Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
La malattia... che scorre: il reumatismo

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L'inverno, la stagione “del freddo”, si avvicina e con esso il peggioramento delle condizioni climatiche. Ciò certamente non facilita la vita a chi, avanti negli anni, è affetto da quella manifestazione morbosa indicata con il termine generico di “dolore reumatico”.

Già Ippocrate ne parla nei suoi scritti anche se per lungo tempo il termine “artrite” è attribuito a malattie di diversa natura, interessanti sia le strutture articolari che muscolari.

reumatismiIl termine “reumatismo” è coniato nel XVI secolo da Guillame de Baillou, anche noto come Ballonius (1538–1616), medico francese alla corte di Enrico IV, che volle indicare una “malattia che scorre, finisce e si disperde” in quanto colpisce le articolazioni con punte acute e passeggere, distinta da quelle manifestazioni articolari croniche.

Solo nel XIX secolo però si inizia a metter ordine alla confusa materia grazie a Jean-Baptiste Bouilland (1796 – 1881) che per primo mette in correlazione la malattia con le gravi alterazioni cardiache che ad essa si associano.

Ernest-Charles Lasègue (1816-1883) stabilì la perfetta autonomia della malattia che prenderà il nome di malattia reumatica o “febbre reumatica” mentre il premio Nobel Il'ja Il'ič Mečnikov (1845-1916), con i suoi studi sulla fisiopatologia dell'infiammazione, riuscì a farla comprendere meglio.

La O.M.S., Organizzazione Mondiale della Sanità, nell'ambito della sua battaglia per la salute e la prevenzione delle malattie proclamò il 1977 “Anno Mondiale del Reumatismo”.

Troviamo come al solito la Filatelia in prima linea nel rilanciare questo messaggio con l'emissione di francobolli e annulli. Tra le tante emissioni ci sembra particolarmente efficace la vignetta dell'Amministrazione del Titano in quanto ben fa capire, anche a chi non sia mai stato colpito dalla malattia, come essa “abbracci il malato stritolandolo tra i suoi tentacoli”.



Tra i personaggi famosi che hanno sofferto di questa malattia vanno ricordati personaggi storici come Giuseppe Garibaldi, nelle arti Pierre-Auguste Renoir, tra i massimi esponenti dell'Impressionismo francese, e il fiammingo Rubens, senza dimenticare la compianta Edith Piaf che ne fu assillata sin dall’età di 30 anni, rimanendo per tutta la vita dipendente dagli antidolorifici.

Un certo sollievo lo troviamo frequentando le terme; famose in Italia quelle di Salsomaggiore dove è possibile usufruire della fangoterapia.