Il bastone di Asclepio | ||||
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com] |
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Lo speziale | ||||
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Considerare il Medioevo “tout court” un periodo buio della storia dell’umanità è riduttivo e anche a volte falso. In questo periodo assistiamo al nascere di tutte quelle che saranno le attività artigianali e commerciali dei secoli a venire. Tratteggeremo qui la figura dello speziale, personaggio che assommava in sé quella di imprenditore, artigiano e commerciante; infatti si occupava della compravendita di svariati prodotti e materie prime, con esperienza in pratica farmaceutica e conoscenze in campo mercantile.
Lo potremmo in un certo qual modo definire l’anello di congiunzione tra scienza popolare e sapere medico; il suo operare una via di mezzo tra occupazione intellettuale, tipica di un medico o un notaio, e occupazione commerciale. Diattamo – azione tonica e lenitiva
Infatti pur non dovendo affrontare un corso di studi universitario, ma solo un apprendistato in bottega, il suo patrimonio di conoscenze e la sua professionalità godevano di ampio riconoscimento; in particolare a Firenze si collocavano nella corporazione delle Arti Maggiori al pari dei medici, con un tenore di vita superiore alla media. Malva silvestre – azione lenitiva ed espettorante
In altre località si univano in corporazione artefici minori come ceraioli e fabbricanti di candele, droghieri, produttori di dolciumi e confetti.
Ginestrino – azione sedativa e antispastica
Iscrivendosi all’albo professionale sottostavano ad alcuni anni di tirocinio al temine dei quali li aspettava un vero e proprio esame e conseguente giuramento di esercitare lealmente la professione. Menta piperita – azione leggermente analgesica Spesso coltivava e raccoglieva in prima persona gli ingredienti necessari ai suoi medicamenti, avvalendosi a volte di collaboratori come erbolai, per la raccolta di vegetali ricchi di principi attivi, o serpari che fornivano vipere che utilizzavano per ricostituenti e impiastri.
Digitale purpurea – azione cardiocinetica
Erano spesso dediti all’apicoltura per ottenere miele come ingrediente di medicamenti e cera, con cui anticamente venivano fabbricati i cerotti, ma anche per la produzione di candele e fiaccole, vero e proprio business per gli speziali romani.
Calendula – azione antispasmodica e sedativa
La bottega di uno speziale poteva a volte trasformarsi anche in un laboratorio di pasticceria per preparare confetti, pan pepati, mostarde e marzapani e servire nozze e battesimi.
Belladonna – azione parasimpaticolitica
Furono stabiliti rigidi regolamenti per aperture e chiusure degli esercizi di vendita, garantendo comunque la fornitura dei medicinali agli ammalati attraverso l’adozione di turni e severi furono anche i controlli su strumenti di misura quali bilance, atti a garantire la loro precisione.
Artemisia – azione ipnotica e abortiva Assolutamente vietati erano eventuali accordi con i medici, per favorire la vendita di farmaci e dividere l’incasso mentre era ammessa la collaborazione nello stesso studio.
Oppio – azione analgesica e sonnifera
Passati i secoli bui, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, l’Europa conobbe sostanze fino a quel momento sconosciute e la produzione dei medicamenti si avvalse oltre che dei prodotti di oltre oceano anche di nuove tecniche di laboratorio che attraverso procedimenti di distillazione, infusione e sublimazione rendevano manifesto il principio attivo della sostanza. Giusquiamo – azione bloccante colinergica E’ in questo periodo che nasce e si diffonde la nuova disciplina della farmacologia ad opera dello scienziato alchimista Paracelso; quest’ultimo considerava il corpo umano come un grande alambicco nel quale reazioni chimiche, danneggiate da malattie, dovevano essere contrastate da altre reazioni.
Con Paracelso la figura dello speziale si evolve e si trasforma in quella nota ancor oggi del farmacista. |
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