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VIENNA, 1911: UNA MOSTRA FILATELICA ALLA “BELLE ÉPOQUE” |
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PREMESSA
Un recente articolo, pubblicato nel 2013 da Fabio Bonacina nella rivista Vaccari Magazine, ci rammentava quanto precoce fu, anche in Italia, il collezionismo filatelico: attraverso il percorso di Giulio Cesare Bonasi, nell’ ultimo quarto di secolo del 800, intravediamo la strutturazione di attività commerciali ed editoriali, indoviniamo già l’esaltazione e l’avidità di questi nuovi collezionisti nel procurarsi le ultime emissioni postali di paesi vicini o lontani, e loro affannosa la ricerca delle prime emissioni già catalogate… Rammenteremo qui che la parola FILATELIA stessa era stata creata dal francese Gustave HERPIN in un articolo intitolato “Baptême” (battesimo) pubblicato il 15 novembre 1864 nel “Collectionneur de timbres-poste” (Fig.1): proponendo di sostituire “timbromanie” o “timbrologie”: con questo suo neologismo di etimologia greca (Fig.2): filos (amante) e atelia (esenzione di tassa), anche se qualche cultore raffinato faceva notare che il francobollo non era una “esenzione di tassa” !!
La filatelia sarebbe diventata, negli anni successivi, una delle principali forme di collezionismo. ATTO PRIMO Ora lasciamo Parigi e dirigiamoci a Vienna… La capitale dell’Impero austro-ungarico ebbe una parte importante nel pubblicizzare questo nuovo hobby nell’Europa ottocentesca, mobilitando attori privati ed Amministrazione postale austriaca… La città imperiale fu il teatro delle prime manifestazioni filateliche, nel 1881 e nel 1890. Questa dimostrazione fu replicata, in un modo un po’ diverso, dal 20 aprile al 4 maggio 1890 nell’ambito della Erste Internationale Postwerthzeichen-Ausstellung, “Prima mostra internazionale di francobolli”, tenutasi nel Museo d’Arte ed Industria e vista da più di 50.000 visitatori ! Numerosi premi (Fig.3) ricompensarono gli esponenti.
ATTO SECONDO L’anno 1911 costituisce un momento significativo per l'affermazione della filatelia come collezionismo di tipo eminentemente culturale. Gli organizzatori viennesi della nuova manifestazione, scelsero un luogo simbolo del dinamismo e del modernismo artistico della città austriaca: il Palazzo della Secessione, oltre che incaricare l' artista Koloman Moser, maggiore rappresentante del movimento della “Secessione viennese” (sviluppatosi all’inizio del secolo), di disegnare la vignetta commemorativa dell’esposizione Internazionale Postwertzeichen Ausstellung Wien 1911.
Il Palazzo della Secessione (Fig.4) fu costruito negli anni 1897-1898. Il progetto del noto pittore Gustav Klimt (Fig.5) non era stato accettato, ma diventò comunque fonte di ispirazione artistica: il palazzo fu infatti opera del giovane architetto Joseph Maria Olbrich, elemento di spicco della secessione e già allievo del famoso Otto Wagner (1841-1918) al quale si devono numerose opere: la chiesa di San Leopoldo, villa Wagner, le stazioni della metropolitana, la sede della Kaiserlich-Königliche Postsparkasse… Per quanto riguarda i souvenirs filatelici e la pubblicizzazione dell’evento, una vignetta con disegno semplice ed essenziale fu concepita da Koloman Moser : una effigie femminile turrita la cui incisione fu affidata al suo “complice” Ferdinand Schirnböck, due uomini regolarmente consultati dall’amministrazione postale austriaca dal 1906 per progettare francobolli… ma questa è una altra storia che tratteremo in un prossimo episodio di questa nostra rubrica !
I collezionisti poterono così “arricchire” le cartoline commemorative emesse per l’occasione! I documenti viaggiati sono oggi molto apprezzati dai collezionisti. Presentiamo sotto un piccolo campionario di queste cartoline illustrate con motivi storico-postali o, direi, collezionistici…
L'apporto dei nostri artisti austriaci dello Jugendstil (“Art nouveau” in francese) non si fermò qui… Non dimentichiamoci che si trattava di una mostra a concorso… quindi ricompensata con l’attribuzione di premi e diplomi. Il motivo della medaglia fu allora la riproduzione di un francobollo disegnato dal Moser nel 1908, per la serie commemorativa del giubileo dell’Imperatore Franz-Joseph! Al verso della medaglia era inciso il nome del laureato e la categoria nella quale concorreva.
EPILOGO Le ricerche effettuate per realizzare quest’articolo ci hanno condotto oltre-atlantico, confermando proprio l’aspetto internazionale di questa manifestazione viennese… Nella sua edizione del 7 ottobre 1911, il giornale San Francisco Call dedicava un lungo articolo alla mostra viennese e alla filatelia, elencando i grandi collezionisti statunitensi che parteciparono all’evento europeo con le loro collezioni specializzate e sicuramente originali per i collezionisti e visitatori europei della mostra. Ne riproduco le prime righe, per chi legge l’inglese: il giornalista finge di stupirsi di veder uomini spendere tanto tempo e denaro nel comprare e classificare piccoli pezzi di carta… prima di spiegare nel corpo dell’articolo la dimensione storica e culturale del nostro hobby!
WHAT THE COLLECTORS PAY FOR VALUABLE STAMPS “A million and a half dollars for a collection of rare objects—small, perishable, not always beautiful, sometimes with little historic interest—it is a pretty sum to pay. Six hundred thousand dollars—that is another expenditure that might very well make ordinary folk open their eyes. Fifty thousand dollars a year to gratify a hobby that Is not yachting or buying old masters—that again would make most persons think a great many more times than twice. But these are the Sums men pay for stamps, postage stamps, some new and some black with the ink of the canceling machines, but worth often hundreds or even thousands of dollars apiece.
Bibliografia
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