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1862, SULLE TRACCE DELL’ARMATA D’INDIA… |
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Vi propongo oggi di seguire il percorso di una lettera spedita nel 1862 che, sotto un aspetto forse un po’ sgualcito, nasconde vicende storiche gloriose per gli uni e drammatiche per gli altri... Scritta a Versailles, presso Parigi il giorno 18 febbraio 1862, la missiva è indirizzata ad un ufficiale dell’esercito inglese dislocato in India: il “brigadiere generale” Neville Chamberlain, in guarnigione a Lahore nella provincia del Punjab. Sulla soprascritta il mittente ha precisato: Via Marseilles & Bombay, scrivendo il nome del porto francese con una “s” quindi si può dunque dedurre che verosimilmente era inglese!
UN PERCORSO ORMAI LINEARE E SENZA OSTACOLI Come vediamo a tergo, la lettera raggiunse Marsiglia (A) l’indomani, per un imbarco verso l’Egitto. Dopo sbarco ad Alessandria, l’istmo di Suez fu superato con la ferrovia già operativa da qualche anno, soltanto il 28 febbraio ed il vapore “Jeddo”, della compagnia inglese Peninsular & Oriental, salpava da Suez per approdare a Bombay il giorno 13 marzo. Il post office britannico di Bombay appone quindi il suo datario in colore rosso (B) per testimoniare l’intero pagamento del porto fino a destinazione, Lahore, dove la lettera arrivò il 18 marzo (C). A quell’epoca, la convenzione postale franco-inglese acconsentiva l’affrancatura fino a destino: al recto, l’addetto postale francese aveva apposto il suo timbro accessorio rosso “PD” per rammentarlo, perché invece, fino al 31 dicembre 1856, il destinatario doveva pagare anche lui una parte del porto in arrivo.
Questi tempi di percorso marittimo e terrestre, testimoniano l’efficienza della rete di trasporto che gli Inglesi avevano statuito per raggiungere la loro prestigiosa colonia indiana: dapprima i piroscafi, poi una ferrovia in corso di costruzione sul subcontinente indiano. Abbiamo, su questa cartina coeva ed estratta dall’atlante americano Johnson, disegnato il percorso verosimile della nostra lettera, con treno in verde, con carri e messaggeri in azzurro: quindi, visto questo… la nostra missiva non aveva compiuto il suo periplo!
Troviamo in effetti un secondo timbro apposto a Lahore: REDIRECTED / 19 MAR 62 / LAHORE P.O. Il brigadiere non era dunque più in città ed il post office doveva fare proseguire la lettera verso una nuova destinazione… Noteremo che il colore dell’inchiostro è nero e questo significa che il pagamento dell’ultimo tratto, stavolta, sarebbe dovuto essere assolto dal destinatario!
METTIAMOCI ALLA RICERCA DI NEVILLE! Abbiamo rintracciato il destinatario della nostra lettera, Neville Chamberlain Bowles, nel Dictionnary of Fields Marshals of the British Army di T.A. Heathcote, pubblicato nel 2012 da Casemate Publishers. Leggendo la sua scheda, possiamo conoscere la sua carriera militare: nato nel 1820 a Rio de Janeiro da un padre console generale inglese, si arruolò nella Royal Military Academy per essere poi assegnato già nel 1837 (!) ad un reggimento di soldati indiani del Bengala. Negli anni successivi, durante le varie campagne ed operazioni militari inglesi, assunse il comando delle forze indiane del Punjab ed il controllo della sicurezza del confine nord-ovest con l’Afghanistan. Nel 1857, l’amministrazione e l’esercito inglese dovettero affrontare una grande rivolta: la cosiddetta “rivolta dei Sepoy”. Questo episodio, “glorioso” per la storia militare britannica, rappresenta invece un momento tragico della storia nazionale e patriottica dell’India in quanto la rivolta, estesasi a tutta la metà del Nord del Paese (la cartina sotto localizza i reparti indiani insorti: “Mutinied”), provocò una repressione molto violenta. Le truppe di Neville furono richiamate per l’assedio della città di Delhi dove l’ufficiale fu gravemente ferito, fatto documentato, nella ultima riga, da questa pagina di notizie estratta dalla London Gazette del 10 febbraio 1858: Ristabilita la pace, il nostro ufficiale riprese finalmente il comando della Punjab Frontier Force collocata a Lahore. Quando la nostra lettera, nel mese di marzo 1862, giunse in questa città, Neville si trovava però impegnato in operazioni militari sul confine afghano: sulla soprascritta, l’addetto postale della fortezza scrisse quindi, a matita rossa, il nome della nuova destinazione Dera Ismail Kahn… Piccolo paese allocato di fronte alla rude montagna afghana, luogo che a molti di noi richiama alla mente le più belle pagine del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati…
EPILOGO Con il trascorrere degli anni, Neville diventò dapprima capitano, poi colonnello, generale nel 1877 e, finalmente, nel 1900 maresciallo. Morì due anni dopo, presso a Southampton.
Questo racconto è un breve estratto della terza parte di uno studio dedicato dall’autore all’inoltro della posta fra Europa e paesi d’oltremare negli anni 1850-60. E’ stato pubblicato nella rivista filatelica francese “Timbres Magazine” nel mese di gennaio 2016.
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