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il musicalista
il personaggio del mese: GENNAIO 2008
FRANZ SCHUBERT

IL PERSONAGGIO

Franz Peter Schubert nacque a Lichtental, sobborgo di Vienna, nella casa “Al gambero rosso”, il 31 gennaio 1797. Figlio di Franz Theodor, un maestro di scuola e d’Elizabeth Vietz, un’ex cuoca originaria di Zuckmantel (Slesia).

Franz, che aveva tredici fratelli, dimostrò sin dall’infanzia una particolare attitudine per la musica e ricevette i primi insegnamenti dal padre e da Michael Holzer, organista presso la parrocchia locale. Studiò il pianoforte, il violino, l'organo, il canto e l'armonia e nel 1808 entrò a far parte, come corista, della Imperiale e Regia Cappella. Questo gli permise l'iscrizione allo “Stadtkonvikt”, frequentato dai figli dell'alta borghesia, e la possibilità di fruire dell'insegnamento del maestro Antonio Salieri. Divenne presto in grado di comporre "ouvertures" e sinfonie per le manifestazioni musicali del convitto.

Nel 1814 compose “Gretchen am Spinnrade” (Margherita all'arcolaio), un lied tratto dal “Faust” di Goethe. Dopo quest’evento il giovane Schubert intuì la sua vera strada e decise di dedicarsi particolarmente alla composizione di "lieder", brani per pianoforte e musica da camera in genere.

L’anno 1815 fu un periodo molto intenso, in cui riuscì a comporre quattro “singspiele”, la Seconda, la Terza sinfonia ed anche 14 “lieder”. Fu accolto trionfalmente dai vecchi amici del convitto viennese che lo introdussero nei migliori salotti della capitale e gli consentirono di avvicinarsi alla famiglia Esterházy. In compagnia del baritono Johann Michael Vogl fu protagonista di numerose serate che divennero famose, tanto che furono denominate “schubertiadi”. Tutto ciò non permise tuttavia al musicista di sistemare definitivamente la sua posizione economica.

Egli iniziò così una convivenza pluriennale con il poeta Mayrhofer, con il quale collaborò per numerosi lavori teatrali, tra cui “Die Zwillingbrüder” (I gemelli), rappresentato per la prima volta nel 1820, che però ebbe un debole successo. In seguito ottenne solo una commissione per le musiche di scena di una favola teatrale: “Die Zauberharfe (L'arpa magica), rappresentata sempre per la prima volta nel 1820 con successo ancor minore rispetto ai precedenti. I proventi di questi lavori gli permisero finalmente di andare a vivere da solo. Riuscì così comporre l'opera romantica “Alfonso und Estrella” e alcune musiche.

Nel 1826 la “Società degli amici della musica” gli fece una donazione in denaro per i suoi meriti artistici, così gli anni successivi della sua vita furono contrassegnati da un'ininterrotta e febbrile attività che lo porterà a completare il ciclo liederistico “Die Winterreisse (Viaggio d'inverno, 1827), un gruppo di altri 13 “lieder” denominato “Schwanengesang “(Il canto del cigno, 1828), la sinfonia “Grande” in do maggiore (1828), il “quintetto per archi” in do maggiore, le ultime sonate per pianoforte e la “Fantasia” in fa minore per pianoforte a 4 mani (sempre 1828).

Franz Peter Schubert, morì a Vienna, per un attacco di tifo, il 19 novembre 1828. Fu sepolto nel cimitero di Wahring (Vienna), presso la tomba di Beethoven. Le salme dei due grandi musicisti furono trasferite, nel 1888, presso il Cimitero Centrale di Vienna.

LA MELODIA

Benché Schubert non fosse particolarmente attratto dalla musica sacra e da quella per il teatro, che considerava solo in funzione del successo economico e di stima, uno dei brani maggiormente conosciuti e apprezzati del compositore viennese è proprio un pezzo di musica sacra, l'Ave Maria, del quale vi proponiamo l'ascolto.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dall'Austria
il 9 maggio 1997,
in occasione del duecentenario
della nascita.

Dentellato 13 3/4
Yvert 2048