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Bosnia 1906: una serie ordinaria… alquanto straordinaria! |
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seconda parte: Prove ed altre variazioni |
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Abbiamo presentato tre settimane fa (leggi la prima parte) il contesto politico e postale che aveva condotto l’Amministrazione austriaca a proporre all’artista Koloman Moser la realizzazione di una serie di francobolli destinati, nel 1906, alla provincia dei Bosnia – Erzegovina. Il collezionista del XXI° secolo può ancora, con un po’ di pazienza e di perseveranza, riunire i pezzi che permettono di capire la genesi di questa emissione. Ne presenteremo qui un piccolo campionario… IL MODUS OPERANDI Per ogni valore disegnato da K. Moser, il professore Schirnbock effettuò due distinte incisioni in calcografia: una per la cornice, una per l’illustrazione centrale. Non sappiamo se sia stato un metodo scelto per una ragione tecnica, o solamente per una ragione “estetica”, cioè per potere paragonare le varie possibilità di abbinamento fra i vari motivi decorativi e le diverse parti centrali. Contrariamente alla serie austriaca del 1908, le cui bozze disegnate dal Moser sono state conservate dall’Archivio postale di Vienna, non abbiamo nessuna traccia dei disegni originali del 1906…
Per l’abbinamento scelto, associato ad ogni valore, furono allora realizzate prove di stampa specifiche (Einzelproben in tedesco) su cartoncino, prima in colore nero.
Stabilito definitivamente ogni valore, fu effettuata allora la scelta del colore, compito sicuramente non semplice! Si doveva evitare di adottare colori troppo simili per non indurre confusioni tra i valori, si dovevano scegliere colori tecnicamente stabili… senza perdere di vista l’aspetto estetico (giudizio certamente molto soggettivo!) e gli imperativi delle regole dell’Unione Postale Universale. L’UPU sollecitava risolutamente, che per le tariffe delle corrispondenze dirette all’estero, si adottasse il verde per gli stampati, il rosso per la cartolina e l’azzurro per la lettera. Ogni francobollo fu dunque stampato in fogli interi (Bogenproben in tedesco) di diversi colori per raffrontare il loro effetto estetico.
A questo punto, il punzone ed il colore sono definitivi: si può quindi trovare, per ogni francobollo, una prova di conio stampata nella tinta adottata oltreché sulla carta consueta dell’I&R stamperia di Stato.
BIS REPETITAS…
Nel 1910, per commemorare l’80° compleanno dell’imperatore Francesco-Giuseppe, la cornice di ogni francobollo fu completata, alla base, da un cartello recante i millesimi 1830-1910, i motivi centrali rimanevano immutati. Questa serie commemorativa fu disponibile agli sportelli postali solo per qualche mese, non sostituendo la serie del 1906 che costituiva sempre la serie “ordinaria” delle poste bosniache e fu in vendita fino al 1912
Nel 1912, in fine, furono emessi tre valori complementari con nuovi paesaggi. Si tratta delle città di Jajce, Konjic e Visegrad:
NON SPRECARE! L’incubo di ogni stampatore o tipografo è sicuramente vedere il suo lavoro rovinato da qualche maldestra manipolazione! In questo caso, i francobolli sono considerati scarti di stamperia e quindi annullati per impedirne un uso postale ma talvolta, più facilmente , venivano semplicemente distrutti.
La mortificazione, indubbiamente maggiore, è stata però il dover vedere le rimanenze finire negli armadi della stamperia di Stato nel 1912, quando furono emessi i valori della nuova ordinaria con l’effigie dell’imperatore. Però nella sua previdente gestione, l’Amministrazione austriaca si guardò bene dal distruggere le scorte di fogli! Nel 1914 prima e nel 1915 poi, qualche valore fu di nuovo venduto, con una sovrastampa, per raccogliere denaro a favore degli orfani e delle vedove di guerra: Nel 1918, la necessità di disporre di un valore complementare di 2 heller fece addirittura riesumare dagli armadi e soprastampare “1918” il francobollo della serie del 1910!
EPILOGO Questi francobolli la cui realizzazione fu affidata ad un grande artista modernista dell’inizio del 900, Koloman Moser, ebbe dunque un vero uso postale e conobbe un successo filatelico già nel 1906. Precisiamo, per concludere, che abbiamo trascurato volontariamente un altro aspetto non trascurabile che suscita l’interesse e talvolta la passione di certi collezionisti: lo studio delle dentellature molto variegate che si riscontrano per questa serie. Rammenteremo anche che, alla svolta del 1918 e del 1919, il neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (che diverrà la Jugoslavia) soprastampò questi francobolli per dare loro una nuova vita, ma liberi dalla sovranità degli Asburghi ormai… scomparsi! FONTI Per una presentazione ed una valutazione dei vari aspetti della serie bosniaca del 1906, il catalogo e manuale di Ulrich Ferchenbauer (Oesterreich, volume IV, 2008) rimane fondamentale. Nel 2012, l’Amministrazione postale austriaca ha dedicato un libro a Koloman Moser nella sua collana Schätze aus dem Postarchiv (Tesori dell’Archivio postale di Stato). A coloro che vorranno conoscere, studiare o approfondire, in lingua italiana, la dimensione artistica della Secessione viennese, consiglieremmo di partire dalla pagina Wikipedia, successivamente, dopo lettura della scheda, di cliccare sui vari nomi degli artisti di questo movimento artistico: http://it.wikipedia.org/wiki/Secessione_viennese Prove e francobolli presentati in quest’articolo: collezione dell’autore.
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