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Paolo Guglielminetti

Annulli speciali italiani 1871 – 1920

Con la collaborazione di Italo Robetti

Collana di studi sui bolli postali ANCAI n. 5

 Il quinto volume della collana ANCAI di studi sui bolli postali illustra il primo mezzo secolo di storia dei servizi postali distaccati che diedero luogo all'impiego di bolli speciali, con uno stretto legame con la manifestazione o con l'occasione che ne aveva determinato l' attivazione.

Questa è la peculiare caratteristica di questi uffici postali, distaccati per lo più nelle strutture stesse delle Esposizioni, dei Congressi, delle Fiere, ai quali furono forniti dei bolli che poi sono stati definiti “annulli speciali”. Tali uffici postali, ancorché con servizi talora qualitativamente limitati, furono attivati con lo scopo di fornire ai visitatori, agli espositori, ai congressisti ecc., la possibilità di usufruire dei servizi postali sul luogo stesso della manifestazione.

Il periodo preso in esame parte dal 1871, anno in cui si tenne l’Esposizione Internazionale Marittima di Napoli che fu l’occasione per l’attivazione del primo ufficio postale distaccato presso una manifestazione e dotato di un annullo appositamente predisposto, e si conclude con il 1920.

Complessivamente sono repertoriati ed illustrati 158 bolli che si riferiscono a 101 manifestazioni; in molti casi, infatti, gli uffici postali furono dotati di più di un bollo (ad esempio un annullatore ed un lineare) o talvolta lo stesso evento fu servito da più di un ufficio distaccato (come nel caso, ad esempio, dell’Esposizione di Milano del 1906).

Va sottolineato che, con poche eccezioni, i bolli speciali del periodo esaminato non sono di agevole reperibilità. Costituiscono un capitolo di grande interesse, in un’epoca in cui lo scopo degli uffici postali distaccati era davvero principalmente quello di ricordare un evento e di fornire un servizio, più che di consentire la predisposizione di souvenirs destinati ai collezionisti.

La presentazione di ciascun bollo è corredata da un ampio inquadramento sulla manifestazione per la quale fu utilizzato. Ciascun evento è infatti descritto per quanto riguarda la durata, la natura, la localizzazione, gli eventi collaterali, e così via. Dalle esposizioni ai congressi di varia natura (medici, politici, postali, filatelici, ecc.), dai veglioni di carnevale alle gare sportive, sino alle prime manifestazione aeronautiche: la storia degli uffici postali distaccati diventa un po’ la cronaca di quei primi decenni dell’Italia unita, una carrellata che si attarda su grandi e piccoli eventi, oggi in gran parte dimenticati.

I bolli vengono illustrati e di ciascuno sono indicate le prime e le ultime date d’uso conosciute (ove possibile sono anche indicate le date di attivazione e chiusura riportate dai Bollettini Postali); viene poi fornita una valutazione, espressa in termini di indici di rarità.

La pubblicazione è corredata da molte decine di illustrazioni di cartoline e lettere che recano i bolli presi in esame.

Una sezione illustra anche i bolli di franchigia utilizzati da comitati ed enti costituiti per particolari avvenimenti, che possono considerarsi dei precursori agli annulli speciali veri e propri.

Vengono ricordati in conclusione dei particolari bolli o cachets legati a degli eventi particolari o a delle manifestazioni ma che non sono di origine postale, pur se talora la loro foggia è del tutto simile a quella di annulli postali. Questi bolli vengono definiti più propriamente come 'bolli ricordo'.

Il confronto dei numeri mostra l’importanza dell’aggiornamento e della revisione rispetto alle catalogazioni ANCAI precedentemente predisposte, quella di Italo Robetti per il periodo fino al 1900, e dello stesso Guglielminetti per il periodo 1901-1920. Complessivamente queste due pubblicazioni riportavano, infatti, 120 bolli di uffici postali distaccati presso 83 manifestazioni.

Rapportando queste cifre a quelle della nuova pubblicazione, si evidenzia che sono dunque quasi 40 le nuove impronte che sono illustrate. Molte decine sono poi le segnalazioni di nuove prime e ultime date d’uso per gli annulli già noti.

Ciò è stato possibile anche grazie al supporto di oltre cinquanta collezionisti del settore che hanno fornito moltissime segnalazioni; prima della stampa l’opera è stata anche sottoposta all’esame di sette tra i maggiori esperti del settore, che hanno suggerito ulteriori importanti integrazioni.

Questi apporti sono stati indispensabili per la realizzazione di questa pubblicazione, a testimonianza di come gli studi e le catalogazioni non possano che arricchirsi se concepiti come un’opera in qualche modo collettiva, che diventa tanto più ampia ed esaustiva quanto più è larga la collaborazione dei collezionisti del settore.

 

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