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UNA LETTERA PER L’ITALIA… ALLA TARIFFA SVIZZERA! |
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Riprendiamo oggi, dopo la pausa estiva, questa nostra lettera spedita da Lione l’8 ottobre 1870 dai banchieri francesi Aynard & Ruffer ed indirizzata al banchiere genovese Bartolomeo Parodi.
Di solito le lettere per l’Italia erano affrancate per 40 centesimi, tariffa istituita dal 1° gennaio 1861 col Regno di Sardegna ed estesa poi al neonato Regno d’Italia. I 30 centesimi che troviamo qui presenti, trovano la loro giustificazione… nella disattenzione dell’addetto dell’ufficio lionese del banchiere. UN PROBLEMA… D’OMOFONIA Si trattava, quel giorno, di rispondere a Bartolomeo Parodi di Genova, ma il segretario, fuor di dubbio alquanto distratto, ricopiando l’indirizzo fece un non piccolo errore che produrrà una rilevante conseguenza: nell’indirizzo originale della missiva alla quale risponde, « GENOVA » è tradotto dal francese… « GENEVE » (= Ginevra)! La missiva è allora affrancata per 30 centesimi corrispondente alla tariffa vigente con la Svizzera. Monsieur Parodi Banquier
Successivamente, apposta da altra mano, sul recto una S copre il « ve » di Genève che così si trasforma e diventa … Gênes ! infine viene anche aggiunto « Italie » dopo avere cancellato « Suisse » ! La lettera riprende quindi la sua rotta e dunque troviamo, a tergo, il bollo dell’ambulante Susa-Torino dell’11 ed il bollo di Genova in arrivo il 12 ottobre… Così facendo, in modo fortuito, è stato trovato il sistema di spedire una lettera in Italia… alla tariffa Svizzera!
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