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il musicalista
il personaggio del mese: OTTOBRE 2006
GIUSEPPE VERDI

IL PERSONAGGIO

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nacque da una famiglia modesta il 10 ottobre 1813 nella frazione Roncole del comune di Busseto (PR).

Fu grazie all’amico di famiglia Antonio Barezzi, un mercante locale, che poté permettersi di frequentare il ginnasio e di prendere lezioni da un organista.
A 15 anni scriveva già musica per la Società filarmonica e per privati di Busseto.

Nel 1836 vinse un concorso come maestro di musica per il comune di Busseto e sposò la figlia del suo protettore, Margherita Barezzi.

Grazie al suo mecenate riuscì a recarsi a Milano ove dovette lottare contro alcune difficoltà: gli venne, fra l'altro, negato l'ingresso al Conservatorio di Milano. Riuscì a frequentare l'ambiente scaligero, prendendo lezioni dal maestro Vincenzo Lavigna.

Nel 1839 fu rappresentata alla Scala la sua prima opera, “Oberto Conte di San Bonifacio”. L'insuccesso della sua seconda opera e la morte della moglie lo riportarono a Busseto sino al 1842, quando gli fu offerto di musicare due libretti di Temistocle Solera: “Il Nabucco” e “I Lombardi alla prima crociata”. Il successo riportato nelle rappresentazioni alla Scala e la popolarità che ne seguì segnarono una svolta decisiva nella sua carriera.

L'incontro con il librettista Francesco Maria Piave, iniziata con”Ernani”, avrebbe portato ad opere esemplari quale, fra le altre, ”La Traviata”.

Seguirono tempi di duro lavoro che lui stesso definì “anni di galera”, cui si devono opere note, come “Macbeth” e altre meno note al gran pubblico, come “Stiffelio”, ma molto espressive per l'evoluzione successiva, che inizia con “Rigoletto” per terminare con “Il Trovatore” e “La Traviata”.

Mori a Milano, il 27 gennaio 1901.

LA MELODIA

Dal Nabucco, uno dei brani più popolari di Giuseppe Verdi, popolare al punto di essere stato da più parti proposto come nuovo inno nazionale italiano: il "Coro degli Ebrei prigionieri in Babilonia", universalmente noto col titolo di "Va' pensiero".

IL FRANCOBOLLO

Emesso dal Vaticano
il 22 maggio 2001
(centenario della morte)

Yvert 1227
Dentellato 13 ¼ x 14 ¼