Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Aforismi in medicina

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Abbiamo già ricordato come oggigiorno il medico non parla più col malato, non ascolta le sue storie. Ma da Ippocrate, passando per la Scuola Medica Salernitana, fino alla fine del XVIII secolo gli aforismi per antonomasia furono quelli usati in medicina.

Diceva lo scrittore Giovanni Papini: “l'aforisma è una verità detta in poche parole“.

E verità si aspetta il paziente davanti al disagio, al dolore e alla morte.

 

Sulla scienza medica e come fondatore della medicina sperimentale Claude Bernard (1813-1878) ebbe a dire:

Non dobbiamo mai fare esperimenti per avvalorare le nostre idee, solo per controllarle

 

 


mentre critico era sul tema lo scrittore statunitense Mark Twain (1835-1910) che ironicamente diceva:

C'è qualcosa di affascinante nella scienza. Da un minimo di fatti si ricavano un mondo di congetture

 

 

Ma per Louis Pasteur (1822-1895):

Fuori dai laboratori i medici e i clinici sono soldati senza armi sul campo di battaglia

 

 

E Marcel Proust (1871-1922) lapidario afferma una gran verità:

Una gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati

 

 

Nel suo capolavoro “La montagna incantata” Thomas Mann (1875-1955) tratteggia così la figura del medico:

Era uno di quei medici che sono compagni di dolore dei loro pazienti: che non guardano la malattia dall'alto, combattendola nella corazza della propria personale incolumità, ma ne portano essi stessi i segni

 

 

Ma di contro c'è chi scherza come il commediografo Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière (1622-1673) che nella sua arcinota opera “Il malato immaginario” fa esclamare ad un suo personaggio:

Ne deve avere ammazzata di gente per essere diventato così ricco”

 

 


Sul concetto di salute Gustave Flaubert (1821-1880) era del parere che:

Salute: troppa, causa di malattie

 

 

mentre il poeta latino Ovidio (43 a.C-17 d.C):

A guardare gli occhi ammalati anche quelli sani si ammalano

 

 

Ne “La coscienza di Zeno” così il suo autore Italo Svevo (1861-1928) parla della malattia:

La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione

 

 


Nel corso della sua breve e tragica vita l'artista Vincent Van Gogh (1853-1890) ebbe un assiduo rapporto epistolare con il fratello Theo e in una lettera confidò:

L'arte è gelosa, non vuole che a lei si preferisca la mia malattia

 

 

E citiamo anche Denis Diderot (1713-1784), tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo:

I dottori lavorano sempre per conservarci la salute e i cuochi per distruggercela, ma gli ultimi hanno più spesso successo

 

 

Quanto mai attuali queste parole di Seneca (4 a.C-65 d.C) che “Nelle epistole morali a Lucilio” bacchetta forse un medico della mutua ante litteram:

Il medico non può prescrivere per corrispondenza l'ora giusta per mangiare o per fare il bagno, deve sentire il polso”.

 

 

Si pone molta attenzione oggi su di un decorso della malattia che possa essere il meno possibile doloroso per il paziente ma già nell'antichità Galeno (129-201) aveva a dire:

La cura ha una sola regola: che sia fatta in modo efficace ma senza dolore”

 

 

In tempi recenti il medico, missionario in Africa, Albert Schweitzer (1875-1965) considerava che:

Tutti dobbiamo morire. Ma che io possa risparmiare all'uomo giorni di tortura, lo considero un mio grande e sempre nuovo privilegio. Il dolore è un padrone dell'umanità anche più terribile della morte

 

 


E dal momento che si vive la malattia con l'ovvia speranza della guarigione, concludiamo con essa e con le parole di Anton Checov (1860-1904) che ottimisticamente ci dice:

Perfino essere malato è piacevole quando sai che ci sono persone che aspettano la tua guarigione come una festa

 

 

E infine se lo dice un grande medico come Alexander Fleming (1881-1955) dobbiamo credergli :

E' la penicillina che guarisce gli uomini, ma è il vino che li rende felici

 


Su come arrivare alla diagnosi di una malattia ci viene incontro un proverbio cinese che dice:

Il bravo medico capisce osservando, il mediocre interrogando, il medico qualsiasi palpando