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PICCOLA CROCIERA
SULLA COSTA AZZURRA… NEL 1788

Fra pochi giorni, a settembre, molti di noi torneranno al lavoro o alla scuola… ecco perché offriamo ai nostri lettori questa ultima scappatella turistica: sulla “Côte d’Azur” francese… ma nel 1788!

RICOGNIZIONE AEREA

Prima di tutto, ci sembra importante visualizzare i luoghi della nostra storia di oggi: pertanto prenderemo un aereo per varcare il confine franco-italiano fra Ventimiglia e Nizza. Già, dall’oblò, vediamo Cannes (1) nonché le isole di Lérins, cioè Sainte-Marguerite (2) et Saint-Honorat (3):

Quest’ultima isola, Saint-Honorat, è la nostra destinazione, allora avviciniamoci:

Ancora una svolta, pilota! Ecco, ci siamo davvero: Saint-Honorat in primo piano, poi Sainte-Marguerite ed, in fondo, la baia di Cannes:

Scendiamo un po’… quasi in picchiata, e sveliamo ai nostri lettori i luoghi della nostra intrigante storia:

In primo piano una torre medievale veglia sui pericoli del mare, dietro si estende un’abbazia edificata nella seconda metà del 800 e che, dunque, non esisteva nel 1788. La sua tenuta agricola è soprattutto dedicata alla coltivazione della vite ed i monachi costituiscono la sola popolazione stabile dell’isola di St-Honorat.

Dopo il nostro viaggio nello spazio, passiamo al viaggio attraverso il tempo…

 

SI SCRIVE AL PRIORE DELL’ABBAZIA

La nostra missiva è stata scritta il giorno 3 settembre 1788 ad Aix-en-Provence, ed è indirizzata a Honoré de Raimbert, priore dell’abbazia di Lérins dal 1757 al 1781. Poichè spedita in porto dovuto, il nostro priore dovette pagare un ammontare di 6 sols secondo la tariffa postale vigente dal 1759.

A Monsieur
Monsieur de Raimbert ancien
Prieur de l’abbaye de Lérins
A Lérins par Cannes


Il mittente ha precisato l’instradamento postale (Lérins da Cannes), un itinerario che possiamo verificare senza difficoltà sulla cartina delle rotte di posta del regno di Francia nel 1758:


Una seconda cartina ci permette una localizzazione più precisa della zona:

(Carte de Provence corrigée par des observations géométriques, 1719, BnF)


Ora che siamo arrivati a Cannes, nel 1788, ricordiamolo, possiamo ammirare il panorama della baia con le due isole…

 


 

 

Non aspettatevi però di salire in un bel piroscafo! Dovrete invece salire su una tartana, la tradizionale barca dei pescatori e dei negozianti del Mediterraneo.

Con un po’ di fortuna, raggiungeremo St-Honorat senza alcun problema, godendo della brezza marina.

 

 



UNA FORTEZZA? NO, UN’ABBAZIA!

Le ricerche archeologiche hanno dimostrato che l’isola è stata occupata dai primi insediamenti religiosi già negli anni 400-410. Si deve però attendere il secolo XI per vedervi sistemata una comunità di monachi preoccupata a proteggere il luogo e ad iniziare la costruzione di una torre che finalmente diventerà il monastero stesso. Oggi in gran parte restaurata, la fortezza offre al visitatore questa doppia faccia: stabilimento monastico e piazzaforte inespugnabile! Fra le sue originalità architettoniche, scopriamo questo doppio chiostro sovrapposto:

(Plan de la Tour : Y. Coudou d’après N. Pégand)

Il 400 ed il 500 costituiscono l’apogeo dell’abbazia, diventata nel frattempo un luogo di pellegrinaggio per venerare le reliquie di Santo Honorat. Questa cartina del 1634 ci presenta l’isola con l’abbazia-fortezza, 5 o 6 cappelle e verosimilmente una fattoria o almeno diverse attività agricole:

(Description du Cap de la Croix, 1634, BnF)

Purtroppo, le isole di St-Honorat e di Ste-Marguerite occupano una posizione navale strategica e, nel 1635, nell’ambito della Guerra dei Trent’anni vi sbarcò l’esercito spagnolo che, cacciati i monaci, inserì la torre nelle fortificazioni:

Si deve attendere il 1637 per vedere la riconquista delle due isole da parte della regia flotta francese, e l'anno seguente per assistere al ritorno dei monaci. Ma i tempi erano cambiati: l’abbazia aveva perso la sua fama ed il numero dei religiosi si era fortemente ridimensionato… in un censimento del 1762, se ne contarono solo sette! Il paesaggio diventa desolato, le fortificazioni spagnole sono in parte distrutte, i complessi religiosi degradati… Abbiamo la fortuna di potere farci un’idea ben precisa, con questo modello conservato presso il museo parigino dei “Plans-Reliefs”:

(Plan-relief des Iles de Lérins, 1728, Musée des Plans-reliefs, Paris)

 

EPILOGO

Quando la nostra lettera viene consegnata nel 1788, vivevano nell’abbazia solo quattro monaci e il re Louis XVI aveva firmato, nel mese di marzo, un regio decreto che, con l’approvazione delle autorità ecclesiastiche, stabiliva la soppressione dell’abbazia e la dispersione dei monachi…
Ancora qualche mese, e la nostra lettera non avrebbe trovato più nell'isola il suo destinatario!

Laurent Veglio
14-08-2021