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il musicalista
il personaggio del mese: DICEMBRE 2009
ANTON WEBERN

IL PERSONAGGIO

Anton Fiedrich Wilhelm von Webern, figlio di un ingegnere minerario, nacque a Vienna il 3 dicembre 1883 e frequentò le scuole normali nella città natale.

Grazie a sua madre, appartenente ad una famiglia borghese che era stata elevata a rango nobiliare nel 1754, poté proseguire gli studi a Graz e a Klangenfurt ove, nel 1893, sotto la guida del maestro Edwin Komauer, ricevette lezioni di pianoforte, violoncello e di Teoria della Composizione.

Dal 1902 al 1906 studiò musicologia con Guido Adler, laureandosi presso l’università di Vienna con una tesi sul Choralis Constantinus di Heinrich Isaac. Il suo interesse verso la musica del XVI secolo influenzò la sua tecnica negli anni seguenti.

I primissimi lavori di Webern sono in stile tardo-romantico. Non vennero né pubblicati e neppure eseguiti durante tutta la sua vita. Tra questi, ricordiamo il poema sinfonico Im Sommerwind (1904) e il quartetto d'archi Langsamer Satz (Movimento lento, 1905). Più tardi studiò composizione con Arnold Schönberg e si legò di amicizia lunga e profonda con Alban Berg, anch'egli allievo del citato maestro.

L'apprendistato con Schönberg fu decisivo per la sua maturazione. Nei Cinque movimenti per quartetto d'archi, op. 5 mostra di avere l'esperienza espressionistica del maestro all'astrattismo aforistico, con un notevole anticipo sull’insegnante. Altrettanto vale per i dove l'idea della "melodia di timbri" è già radicalizzata.

Nonostante lo scherno e l'indifferenza con cui furono accolte le sue composizioni, egli continuò con fede la sua strada. Compose la sua prima opera dodecafonica con i Tre canti popolari sacri, dove dimostrò di realizzare in senso ancor più rigoroso il metodo dodecafonico.

Per molti anni scrisse pezzi liberamente atonali, molto simili a quelli di Schönberg.

Nel 1911 si sposò con Wihlelmine Mortel, dalla quale ebbe un figlio e tre figlie. Nel 1915 fu richiamato alle armi e subito congedato per insufficienza visiva.

Stabilitosi, dopo la morte del padre (1919), a Mödling e poi a Maria-Enzersdorf (località ambedue nei pressi di Vienna), si trovò in serie difficoltà economiche. Insegnò composizione ad allievi privati e diresse qualche concerto, collaborando attivamente con Schönberg e Berg alla "Associazione per esecuzioni musicali private".

Negli anni successivi lavorò -svogliatamente- come Maestro di Cappella a Bad Ischl, Teplitz, Danzica, Stettino e Praga. Nel 1920 ritornò definitivamente in patria. Fu direttore dei Wiener Schubertbundes fino al 1922, dei Wiener Arbeiter-Sinfoniekonzerte e anche Direttore del Coro dei Wiener Arbeiter-Singvereins. I Drei Geistliche Volkslieder (Tre cantici spirituali, 1925) furono il suo primo lavoro basato sulla "tecnica”.

Nel 1924 e nel 1932 vinse il "Premio musicale della città di Vienna". Diede concerti in Svizzera, Inghilterra, Spagna e Germania. A partire dal 1926 le sue opere furono regolarmente presenti nei programmi dei concerti della società internazionale di musica contemporanea, e divenne membro d’onore del Composer's Guild di New York. Nel 1927 fu nominato direttore della radio di Vienna.

La sua musica sarà definita "bolscevismo culturale" e "arte degenerata" (Entartete Kunst) dal Partito Nazista. Da allora in avanti venne boicottato e, per guadagnarsi da vivere, fu costretto a lavorare come correttore di bozze per i suoi editori, l'Universal Edition.

Nel 1945 lasciò la distrutta Vienna - ben rappresentata nel film “Il terzo uomo” - per Mittersill, vicino a Salisburgo. Desiderava mettersi in salvo dall'Armata Rossa.
Purtroppo nella notte del 15 settembre, durante le ore del coprifuoco, fu ucciso per errore da un soldato, dell’esercito americano che scambiò il sigaro, acceso da Webern, per un’arma da fuoco, reagendo con tre colpi di pistola.

Sepolto nel cimitero locale, riceve meste visite da parte di musicisti d’ ogni nazione.

LA MELODIA

La Passacaglia Op. 1 (del 1908) segna la fine dell'apprendistato con Arnold Schönberg, e benché lontana dalle composizioni più mature di Anton Webern (il quale non usò mai i suoi secondi nomi e abbandonò il von nel 1918, in seguito alla caduta dell'Impero Austro-Ungarico) contine già molti degli elementi innovativi che segneranno le opere successive.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dall'Austria
il 20 ottobre 1995
nel cinquantenario della morte

Dentellato 13 3/4
Yvert 2002