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COME “ANNULLARE” DEFINITIVAMENTE UN FRANCOBOLLO? |
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Nel 2016 avevamo presentato ai nostri lettori le varie sperimentazioni realizzate dall’Amministrazione francese delle poste per impedire la riutilizzazione delle figurine postali. Si temeva allora che qualche disonesto utente avrebbe fatto sparire l’annullo dal francobollo a mezzo vigoroso lavaggio: meglio era dunque distruggere le vignette postali! Nelle sue ricerche nel 2001, Raymond Beaussant [1] aveva ritrovato interessantissime testimonianze di questi tentativi che non ebbero finalmente concretizzazione… Si pensò così inserire, fra la carta e la gomma, piccoli nastri di seta: tirando l’estremità sporgente, si avrebbe definitivamente “annullato” il francobollo! O allora, forse più facile e meno costoso a fabbricare, si avrebbe potuto apporre la gomma al verso dei francobolli in modo parziale, cioè soltanto sulla parte alta e bassa della figurina per poter inserire una punta, un chiodino… e strapparla!
Oggi, abbiamo il piacere di presentare un terzo progetto poco noto, anche in Francia [2]: si tratta della proposta fatta fra il 1857 ed il 1862 da I.J. Morel, direttore delle poste. Fece stampare un libretto di 12 pagine [3] per pubblicizzare la sua invenzione e ordinò ad uno stampatore di realizzare i suoi “francobolli” proprio rivoluzionari: era possibile “annullarli” senza bollarli, risparmiando così tempo… ed inchiostro! Già nel suo Catalogue descriptif des timbres-poste de France, il famoso negoziante e filatelico parigino Arthur Maury aveva censito, nella rubrica “saggi”, la vignetta di Morel stampata in azzurro e dotata da un valore di 20 centimes, pari al francobollo ufficiale per la lettera territoriale: La realizzazione è “artigianale” per non dire un po’ grossolana, ma l’essenziale, per Morel, era di fare capire il modus operandi che aveva escogitato e che si spiega su questo documento [4]: A sinistra, il francobollo incollato dall’utente per affrancare la sua lettera: si noterà che la vignetta è pretagliata nella parte centrale e che la parte bassa non è collata sul foglio o la busta (indicazione: “lasciare flottare la parte inferiore”). La proposta di Morel, difficile infatti a concretizzare (fabbricazione complicata delle sue vignette, rischio di vedere la parte inferiore staccata involontariamente, ecc.) non fu ritenuta idonea dall’Administration postale. Note [1] Ricerche originali di Raymond Beaussant, pubblicate nella rivista dell’Accademia francese di Filatelia: “Les essais d’annulation. Fils de soie et gommes partielles – 1850 à 1859” in Documents philatéliques n° 167, 2001. Laurent Veglio
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