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armi e metodi contro un quaderno di appunti di Franco Moscadelli |
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manca il colore, trucco ? (sesta parte)
Un’altra contraffazione fisica può essere quella di togliere un colore ad un dato francobollo. Per esempio molto tempo fa circolavano dei francobolli del 1959 emessi per il centenario della 2^ guerra di indipendenza ed in particolare quello da 25 lire aveva una croce rossa stampata nella prima metà del francobollo. Si diceva che nel giorno di emissione (27-6-1959) nell’ufficio postale di Golasecca (Va) venne trovato un foglio intero senza la stampa della croce rossa (I.Balzarini-Bolaffi, ndr) catalogate allora CEI 880b – Bolaffi 815a, di cui il sottoscritto non ne ha mai vista una originale almeno sino ad oggi.
foto 1
Anche questo bel valore (foto 3) usato su cartolina
a Milanofil nel 1991 e “firmato” da due periti, è “truccato”. Usando degli
accorgimenti è possibile anche non far scurire la carta, come invece molti
esemplari hanno. Molte volte gli esemplari scoloriti, per esempio, alla
luce solare, presentano un imbrunimento della carta che talvolta notiamo
anche nelle riproduzioni per la stampa sui vari cataloghi in distribuzione
da grandi case d’asta. Controllare per credere.
La fotochimica della luce produce anche un decadimento della parte fluorescente del francobollo, oltre all’ingannevole alterazione in azzurro della cromia, (foto 4 e 5). Quindi attenzione agli acquisti, in quanto i pezzi originali sono plattati ed attestati con certificati di accertata storicità.
Un controllo da fare, anche da soli, oltre a quelli esposti sopra, è vedere con luce appropriata e radente, se la cornice dello stemma (dove era il giallo) ha una tonalità più chiara del colore del fondo della carta come nella foto 6 oppure è tutta omogenea. Nel nostro esempio il giallo è stato cancellato!.
(continua) |
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