commemorativa del giubileo dell’Imperatore Franz-Joseph! Al verso della medaglia era inciso il nome del laureato e la categoria nella quale concorreva.

 

EPILOGO

Le ricerche effettuate per realizzare quest’articolo ci hanno condotto oltre-atlantico, confermando proprio l’aspetto internazionale di questa manifestazione viennese… Nella sua edizione del 7 ottobre 1911, il giornale San Francisco Call dedicava un lungo articolo alla mostra viennese e alla filatelia, elencando i grandi collezionisti statunitensi che parteciparono all’evento europeo con le loro collezioni specializzate e sicuramente originali per i collezionisti e visitatori europei della mostra. Ne riproduco le prime righe, per chi legge l’inglese: il giornalista finge di stupirsi di veder uomini spendere tanto tempo e denaro nel comprare e classificare piccoli pezzi di carta… prima di spiegare nel corpo dell’articolo la dimensione storica e culturale del nostro hobby!

 

WHAT THE COLLECTORS PAY FOR VALUABLE STAMPS

“A million and a half dollars for a collection of rare objects—small, perishable, not always beautiful, sometimes with little historic interest—it is a pretty sum to pay. Six hundred thousand dollars—that is another expenditure that might very well make ordinary folk open their eyes. Fifty thousand dollars a year to gratify a hobby that Is not yachting or buying old masters—that again would make most persons think a great many more times than twice. But these are the Sums men pay for stamps, postage stamps, some new and some black with the ink of the canceling machines, but worth often hundreds or even thousands of dollars apiece.
The twenty-fifth anniversary of the founding of the American Philatelic society is to be celebrated this year in Chicago by a great exhibition of stamps of many famous collectors. At the same time there will be an International exhibition in Vienna.
People who do not collect stamps or who regard that passion as one of the passing phases of boyhood may be somewhat surprised to know that two large exhibitions can be successfully carried on at one time. They will receive a further shock when they learn that there are now millions of dollars —literally millions, it is no figure of speech—invested in the stamp business.”



Bibliografia

  • BONACINA Fabio, “Il mistero del Bonasi” in Vaccari Magazine, n°49/2013, pagine 19-23.
  • FERCHENBAUER Ulrich, Handbuch un Spezialkatalog, Oesterreich 1850-1918, volume II, 2008.

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