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RISORGIMENTO, UN’AGEVOLAZIONE
TARIFFARIA TRA ALLEATI…


Durante il suo intervento in Italia, nell’ambito della Seconda guerra d’indipendenza, l’esercito francese attivò il suo servizio di posta militare: affidando le proprie lettere a questi uffici. I soldati godevano di un’agevolazione tariffaria, stabilita nel lontano 1792, dovevano pagare soltanto la tassa postale interna francese: solo 20 centimes nel 1859 (fig.1).

I francobolli erano annullati con un timbro del tipo “losanga di punti” ed i bolli datari recavano la dicitura ARMÉE DES ALPES poi ARMÉE D’ITALIE.

Lettera impostata presso l’ufficio centrale il 19 agosto 1859
ed indirizzata in Lorena.


Nel capitolo 16 del suo bellissimo libro Quel magnifico biennio (1859-1861), Bruno Crevato-Selvaggi illustra una situazione molto interessante: all’inizio della campagna allorquando la posta militare non era ancora completamente stabilita, o durante le operazioni, quando i reparti francesi si allontanavano dal loro stato-maggiore ed ufficio di posta militare, poteva accadere che utilizzassero la posta locale piemontese civile…

In certi casi, le lettere furono affrancate con un francobollo francese, alla giusta tariffa militare di 20 centimes. Ma impostate in paese estero, il Piemonte, furono tassate in arrivo in Francia per 5 décimes, cioè la tariffa della convenzione franco-sarda vigente dal 1851:

 

Talvolta, questa “strana” affrancatura, per lettere provenienti dall’estero, fu accettata dalle poste francesi:

 

Forse ancora più interessanti (ed estetici!), sono le affrancature miste, per comporre la tariffa civile di 50 centesimi:

Infatti, queste combinazioni non sono dovute all’azzardo: un accordo fu firmato tra amministrazioni postali piemontese e francese, e in occasione di una ricerca nei bollettini mensili dell’Amministrazione francese delle poste, abbiamo trovato il testo regolamentare che stabilisce, un po’ tardivamente (febbraio 1860) questi provvedimenti:

Bulletin mensuel de l’Administration des Postes n° 54,
febbraio 1860,
circolare n° 161.


LETTERE INDIRIZZATE DAI MILITARI FRANCESI DELL’ARMATA D’ITALIA DALLE LOCALITÀ DOVE NON ESISTE UN UFFICIO POSTALE MILITARE FRANCESE.

§ 16. Affrancate o no, queste lettere sono consegnate all’amministrazione postale francese senza pagamento del porto estero [cioè piemontese]. Tali lettere possono anche essere affrancate con francobolli sardi alla tariffa agevolata francese.

§ 17. Alla loro entrata in Francia, l’ufficio postale ambulante francese Ginevra / Macon o Marsiglia / Lione annulla con una croce il timbro datario italiano, sostituendolo col suo proprio datario. In caso di affrancatura sarda, si appose il timbrino PP.

 

Lettera affrancata, con francobolli francesi, per 60 centimes
ed impostata a Milano nel mese di febbraio 1860.
Illustra l’applicazione del §17 della circolare.


Il § 18 rammenta ai direttori degli uffici francesi che queste lettere devono essere considerate come d’origine francese, e dunque non tassate per affrancatura insufficiente (20 centimes invece dei 50 della convenzione franco-sarda) o francobolli (sardi) non valevoli.

Le varie illustrazioni che possiamo trovare nella letteratura filatelica, o in asta, permettono di illustrare le 4 prime possibilità elencate nella tabelle seguente, la quinta non l’abbiamo mai incontrata…

Affrancatura delle lettere affidate dai militari francesi agli uffici civili italiani durante la Seconde guerra d’indipendenza:

* o 60 dalla Lombardia, con annullo lombardo.


Laurent Veglio
16-05-2023