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ERRARE HUMANUM EST…


Oggi ci imbarcheremo sui piroscafi postali francesi che servivano la linea d’Italia fra Marsiglia e Messina. Già nel 1837, l’amministrazione postale francese aveva aperto una linea fra Marsiglia e Costantinopoli il cui percorso costeggiava il litorale occidentale dell’Italia: i suoi piroscafi facevano sosta a Livorno, Civitavecchia e Napoli prima di dirigersi verso la capitale ottomana.

Varie modifiche di tragitto furono introdotte negli anni seguenti e, nel 1851, questo servizio statale fu concesso ad una società privata: prima battezzata Compagnie des services maritimes des Messageries nationales che, dopo il 1852 e la proclamazione dell’impero francese di Napoleone III, diventò la ben nota compagnia delle Messageries impériales. Alla linea “indiretta”, o regolamentare (fig.1A), fu aggiunta, nel 1855, una linea “diretta” o supplementare (fig.1B).

La linea regolamentare (1A) e la linea supplementare (1B)

Nel 1865 fu deciso un riordinamento generale delle linee e, per quanto riguarda l’Italia, la linea supplementare fu soppressa. Rimaneva ormai una sola linea settimanale, con capolinea meridionale Messina invece di Malta e così fu abbandonata la sosta a Genova (fig.2).

Fig.2 - La nuova linea d’Italia dal 1865

Ultima modifica: ogni linea della compagnia era designata da una lettera, la linea d’Italia diventò così la linea ”W”.
Il datario di cui era provvisto l’addetto postale imbarcato, restò privo quindi del nome della nave (fig.3) per menzionare semplicemente Ligne X e la cifra 1 o 2 per differenziare i due piroscafi che si incrociavano sulla linea.

Fig.3 – Lettera impostata direttamente a bordo del piroscafo Capitole alla sua partenza da Marsiglia il giorno 25 marzo 1858. L’addetto imbarcato ha apposto il bollo datario al nome della nave. Sbarco a destino il 27 marzo, e tassazione per 9 crazie

ERRARE HUMANUM EST…

Questo lungo prologo, è dato per la contestualizzazione della seconda lettera che presentiamo (fig.4). Si tratta di una fattura, per una consegna di zucchero, spedita da Marsiglia ed anch’essa impostata nella cassetta del piroscafo al momento della sua partenza.

Fig.4 – Fattura spedita da Marsiglia per Roma nel 1867

Si vedono i 3 bolli regolamentari: PD (tariffa pagata fino a destino: 50 centesimi per il Pontificio), il solito timbro annullatore dei francobolli (puntini ed àncora), poi, naturalmente, il doppio cerchio «Ligne W» / 28 mars (18)67 / PAQ. FR. N°1 (cioè PIRoscafo FRancese, 1° sul percorso). Consultando il secondo volume dell’opera di Raymond Salles, La poste maritime française, si può identificare il vapore delle Messageries Impériales che assicurò il trasporto della missiva: il Thabor (fig.5).

Fig.5 – Il Thabor in una darsena del porto di Marsiglia

Il datario reca dunque 28 marzo… ma la fattura è stata scritta il 27 febbraio, e a tergo i bolli di transito a “Civitavecchia – Via di mare” e di arrivo a Roma sono del 2 marzo:

Il postino francese si è dunque sbagliato nella preparazione del suo timbro, inserendo un mese errato… marzo invece di febbraio!


BIS REPETITAS


Esaminiamo ora una seconda lettera trasportata sulla linea W. Si tratta, questa volta, di una lettera per Napoli, anch’essa impostata nella cassetta del piroscafo in partenza da Marsiglia:


Ritroviamo i 3 bolli regolamentari: PD (tariffa pagata fino a destino: 40 centimes per il Regno d’Italia), l’annullatore dei francobolli (puntini ed àncora) ed infine il datario Ligne W / 11 Juin (= giugno) (18)67 / PAQ. FR. N°2 (cioè PIRoscafo FRancese, 2° sul percorso): anche questa lettera è stata imbarcata a bordo del vapore Thabor delle Messageries Impériales.

Ma… i datari apposti in transito (Livorno) ed in arrivo (Napoli) recano una data del mese di… luglio! Il postino francese del Thabor si è dunque sbagliato ancora una volta nella preparazione del suo timbro, inserendo un mese errato… giugno invece di luglio!

ERRARE HUMANUM EST certo,
ma…PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM !


Fonte:


Raymond SALLES, Les paquebots de la Méditerranée, Paris 1962.

Lettere:

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