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IL FRANCOBOLLO NELL’ECONOMIA DELLA MAXIMUM
THE STAMP IN MAXIMUM CARD
(Notiziario A.I.M. n. 105/2016)

di Rosario D'AGATA


figura 1

Non sono un esperto di filatelia tradizionale, ma voglio solo parlare del francobollo da un punto di vista maximofilo, mettendo a disposizione la mia esperienza nel campo.
Tanti in molti articoli hanno parlato della Cartolina Maximum, del supporto, dell’annullo, ma nessuno, a quanto mi risulta, ha mai parlato dei dentelli: di quei rettangolini di carta che innescano tutto il processo maximofilo.

Cosa è il francobollo? E’ un rettangolino di carta che sta ad indicare il pagamento anticipato di una tassa affinché si ottenga “un servizio”: la spedizione e consegna dell’oggetto che si vuole inviare al destinatario.
Ideato dall’inglese Rowland Hill, in Italia il francobollo fece la sua prima comparsa il 1° giugno del 1850, quando il Regno Lombardo-Veneto emise la sua prima serie denominata "Aquila Bicipite". [fig.1]

figura 2

Tradizionalmente è di carta, di forma geometrica; di solito di forma quadrangolare ma ha, meno spesso, altre forme anche non geometriche e materiali differenti dalla carta.
I primi francobolli italiani portavano disegnata l’effigie del Re [fig.2] e così per diverso tempo.

figura 3

Oggi il francobollo porta dei soggetti di contenuti vari; è usato per commemorare degli eventi, per celebrare degli anniversari ecc. in altre parole reca dei messaggi [Fig.3]. Negli ultimi tempi tali messaggi stanno diventando sempre meno comprensibili, sempre più fumettistici poco fruibili e non immediatamente intellegibili [Fig.4].

figura 4

Aldilà del collezionismo filatelico il francobollo è stato creato per uno scopo ben preciso: l’uso postale, dopo è sorto il collezionismo filatelico. Da qui viene di conseguenza che occorre tener conto dell’utilizzo e degli utilizzatori. I filatelisti non collezionano i francobolli per collezione, ma i francobolli per quello che è il loro messaggio, il significato, il ricordo. Ne deriva che il loro linguaggio deve essere chiaro, semplice, di impatto visivo, facilmente comprensibile da tutti: dal bambino di pochi anni al signore anziano ed al di là del livello di culturale di ognuno. In pochi rettangolini si deve raccontare una storia, un evento, un personaggio.

Non deve essere né spiegato né interpretato, né fumettistico ma di impatto visivo chiaro, esprimente a colpo d’occhio il messaggio che si vuole inviare.
Tutti i settori collezionistici hanno bisogno della facile intelligenza del francobollo.
Purtroppo i soggetti troppo astratti disorientano [figg. 4 e 5] e scoraggiano il collezionismo. Oggi si parla tanto della disaffezione dei collezionisti alla filatelia e dei modi e della politica per provocare l’inversione di tendenza, e uno di questi è quello di rendere di facile comprensione e di immediato impatto il messaggio che portano.

figura 5

Mi rendo conto che non è un’impresa semplice, ma perché non provarci?
Nel nostro campo di Maximofili, si nota subito il cambiamento in peggio avvenuto nel corso degli anni.
Si veda (NdR. altra pagina del notiziario dove è stato pubblicato l'articolo inviatoci) la pulizia dei soggetti dei francobolli che hanno determinato la scelta e la premiazione delle Cartoline Maximum più belle del mondo. Paesi che si affacciano adesso nel mondo del collezionismo e della Maximafilia hanno subito compreso la bellezza della semplicità intellettiva del francobollo.
Come ben si conosce la Cartolina Maximum è determinata dalla massima concordanza possibile fra Supporto, Francobollo e Annullo.
La concordanza fra francobollo e supporto è importantissima. Deve essere di immediata comprensione, a colpo d’occhio, e la bellezza della CM è data dalla armoniosa fusione dei tre elementi, cartolina, annullo e francobollo. Poiché non è necessaria la presenza dell’annullo figurato sulla cartolina, ma è valida anche con il Güller normale purché nel periodo di validità del francobollo, si capisce l’importanza del soggetto: sia sul francobollo che sulla cartolina. Da qui la necessità della semplice intelligenza del soggetto, della pulizia del significato che deve essere lineare senza giravolte, al di là della notorietà dell’artista che ha ideato il soggetto. E’ meglio un soggetto semplice fatto da un artista… comune mortale… che un soggetto… pindarico fatto da un …artista immortale.
La filatelia ed in particolare la Maximafilia, devono catturare la curiosità di tutti, sia filatelisti che non filatelisti.
Per sua stessa missione la Maximafilia deve attrarre i non filatelisti (e quindi ignoranti in materia) per la sua parte descrittiva e per la bellezza armoniosa dell’immagine, sia i filatelisti (e quindi ben competenti nel campo) per la parte filatelica con tutte le sue note e la fusione dei tre elementi che la costituiscono.
So bene che questi miei pensieri lasceranno il tempo che trovano però potrebbero anche contribuire a far capire……