In altro articolo di questa rubrica abbiamo parlato di quelle associazioni che sono protagoniste in ambito sociale affinché la donazione del sangue diventi pratica abituale per ognuno di noi.
Ma il vero protagonista della nostra storia è la figura del donatore, colui il quale, con il suo altruismo compie un gesto di alto valore morale.
Ma in un passato nemmeno molto remoto non era così in quanto davanti agli istituti della Banca del Sangue si assisteva ad un turpe mercato da parte di squallide figure che mettevano a disposizione il proprio operato di donatori a fronte di un compenso economico.
Ed è qui che l’intervento delle associazioni è risultato vincente.
Cosa fa di una persona, oltre allo spirito di aiutare il prossimo, un perfetto donatore?
Innanzitutto bisogna essere maggiorenni e non aver superato i 65 anni di età; pressione e battito cardiaco entro i valori tollerati, assenza di patologie a rischio, assunzione di farmaci e in definitiva essere in buona salute e condurre uno stile di vita sano.
Evitare nel modo più assoluto l’assunzione di droghe. Non abusare con gli alcolici e il fumo.
Durante il prelievo il donatore è sdraiato su di una apposita poltrona e tende il suo braccio in maniera rilassata, inizialmente con il pugno chiuso e poi del tutto aperto.
Disinfettato il punto di infissione viene inserito l’ago ed il sangue inizia a defluire nel recipiente di conservazione fino alla quantità stabilita.
Terminata l’operazione il donatore dovrà rimanere seduto per qualche minuto per poi rialzarsi lentamente onde evitare possibili disturbi circolatori.
Abbiamo poi il processo inverso della trasfusione che consiste nell’introduzione nel circolo sanguigno di un determinato individuo delle quantità necessarie di sangue.
L’impiego è ormai esteso a tutti i campi della medicina e chirurgia con possibilità di procedere con trasfusioni selettive che permettono l’utilizzo oltre che del sangue anche di suoi derivati o sostituti.
Pur potendo effettuare trasfusioni utilizzando il metodo diretto da donatore a paziente questa pratica non è normalmente seguita ma si procede attraverso l’utilizzo delle sacche.
In passato il ricorso alle trasfusioni riguardava casi di grosse emorragie in campo ostetrico o di chirurgia d’urgenza. Successivamente l’atto trasfusionale è stato ritenuto di grande validità anche in caso di gravi incidenti e di prassi è il suo utilizzo in sala operatoria.
Spesso si rende necessario, alla nascita di un bambino, il completo ricambio di sangue, una trasfusione totale che va eseguita il prima possibile.
Oggi è prassi comune il trapianto degli organi ma senza le tecniche trasfusionali ciò non sarebbe stato possibile.
Ricordiamo per concludere che lo status di donatore ti permette, attraverso i controlli di laboratorio sul tuo sangue donato, di avere sempre sotto controllo tutti i tuoi valori ematici in modalità gratuita e di sicura affidabilità.
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