Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Profumo di donna

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Chi non ricorda lo splendido film "Profumo di donna" del 1974 e la magistrale interpretazione del mai dimenticato Vittorio Gassman, nonché il remake fatto nel 1992 che ebbe invece come protagonista l’altrettanto istrionico Al Pacino. Il personaggio è in entrambe le pellicole un militare in pensione non vedente. dal carattere irascibile e la figura ci dà modo di affrontare un aspetto di questo grave handicapp come quello della autonomia nei movimenti di chi purtroppo è colpito da questa malattia.

Infatti in entrambe le pellicole il personaggio fà di tutto per apparire una persona normale attraverso un comportamento che a volte rasenta l’autolesionismo e che lo porta a mettere a repentaglio la propria vita. Un altro aspetto che il film vuole mettere in luce è che la mancanza della vista alza di contro la soglia di sensibilità degli altri sensi, in particolare in questo caso dell’olfatto.

Nel Vangelo di Matteo ( 15:14) ritroviamo un passo in cui l’apostolo esorta affinché : “ il cieco non aiuti un altro cieco altrimenti insieme finiranno in un fossato “. Nel 1568 il pittore fiammingo Pieter Bruegel (1525-1569) portò su tela la parabola come possiamo ammirare in questa emissione delle Poste Belga del 1976 che riproduce l’opera esposta nel Museo di Capodimonte a Napoli. In uno scenario tetro e spento sei ciechi si aiutano l’un l’altro nel cammino ma scorgiamo che già il primo della fila è quasi precipitato nel burrone.

La Bibbia, sia nel vecchio che nel nuovo Testamento, fa cenno all’indipendenza nel viaggiare dei soggetti handicappati : “che nessuno maledica i sordi, né ponga un ostacolo davanti a un cieco“ ( Leviticus 19:14 ) e ancora “maledetto sia che porta il cieco fuori strada” ( Deuteronomio 27:18 ).

Questa particolare abilità di muoversi in giro è stata alternativamente indicata come “sesto senso” piuttosto che “percezione visiva degli ostacoli” ma non è altro che il risultato raggiunto dai non vedenti nel corso dei secoli, grazie agli sforzi fatti nello sviluppare un’attitudine a voler essere indipendenti anche da eventuali accompagnatori, provando e riprovando non senza incorrere in errori.

In questa emissione del Nicaragua vediamo ritratta Helen Keller (1880-1968) cieca dall’età di 19 mesi, ispiratrice del famoso romanzo e poi pièce teatrale “Anna dei Miracoli”; la vediamo accanto al suo amato cane Et-Tu, che però non fu mai la sua guida, avendo lei deliberatamente sempre rifiutato di utilizzare un cane-guida né un bastone.


Di solito per muoversi in giro e poter viaggiare ricorrono ad un accompagnatore vedente o con parziale handicap come in quest’opera del pittore belga Antoine Carte (1886-1954) in cui un non vedente si accompagna ad un paralitico.



Il primo francobollo a riportare in immagine una persona non vedente è questa emissione del 1916 della Bosnia in cui vediamo un soldato della I Guerra, probabilmente divenuto cieco a causa di uno scontro a fuoco col nemico, accompagnato e assistito da una fanciulla e un bastone nella destra a maggior sicurezza.



Ritroviamo spesso l’immagine della guida che accompagna il non vedente, come possiamo ben vedere in queste due emissioni del Ghana, per i 125 anni della Croce Rossa dipinge una donna in giro a far compere, e della Tailandia, in cui due Scout compiono la loro buona azione quotidiana aiutando ad attraversare la strada.

Questo porta a credere che ci sia una forte dipendenza del non vedente verso il suo accompagnatore e mentre nei paesi maggiormente industrializzati è stato più semplice trovare una indipendenza, nei paesi ancora in via di sviluppo scene come quelle che vediamo in questa emissione dello stato algerino sono ancora comuni.

Per secoli, in varie forme, il non vedente è stato associato al suo bastone come il grande poeta e cantore Omero in questo dentello delle isole Maldive, ma certamente con maggior timore ricordiamo il marinaio cieco dell’Isola del Tesoro che ha l’incarico di consegnare al protagonista quella che lui chiama la "macchia nera", cioè un messaggio di condanna a morte. Dalle pagine di Stevenson risuonano sinistri i colpi del suo bastone sul pavimento di legno della locanda.


Louis Braille (1809-1852) sosteneva che dal prossimo i non vedenti non vogliono essere trattati con pietà, né che sia ricordato loro quanto possano essere vulnerabili, ma desiderano un trattamento alla pari e la possibilità di comunicare era da lui ritenuta fondamentale, la qualcosa lo portò alla ideazione del suo famoso alfabeto con il quale si potè sia leggere che scrivere.

Se stabilire a quale epoca far risalire l’uso del bastone è cosa impossibile, più facilmente possiamo ricordare che nel 1930 nella cittadina di Peoria nell’Illinois, John A, Bonham, presidente della locale Associazione dei Lions, dopo aver osservato il travagliato attraversamento stradale di un non vedente con il suo bastone di color scuro, pensò che se di color bianco e con una fascia di color rosso, lo stesso sarebbe stato molto più visibile.

Nel ’44 poi un certo Hoover, insegnante in una scuola per non vedenti del Maryland, pensò che un bastone molto più lungo ma soprattutto più leggero in materiale metallico avrebbe ancor di più facilitato la deambulazione; a ciò associò anche una nuova tecnica nell’utilizzo dello stesso che voleva l’appoggio nel punto in cui si sarebbe posato il passo successivo; in tal modo diventava difficile non accorgersi di buche o di perdere di vista il cammino segnato.

Anche il cane, fedele amico dell’uomo, è stato utilizzato al pari del bastone come compagno, guardia e guida., come ammiriamo in questo francobollo delle poste francesi emesso per raccogliere fondi pro croce rossa; riporta un’opera di Jacques Callot (1592-1635) dal titolo “Il cieco e il mendicante".

Il più delle volte i due ausili venivano entrambi utilizzati, il bastone per controllare per qual motivo il cane si fosse fermato. E’ noto come molte polizze assicurative richiedono l’uso congiunto di cane e bastone.

L’inizio dell’addestramento dei cani guida lo si suole datare intorno al 1916 in terra tedesca, per far fronte al gran numero di soldati rimasti ciechi durante il conflitto.
Il cane guida è diventato un simbolo per la categoria anche se non è facile per un non vedente avere tutti i requisiti necessari per utilizzarlo : età, salute o carenza di udito precludono spesso la possibilità di possederlo. L’animale è provvisto di un opportuno collare che permette all’assistito di tenerlo per la mano sinistra e portare il bastone con la destra.
Spesso il cane indossa una copertina sulla quale può essere riportata la scritta “cane guida” o una semplice croce di color rosso. In alcuni paesi, come il regno Unito, la legge riconosce in questi casi l’utilità sociale del cane ed esonera il proprietario dal pagamento della normale tassa.

Negli anni forma e materiali utilizzati nel particolare guinzaglio sono cambiati più volte cercando sempre di migliorare le condizioni di utilizzo ed arrivando anche ad avere in alcuni incorporato un dispositivo di segnalazione onde permettere al non vedente di segnalare nei confronti degli altri un suo eventuale cambio di direzione.

E nel tempo è anche cambiata l’idea di associare la figura del non vedente a quella di una persona disadattata, povera e dedita a vivere di elemosina, un mendicante insomma. Anche per i figli non è più stato un problema mostrarsi in pubblico col genitore colpito da questo handicap, come ben descrive questa emissione irlandese in cui una mamma non vedente va in giro a far compere con la propria figliola.


Una delle Organizzazione che si è maggiormente adoperata per aiutare i non vedenti a raggiungere una condizione sociale accettabile è stata quella dei Lions, che attraverso molteplici iniziative di raccolta fondi è stata in grado di allestire in giro per il mondo diversi centri riabilitativi. Anche qui la filatelia ne è testimonial con innumerevoli emissioni.