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Le mie avventure con i bolli speciali del Giubileo del 2000 (V parte) |
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Antonio Rufini | ||||||||||||||
Nell'agosto del 2000 fui a Riccione per le vacanze estive; una cosa normale, da famiglia normale. Avrei potuto prendere il locale filobus intercomunale e andare al Chiosco Giubileo di Rimini, ma per prima cosa avevo terminato il materiale da spedire e poi non volevo sciupare una mattinata intera di spiaggia, data la brevità delle vacanze (due settimane); mi riservai, al ritorno a Roma, di chiedere il servizio filatelico a Rimini tramite Posta. Così feci ed al ritorno nella mia città spedii una raccomandata A. R. al Chiosco Giubileo di Rimini con la richiesta del servizio filatelico; ho ancora in mie mani il relativo Avviso Mod. 23-I. Rimini (il Chiosco di Rimini o lo Sportello Filatelico di Rimini Centro) non mi hanno risposto mai. Tutti i chioschi giubileo d'Italia sono stati chiusi il 6 gennaio 2001, ma da Rimini nessuna risposta, telefonicamente o per iscritto, ma non lo feci, preso dal lavoro. Allo sportello filatelico trovai una signora che mi spiegò cos’era accaduto. Pare che dal 7 gennaio iniziarono ad evadere le richieste filateliche e tutti i bolli che apponevano furono datati 5 gennaio (l’ultimo giorno utile, dato che in tutta Italia il solo Chiosco di Roma San Pietro restò aperto la giornata della Befana 2001). Quando arrivarono alla mia richiesta era aprile 2001 e l'impiegata che lesse la mia raccomandata, con terrore, s’accorse che io avevo chiesto non solo i timbri su cartoline e buste, ma anche la spedizione di Raccomandate e così s’era bloccata perché se avesse obliterato i francobolli con bollo giubileo in data 6/1/2001 non avrebbe potuto passarle, avviarle col metodo “dove-quando” del nuovo programma con la data di aprile. La signora mi consegnò brevi manu le cartoline e le buste con gli annullamenti del 6 gennaio e che riportai a Roma, ma io lasciai lì, allo sportello filatelico le due Raccomandate che erano da spedire, ma che non erano state avviate. Rientrato a Roma, poi, feci causa a Posteitaliane avanti al Giudice di Pace di Roma (competente quale Corte del convenuto, cioè di Posteitaliane che ha sede in Roma), per il mancato servizio filatelico. La causa, nella quale Posteitaliane si costituì esplicando una lunghissima difesa scritta (forse perché una decisione a me favorevole avrebbe costituito un "precedente" spiacevole), alla fine l’ho persa perché il Giudice accertò che Posteitaliane non assume, secondo il Regolamento Postale vigente, alcuna responsabilità per il servizio filatelico e per fortuna (data l’unicità e le novità della questione portata avanti al Giudice), le spese di lite vennero compensate, cioè non ho dovuto rimborsare onorari e accessori all'Azienda postale che aveva vinto. A Rimini sono rimaste le mie due buste, affrancate coi valori dell’epoca e al tariffario dell’epoca, mai avviate e che non ho mai saputo quale fine possano aver fatto. In conclusione: da tanti Chioschi Giubileo ho ottenuto la spedizione di Raccomandate, tutte con A.R.; da Rimini no; mi sono restati, a vita, dei "buchi" nell'album. Di seguito si possono scaricare: la mia citazione dell'epoca, l'atto di costituzione di Posteitaliane e l'estratto della sentenza. E non poteva mancare l'immagine di una delle cartoline filateliche con bollo Giubileo di Rimini.
Antonio Rufini | ||||||||||||||
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