l'acido acetico, il nemico degli inchiostri
rossi (quarta parte)
… Come questa busta da Montepulciano dove
l’inchiostro o meglio il pigmento sottoposto ad indagine spettrografica
non presenta nessuna riflessione alla radiazione trattata ed è
riconducibile ad una sospensione di nerofumo in soluzione alcalina di
gommalacca:
Tale tipo di inchiostro non era esistente nel 1808
per cui l’impronta citata è da considerarsi postuma alla data del
documento.
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Anche fotografando “attraverso” la carta non
troviamo traccia della impronta del punzone per cui trattasi di pericolosa
imitazione dell’originale per frodare i collezionisti di storia postale.
Una piccola “nota tecnica” sulla spettroscopia infrarossa.
L’energia della radiazione infrarossa è in grado di provocare oscillazioni
dei gruppi di atomi che costituiscono una molecola, specialmente di tipo
covalente come i composti organici che danno come risposta uno spettro
caratteristico, che rappresenta per così dire, la sua impronta digitale.
In molti campioni presi in esame abbiamo trovato diversi componenti quali
carte diverse, collature e pigmenti diversi, persino muffe e rifiuti
organici. Diverso il discoso per le molecole inorganiche composte da atomi
pesanti quali il ferro, rame, piombo che sono prodotti molte volte
presenti nei pigmenti degli inchiostri.
Oltre alla fotografia tradizionale con filtri ed apparecchi colorimetrici
abbiamo la possibilità di analizzare quanto detto sopra anche con uno “spettrofotometro”;
un buon modello è lo Spectrum One della Perkin-Elmer.
Mi sono state sottoposte delle lettere prefilateliche di San Quirico e
Radicofani in colore bruno scuro, quasi nero. Il dubbio più alto era per
l’impronta di San Quirico 114 che quasi nera non l’avevo mai vista e
stando alla letteratura non doveva esistere. L’ esame ha poi confutato
ogni dubbio in quanto tutte le impronte sono risultate di tipo rosso
poiché nell’inchiostro era presente cromato di piombo (giallo) minio e
cinabro (rosso).
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La alterazione è stata causata dalla cattiva
conservazione e dal contatto con la busta in acetato che la conteneva.
Bella trasparente ma nel tempo rilascia alcuni acidi, di cui uno è l’acido
acetico. Questo acido intacca il minio presente nell’inchiostro che lo fa
passare dal rosso arancio al bruno.
A tal proposito vediamo insieme un viraggio ottenuto dal “vapore”
dell’acido acetico su di una impronta siciliana “Girgenti”, dove nel
pigmento dell’inchiostro vi sono parti di minio.
(Da uno studio sulle alterazioni chimiche degli inchiostri di G.Chianetta):
In questa foto
Girgenti in ovale al naturale prima del trattamento
In questa foto Girgenti “in bruno” anziché in rosso,
dopo il trattamento. Per cui bisogna fare molta attenzione a questo tipo
di impronte prefilateliche.
Per chi volesse cimentarsi a “fare da sé” un inchiostro, più o meno
antico, può copiarsi queste ricette:
INCHIOSTRO DI COLORE NERO:
In 250 parti di acqua sciogliere 14 parti di tannino, 3,5 parti di acido
pirogallico, 6 di carminio d’indaco, in altre 250 parti di acqua
sciogliere 30 parti di solfato ferroso, poi mescolare le due soluzioni,
agitare, filtrare e aggiungere 60 parti di soluzione di gomma arabica
diluita al 30% e 0,1 parte di acido formico. Imbottigliare.
INCHIOSTRO DI COLORE BLU:
Acqua distillata 925 parti, 10 parti di blu di metilene, 20 parti di acool
a 92°, 40 parti di Glicol etilenico e 5 parti di allume. Agitare, filtrare
e imbottigliare.
ECONOMICO NERO BLUASTRO DI ANTICA RICETTA:
Si lasciano macerare per 3 giorni 125 parti di noci di galla frantumate in
2 litri di acqua piovana o distillata, a parte si fanno sciogliere 50
parti di gomma arabica e 50 parti di solfato di ferro in 100 parti di
acqua distillata, si mescolano poi le due soluzioni e dopo tre giorni,
agitando spesso, si scalda fino alla ebollizione. Dopo raffreddata si
filtra la soluzione e si imbottiglia.
Come vedete il discorso sulle metodologie ed i sistemi antifalsificazioni
è molto ampio, si va dalla fisica alla chimica in un batter d’occhio ed è
per questo che il sapere molte volte mette al riparo da eventuali errati
acquisti, specialmente su internet. E’ bene rivolgersi sempre a
commercianti di ottima reputazione ed eventualmente, in caso di dubbio far
controllare sempre il pezzo che si vuole acquistare.
(continua)
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