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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (XL parte): Notifiche giudiziarie fatte in proprio da avvocati |
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Antonio Rufini | ||||||||||||||
§ 2) - Vediamo come gli atti da notificare debbano presentarsi alle Poste per chiedere codesto servizio. Per gli Avvocati la presentazione alle Poste delle buste verde da notificare segue, per legge, una liturgia diversa: a) la copia dell’atto da notificare è consegnata all’Ufficiale Postale che vi appone, in fine, dopo la relata di notifica, il bollo tondo datario, la riconsegna all’Avvocato che provvede a metterla in busta e a chiudere la busta che viene a questo punto affidata all’U.P. per la “pesa”, la tassazione e quant’altro necessario; b) l’U.P. sull’originale che resterà in mani dell’Avvocato imprime un altro bollo tondo datario, sempre dopo la relata, percepisce la tassa postale e consegna al presentante l’originale dell’atto bollato e la ricevuta di pagamento dell’operazione; c) di solito la ricevuta Mod. 22-RD consegnata al mittente, a cura dell’Avvocato viene spillata o incollata all’originale, ma non sempre. Perché codesta disparità di trattamento? Perché si devono timbrare col bollo tondo datario delle Poste solo gli atti di Avvocato da notificare e non anche gli atti che l’U.G. presenta per la notifica? Mi fermo qui sorridendoci sopra e invitando anche i lettori a sorridere della mia ingenua comicità e se non avessi dovuto spiegare come le buste verdi per notifica debbano presentarsi alla Posta, avrei “sorvolato” dato che un mezzo sangue cattivo, su tale questione, già me lo feci nel 1994(3). In effetti e qui non tento alcuna comicità, l’Ufficiale Giudiziario fa parte dell’Amministrazione delle Giustizia, dell’Ordine Giudiziario e quindi, nonostante tutto ciò che fa, come predetto, sia in odore di santità, un piccolo “fermo” alla sua attività ce lo ha; il fermo è dato dal “territorio” dato che l’U.G. è tale solo nel suo Distretto ma è un semplice cittadino fuori del Distretto; l’Avvocato, che ha competenza universale su tutto il territorio della Repubblica, fuori del proprio Distretto può compiere, con alcune cautele e piccole limitazioni, atti che all’U.G. sono preclusi. Pari e patta, pareggio a reti inviolate? Lo decidano i lettori. Io che sono parte in causa mi tiro fuori, mi astengo riconoscendo il “conflitto di interesse” implicito. Gli atti notificati da Avvocati (citazioni, intimazioni di testi post D.L. 14/3/2005 e L. 14/5/2005 n. 80, convalide di sfratti esecutive, sentenze, diffide e messe in mora stragiudiziali, etc.) passati per Posta e con bollo tondo datario della Posta, a mio giudizio fanno parte “di diritto” della Storia Postale, visto che di Storia si parla anche per le cartoline e i depliant e delle Poste e per i “calendarietti” distribuiti (olim) dai portalettere; i lettori tengano presente che gli atti di Avvocato notificati a mezzo posta sono di certo più “postali” delle corrispondenze in corso particolare (oggi autoprestazione) perché non hanno il solo bollo postale ma sono veramente circolati nei canali normali delle Poste e dalle Poste sono stati distribuiti ai destinatari (anche se in busta verde……). Certo attualmente gli atti notificati da Avvocati, pur essendo “comuni” (in 27 anni ne sono stati prodotti a decine di migliaia) non circolano tra i collezionisti; il motivo è sempre lo stesso, la privacy. Rientro nel seminato e mostro gli oggetti postali in questione (quelli che “posso mostrare” senza temere denuncia). Antonio Rufini | ||||||||||||||
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