Il bastone di Asclepio | ||||
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com] |
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Dal mito di psiche alla moderna psichiatria | ||||
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Il nome e successivamente il termine derivano dal greco “psyché” di difficile traduzione ma che potremmo semplicisticamente associare alla parola “anima”. Pertanto quando si volle dare un nome a quella branca della medicina che aveva come obiettivo “la cura dell’anima” si coniò il termine di psichiatria.
Ma a buon diritto possiamo indicare come fondatore della moderna psichiatria il neurologo francese Philippe Pinel (1745-1826) che, rischiando anche la vita, riconsidererà il malato di mente come un essere umano da curare all’interno di una struttura ospedaliera. Precursore di Pinel è l’olandese Johannes Wier (1515-1588) medico alla corte del duca Guglielmo III di Julich che rifiuta le credenze in fatto di stregoneria ed esorcismi nei confronti dei malati mentali. Seguendo gli insegnamenti di Pinel, l’anatomico e psichiatra J.C. Schroeder van der Kolk ( 1797-1862) riesce a far diventare un obbligo di legge ( Lunacy Act del 1841 ) le ispezioni negli “Asylum” come allora venivano chiamati gli ambienti di ricovero dei malati mentali. Oltreoceano ricordiamo Benjamin Rush (1745-1813) che oltre a produrre il primo testo americano sulla disciplina, fu politicamente impegnato nel partito repubblicano e contribuì alla stesura della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Da questo momento il cammino della psichiatria si fa più organico e segue di pari passo le nuove conoscenze cliniche e anatomiche delle malattie del sistema nervoso. Insospettate connessioni con la psichiatria ha invece un gigante della storia della scienza e della medicina : Charles Robert Darwin (1809-1882). Il naturalista inglese è certamente più famoso per la sua opera monumentale sull’origine della specie; ma il suo saggio “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali” rimane ancora oggi un messaggio valido sul valore e sul significato dell’inconscio. Figura minore è Paul Ferdinand Gachet (1828-1909), il quale pittore anch’egli, ebbe tra i suoi pazienti Vincent van Ghogh. Passando attraverso studi di entomologia, approda alla psichiatria Henri Forel (1848-1931) e si distingue oltre che per la sua attività professionale anche per il suo impegno sociale e politico, che lo portano a chiedere la modifica del codice penale con riflessi anche sul malato mentale. Ricordiamo anche il russo Grigory Nicolajewitsch Minch (1866-1936) che individua nella zona prerolandica del cervello la sede dello scatenamento dell’attacco epilettico. Si affaccia ora sulla scena la controversa figura di Sigmund Freud (1856-1939) fondatore della psicanalisi; nei suoi studi si oppone criticamente al concetto di una diretta localizzazione cerebrale dei fenomeni psichici. Perseguitato dalle leggi antirazziali lascia l’Austria nel 1938, morirà a Londra all’età di 83 anni. Continua la sua opera l’allievo Carl Jung (1875-1961) il quale formatosi in un ambiente familiare religioso e con una madre dal carattere fortemente superstizioso, abbraccia gli studi medici e si laurea con una tesi sui fenomeni paranormali. Ammiratore e seguace in un primo tempo di Freud, fonda successivamente una sua scuola di Psicologia Analitica. Nel 1908 organizza a Salisburgo il primo Congresso Internazionale della disciplina.
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