Home          indice delle storie postali          STORIA POSTALE          TUTTE LE RUBRICHE
 
PER COSTANTINOPOLI,
VIA MARSIGLIA… ANZI NO!... TRIESTE.

Le lettere impostate a Marsiglia ed indirizzate a Costantinopoli, alla metà del XIX° secolo, non sono poi tanto rare. Marsiglia costituiva per la Francia la cosiddetta “porte de l’Orient”, la porta verso l’Oriente: dal 1837 era stato istituito un servizio regolare di piroscafi per la capitale ottomana e per Alessandria d’Egitto. Numerosissimi armatori ed imprenditori percorrevano il Mar Mediterraneo con i loro bastimenti di commercio, spesso a vela, ma oramai anche a vapore. I negozianti marsigliesi costituivano al tempo un intermediario privilegiato fra il mercato francese e le merci imbarcate nei porti dell’Impero ottomano.

La lettera che presentiamo oggi, impostata a Marsiglia il giorno 13 gennaio 1866, a prima vista può apparire un po’ strana perché la soprascritta, in alto a sinistra, precisa che dovrà seguire la “Voie de Trieste”… anche se proprio da Marsiglia, quello stesso sabato, salpava il piroscafo delle Messaggerie Imperiali “Danube” della linea celere per Costantinopoli!

Nella edizione dell’11 gennaio 1866 del giornale marsigliese “Le sémaphore de Marseille” troviamo la conferma che: alle ore 17, la nave sarebbe partita per la capitale ottomana, con soste a Messina, Pireo e Dardanelli.
La ragione che ha reso obbligata la “stranezza” del percorso scelto per questa lettera, la comprendiamo chiaramente a seguito di una più attenta lettura della precisazione scritta a tergo della nostra lettera.

La stessa mano che ha scritto “Voie de Trieste”, mano diversa da quella del redattore dell’indirizzo, ha altresì scritto “Vapeur direct manqué”, cioè vapore diretto perduto…


C’E SEMPRE UNA SOLUZIONE!

Fino al regolamento della Prefettura di Marsiglia del 1° giugno 1854, i vapori delle Messaggerie imperiali erano ancorati nel “Vieux Port”, l’antico porto che accoglieva anche i bastimenti di commercio a vela oltreché le navi da pesca. Col passare degli anni però, era diventato sempre più “sovraffollato” ed i piroscafi dovevano forzatamente rimanere al centro del bacino.


Merci, posta e passeggeri, per superare lo spazio fra la banchina e la nave, venivano trasportati da barche come ben ci illustra questo dipinto che raffigura il vapore “Périclès” nel “Vieux-port” di Marsiglia.

Dal 1° giugno 1854 proprio in osservanza di quel regolamento emanato dalla Prefettura di Marsiglia, i vapori si sistemarono nel bacino della Joliette, un po’ a nord del centro della città, nel nuovo complesso portuario edificato dalla metà degli anni 1840:

Nel 1866, data di spedizione della nostra lettera, l’ufficio di posta della città era collocato in “rue Grignan”: l’abbiamo localizzato sulla stessa cartina indicandolo con una stella rossa. Con la partenza della nave alle ore 17, l’ufficio, per rispettare i tempi della consegna, doveva approntare i plichi, che dovevano partire per l’Oriente, chiudendoli entro le ore 15. Considerando questa esigenza operativa, possiamo ipotizzare dunque che la nostra lettera sia pervenuta allo sportello fra le ore 15 e le 17, quindi troppo tardi per partire col vapore previsto. Il piroscafo successivo delle Messaggerie Imperiali sarebbe partito soltanto il sabato 20 gennaio, ovvero la settimana seguente, con un arrivo a Costantinopoli dopo 7 giorni di navigazione! Una lettera, forse urgente, scritta il giorno 13 e consegnata il giorno 27??!! … non era davvero pensabile!!!
L’addetto postale ha sicuramente allora fatto una proposta: perché non instradare la lettera via Trieste dato che ogni sabato un vapore del Lloyd salpava per Costantinopoli e la prossima partenza sarebbe stata il giorno 20? In più, optando per questa scelta con solo 5 giorni di navigazione, la lettera sarebbe arrivata il giorno 25 invece del 27… così guadagnando anche due piccoli giorni…

La consultazione del “Centralblatt für Eisenbahn und Dampfschiffahrt in Oesterreich” (Indicatore austriaco per le ferrovie e la navigazione a vapore) per i mesi di gennaio/marzo del 1866 ci consente di verificare la bontà della proposta dandoci la conferma che la partenza della nave della Lloyd avveniva ogni sabato alle ore 14.


C’È FORSE UN PICCOLO PROBLEMA…



Originalmente, la nostra lettera era stata affrancata per 40 centesimi, tariffa per l’Impero ottomano vigente dal 1° gennaio 1866. Il fatto possiamo constatarlo senza troppa difficoltà, non solo perché i francobolli non sono stati tolti dallo stesso foglio, ma soprattutto perché, mettendo a confronto i valori da 40 centesimi, immediatamente si nota come siano diversi sia i margini che le sfumature.
Abbiamo anche la precisazione al verso: il mittente intendeva bene di approfittare della partenza del vapore del giorno, il “Danube” (modello sotto):


La convenzione postale firmata fra Parigi e Vienna, vigente dal 1° gennaio 1858, prevedeva la possibilità di spedire posta verso l’Impero ottomano con la mediazione austriaca, dalla via di terra nonché la via di mare. L’abbiamo sottolineato in rosso:

La tariffa, via Trieste ed il Mar Adriatico (ma anche via Vienna ed il fiume Danubio), era però logicamente diversa da quella prevista per un imbarco a Marsiglia: l’affrancatura imponeva l’ammontare non trascurabile di 1 franco, anziché di 40 centesimi…

La nostra lettera doveva essere decisamente urgente e, per questo, il mittente si dimostrava esser pronto a pagare ben il 150% in più pur di riuscire a spedire la sua missiva ed infatti la lettera fu inserita nel plico dell’ufficio diretto a Lione dove giunse l’indomani 14 gennaio. Inoltrata a Trieste, lì attese la partenza del vapore del Lloyd del 20 gennaio, approdando nella capitale ottomana il giorno previsto, ovvero il 25 gennaio 1866 ed essere consegnata dall’ufficio austriaco della città.

FORSE… C’ERA ANCHE UN’ALTRA SOLUZIONE…

Ma… poteva sceglierla solo chi correva veloce, veloce tanto da afferrare, anche all’ultimo istante, la possibilità concessa di impostare direttamente la lettera nella cassetta postale sistemata sul molo. Alla Joliette, ogni vapore (per Costantinopoli, per l’Italia, l’Egitto, ecc.) predisponeva sempre questa cassetta sul pontile d’imbarco e la caricava a bordo solo all’ultimo momento, 10 o 15 minuti prima del salpare della nave. L’addetto postale francese del vapore, smistava queste lettere consegnate fino all’ultimo momento. Ne mostriamo un esempio utilizzando la lettera di un negoziante marsigliese impostata direttamente alla Joliette alla partenza della nave. Il fatto è riferito al 17 giugno 1865 ed è associato al vapore “Godavery”; vige la medesima normativa regolamentare: annullamento dei francobolli col timbro di puntini e ancoretta, precisazione della correttezza dell’affrancatura col timbrino PD e, finalmente, applicazione del datario nominativo del piroscafo. La lettera, legittimata dal rispetto della forma prescritta, giunse alla sua destinazione dopo 7 giorni di navigazione, lo testimonia il datario apposto dall’ufficio francese di Costantinopoli il 24 giugno 1865.

 

NOTA

Documenti postali: collezione dell’autore.