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armi e metodi contro
trucchi & falsificazioni

un quaderno di appunti

di

Franco Moscadelli


 

introduzione

 

E' con piacere che saluto e ringrazio l'editore nonchè amico Monticini per l'inserimento ne "Il Postalista" di questa nuova rubrica che riporterà le esperienze del sottoscritto e di altri esperti nel riconoscere e nel segnalare falsificazioni e trucchi, cosa oggi ancora più attuale in quanto i falsari si stanno sempre più rivolgendo anche ad esemplari di medio o basso valore. Penso che la materia sia utile informazione per tutti i collezionisti. La rubrica sarà aggiornata di tanto in tanto sia con vecchie che nuove segnalazioni come se fosse un quaderno di appunti sempre consultabile. Data la delicata materia sono accettati ritrovamenti e osservazioni da inviare al mio indirizzo e-mail: info@francomoscadelli.it oppure direttamente a: info@ilpostalista.it, che attentamente vagliati saranno eventualmente pubblicati.

Franco Moscadelli



Innanzitutto diciamo che vi sono francobolli falsi e francobolli falsificati, per frodare sia i collezionisti che le poste. Il francobollo FALSIFICATO è un francobollo originale che è stato modificato od alterato con lo scopo di aumentarne il valore venale cambiando, per esempio un colore oppure filigrana o una scritta o la dentellatura. Tali cambiamenti possono essere effettuati con attrezzi meccanici e l'uso di reagenti chimici eccetera. Invece un francobollo FALSO è, per così dire, una imitazione di un francobollo originale. I falsi molte volte sono prodotti con sistemi di stampa diversi dall'originale. La tecnologia moderna può aiutare nella creazione di riproduzioni molto accurate ed in caso di dubbio l'assistenza di un esperto è da preferire per la conferma che il pezzo in questione sia genuino. Non starò ad indicarvi tutti i metodi di stampa in quanto esposti chiaramente in tutti i cataloghi in commercio ma due righe sulle tecniche di indagine vanno sicuramente esposte. Oltre all'analisi visiva ed immediata ci possiamo avvalere anche di analisi chimiche, di analisi con metodi alla fluorescenza a raggi X (Spectrace 500) dove possiamo trovare tracce ppm (parti per milione)di elementi o pigmenti. Oppure è possibile fare un esame spettrografico di massa ed eventualmente una spettrometria all'infrarosso con foto annesse. Un "attrezzo" significativo può essere il Crimescope della Spex che è usato anche in criminologia. Non spiego il funzionamento per correttezza e privacy, ma l'infrarosso, non visibile all'occhio umano, può rendersi visibile con varie tecniche fotografiche e filtraggi appropriati con abbinamenti a fonti fluorescenti di vario tipo.

Un esempio:

 

Falsificazione con la cancellazione di un cognome su di un documento con un inchiostro avente un pigmento diverso e reso visibile con la tecnica dell'infrarosso, "Duget" in colore più chiaro

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