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armi e metodi contro
trucchi & falsificazioni

un quaderno di appunti

di

Franco Moscadelli


 

 

la stampa di riproduzioni offset e... "Piazza Armerina"

 

E’ bene avere qualche nozione in più sui metodi di stampa, anche per individuare più facilmente anomalie e trucchi. Prendiamo ad esempio la stampa fotolitografica, in gergo detta offset. In sintesi: oltre alle parole inserite elettronicamente, in un articolo, abbiamo bisogno anche delle illustrazioni. Per poter riprodurre una illustrazione a colori è necessario selezionare (cioè scomporre) i colori primari dall’originale. Con l’uso dei filtri complementari riusciamo a fare le pellicole dei colori di stampa (foto1) o l’incisione degli stessi sulle lastre di stampa tramite computer. “CTP” Computer To Plate, dal computer alla lastra.

 


(foto 1)

I colori primari sono il CYANO (azzurro), il Magenta (rosso), il GIALLO ed il NERO, quest’ultimo serve a dare più incisività ai particolari delle foto.

 


(foto 2)
 

Nel disegno (foto 2) vediamo i colori primari e quelli derivati. Rammento che ogni colore viene retinato e stampato con inclinazione diversa (foto 3),
 


(foto 3)
 

ed è il macchinista che stampando “a registro”, ricompone i “puntini colorati” ricreando l’immagine originale (4). In poche parole quando vediamo una foto in una rivista od in un giornale “vediamo una vera illusione ottica”, perché la foto è fatta da tanti piccoli puntini colorati che l’occhio non percepisce.

 


(foto 4)
 

Nelle foto in bianco e nero è la solita storia però lavorando con un solo colore ed una sola retinatura. (Foto 5, 6 e 7 ingrandite)
 


(foto 5)


(foto 6)


(foto 7)

Ed ecco uno schema di una macchina da stampa offset cilindrica a foglio singolo e rotativa in bobina:
 


a foglio


a bobina
 

Vediamo per esempio un trucco su di un francobollo stampato in calcografia ed in offset combinati: Mosaici di Piazza Armerina del 1993. (foto 8).
 


(foto 8)
 

In questo esemplare sono stati tolti (chimicamente oppure per esposizione a radiazioni luminose o con una gomma morbida), i colori della vignetta centrale stampati in offset. Ancora oggi ho visto in commercio tali francobolli contraffatti. Questi francobolli “truccati” però, hanno anche perso la fluorescenza (foto 9), proprio dove è stampata la vignetta, in quanto trattasi di una emissione con fluorescenza “in patina”, cioè con applicazione di uno strato di patina/vernice contenente il pigmento fluorescente, per cui il recto (facciata stampata) del francobollo risulta molto sensibile alle manipolazioni.
 


(foto 9)


(foto 10)
 

Normalmente rimangono sempre tracce di colore tra i solchi della stampa calcografica che è a rilievo, ed è anche per la complessità del disegno (foto 10), che in alcuni punti è più difficile “far scomparire” le tracce della stampa fotolitografica. I francobolli di “Piazza Armerina” catalogati con mancanza dei colori non devono avere traccia di stampa offset e la fluorescenza deve essere omogenea su tutto il francobollo.

 

(continua)


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