Il bastone di Asclepio | ||||
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com] |
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Una Laurea non si nega a nessuno | ||||
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L’istituto della “laurea honoris causa” è nato per conferire il titolo di dottore in una particolare disciplina a personaggi che, non avendolo conseguito attraverso il normale iter universitario, si sono però distinti nella stessa attraverso l’impegno lavorativo. L’idea la possiamo già far risalire al periodo medievale; per quanto riguarda l’Italia riscontriamo un Regio Decreto di Vittorio Emanuele III che autorizzava il conferimento “a titolo d’onore agli studenti militari caduti in guerra e agli studenti che, dopo la guerra, sono caduti per la redenzione della patria e per la difesa della vittoria.” Ma regole non stabilite e un non tanto nascosto “clientelismo” ha fatto sì che i Rettori delle varie Università hanno avuto in seguito e ancora oggi ampia libertà nella scelta delle assegnazioni, che si sono rivelate il più delle volte molto discutibili. Ma vogliamo qui seguire in un ordine temporale le vite di chi in passato ha avuto il privilegio di diventare Dottore in Medicina, titolo che più di altri destava ammirazione e rispetto verso il candidato e che ha comportato anche una o più emissioni filateliche nei suoi confronti. Adam Afzelius (1750-1837) si distinse in ambito botanico e nel suo periodo inglese si aggregò a diverse spedizioni nel continente africano. Nel 1793 fu insignito dell’Ordine di Vasa e successivamente nel 1797 del titolo onorario di Dottore in Medicina. Dette il nome all’afzelia, albero ad alto fusto da cui si ricava dell’ottimo legname per carpenteria, mentre dai suoi semi vengono estratte sostanze utilizzate in farmacopea. Anche se ormai era già passato a miglior vita, Henry Daniel Guyot (1753-1828) ricevette il titolo dall’Università di Groningen. Non è certo se avesse condotto studi di medicina ma nel corso della sua vita si dedicò con abnegazione ad aiutare i sordomuti a superare il proprio handicapp. Anche per lo statunitense Ephraim McDowell (1771-1830) si nutrono seri dubbi che avesse completato gli studi in medicina, ma fu valente chirurgo soprattutto in campo ginecologico, dove per primo sperimentò un’operazione di rimozione di un tumore ovarico. Per questi meriti l’Università del Maryland gli conferì il titolo onorifico.
Non ha certamente bisogno di presentazioni vista la fama che gli ha anche permesso di avere l’effigie su innumerevoli emissioni, ma Louis Pasteur (1822-1895) ha fatto per la Medicina più di tanti suoi colleghi e quindi l’Università di Bonn pensò bene di affiancare alla sua laurea in Biologia una “ad honorem” in Medicina. Ma Pasteur non accetto il titolo in quanto non volle, da buon patriota francese, vedere il suo nome insieme con quello del Kaiser, firmatario del diploma. Chi non associa il simbolo internazionalmente noto della Croce Rossa ad Henri Dunant (1828-1910). Dopo aver studiato economia entrò nel mondo della finanza ma come sappiamo la vita gli riservò altro. Nel 1901 ricevette il premio Nobel della Pace e a seguire l’Università tedesca di Heidelberg lo nomina Dottore in Medicina; ma come molti grandi morirà disilluso, povero e dimenticato. La Zeiss, azienda nota a livello mondiale per la produzione e commercializzazione di prodotti ottici, fu fondata nel 1846 da Carl Zeiss ma solo grazie all’apporto del fisico e astronomo Ernst Karl Abbe (1840-1905) riuscì ad imporre sul mercato i suoi prodotti. Abbe ebbe il merito di utilizzare in campo industriale le sue conoscenze teoriche; perfezionò l’uso del microscopio e ciò gli valse una laurea ad honorem in Medicina da parte dell’Università di Jena. Anche se l’utilizzo della tecnologia a raggi X ha largo impiego in campo medico, non fu certamente medico il suo scopritore. Infatti Wilhelm Conrad Roentgen (1845-1923) era un fisico e come tale ricevette il Nobel nel 1901 mentre l’anno successivo fu omaggiato dall’Università di Wuerzburg della laurea in Medicina. Unica donna a ricevere per due volte il Premio Nobel, Marie Curie (1867-1934) fu premiata come fisica e chimica; ma apportando i suoi studi un notevole vantaggio in campo medico furono ben tre le lauree in medicina che le furono assegnate ad honorem, tra cui la sua Polonia con l’Università di Cracovia nel 1929. Terminiamo con chi ha sempre rappresentato nell’immaginario comune la figura “tipo” dello scienziato, tal Albert Einstein (1879-1955) le cui teorie, concepite a tavolino più di un secolo fa, hanno oggi trovato piena applicazione. Nonostante non abbia mai avuto rapporti con la scienza medica, la Facoltà di Medicina dell’Università tedesca di Rostock lo volle comunque onorare ed anche a lui, se pur ce ne fosse bisogno, non fu negata una laurea! |
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