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armi e metodi contro
trucchi & falsificazioni

un quaderno di appunti

di

Franco Moscadelli


 

 

colori che vanno, colori che vengono...

 

Ritorno a Voi con altri esempi ed esperienze sulle falsificazioni che pur sembrando semplici restano sempre insidiose.

 
























 

 

Francobollo di servizio con parziale ristampa ed annullo illeggibile:

 


 

L’ingrandimento conferma che trattasi di stampa falsa tipografica (trucco). Le linee ondulate e la proporzione tra loro non risulta consona all’originale.


Oltre alle falsificazioni di stampa, abbiamo “in commercio” molti esemplari che presentano manipolazioni “chimiche”. Non posso stare ad elencarle tutte poiché sono molte, mi limiterò ad alcuni esempi.

Una classica manipolazione di francobolli, senza prodotti chimici veri e propri, è la scoloritura tramite l’esposizione diretta a sorgenti di luce ultravioletta o al sole: “fotochimica della luce”.

Dopo il “Milan Azzurro” già descritto in precedenza, vediamo altri esempi di colori cambiati con esposizione alla luce solare o ultravioletta:

 

 

 

Naturalmente i colori si cambiano o si scoloriscono anche con i prodotti chimici veri e propri.

Il 50 lire castelli “ROSA” (a dx e firmato) per esempio, è facilmente ottenibile manipolando l’esemplare con DICLOROPROPANO, un prodotto chimico di libera vendita che assomiglia alla “vecchia trielina” e che lascia pure integra la gomma degli esemplari nuovi, per cui attenzione a francobolli con colori cambiati, mancanti o altro, una perizia valida è sempre da preferire.

 

Alcune tecniche moderne si affidano al “laser” per questi tipi di intervento, non solo per togliere i colori ma anche per aggiungerli o stamparli ex novo.

 

 

(continua)


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