pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

torna al musicalista
il musicalista
il personaggio del mese: GENNAIO 2010
FRANCIS POULENC

IL PERSONAGGIO

Francis nacque a Parigi il 7 gennaio 1899, da Emile Poulenc e da Jenny Royer.

Il padre fu uno dei fondatori (assieme ai due fratelli) della Poulenc Frères, che divenne poi la nota casa farmaceutica Rhône-Poulenc.

La madre, discendente di una famiglia di artigiani parigini, era una discreta musicista e, intuendo che il piccolo era precocemente attratto dalla musica, lo iniziò allo studio del pianoforte nel 1904.

Francis studiò Mozart, Schubert e Chopin ma anche la “adorabile cattiva musica” (ossia le romanze di moda a quel tempo) e imparò celermente. La sua vocazione fu subito palese, tanto che a sette anni era già in grado di comporre dei piccoli pezzi musicali.

Fin dall’infanzia fu associato, ingiustamente, con il bal musette.

Tra il 1911 e il 1913 lo zio Papoum, (ossia Marcel, fratello della madre) che partecipava all'opera comica, il boulevard ed ai concerti d'avanguardia, gli fece conoscere il balletto Petruška e Le Sacre du printemps di Stravinsky. Per il giovane compositore fu una vera rivelazione. Ricordiamo che l’opera è nata al Théâtre du Châtelet de Paris suscitando una viva polemica al punto che la critica la definì “il massacro della primavera”.

Nel 1915 morì sua madre e un anno dopo egli aderì al famoso “Gruppo dei sei” che era composto, oltre che da lui, da Georges Auric, Louis Durey, Arthur Honegger, Darius Milhaud e Germaine Tailleferre.

Nel 1917, dopo la scomparsa del padre, si stabilì in rue de Monceau, presso la sorella Jeanne e suo marito. Scoprì “La Maison des Amis des Livres”, ossia la libreria di Adrienne Monnier, ove fece conoscenza con alcuni poeti, tra i quali Eluard ed Apollinaire. Quest’ultimo, leggendogli le proprie poesie, esercitò sul musicista un’influenza duratura da cui nacque una grande amicizia.

Non frequentò il conservatorio ma le riunioni del professore catalano Ricardo Viñes che, tra il 1914 ed il 1917, gli insegnò la musica del suo tempo (Debussy, Satie, Stravinsky) e lo introdusse a Manuel de Falla, Jean Cocteau, Marcelle Meyer. Egli ne subì diverse influenze, in particolare da parte di Debussy per la lingua armonica

Nel 1920 presentò la commedia buffa ”Il gendarme incompreso” che cementò la sua notorietà di musicista leggero.

Nel 1921 lavorò con Charles Koechlin e successivamente in Austria, alla seconda scuola di Vienna, unitamente ad Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton Webern.

L’incontro con il cantante Pierre Bernac, nel 1926, sarà per entrambi emozionale ed artistico. Egli infatti compose la maggior parte delle sue melodie e le accompagnò al piano, essendo lui stesso un virtuoso dello strumento.

Poulenc possedeva un gusto poetico molto sicuro. Da Apollinaire provengono: Le Bestiaire, Les banalités, Rosemonde, Calligrammes, Mamelles di Tirésias. Mise in musica anche le poesie di Aragona, Breton, Jean Cocteau, Colette, Louise de Vilmorin, Ronsard, Max Jacob, Charles d' Orlèans , Malherbe, Garcia Lorca.

Un altro poeta, Eugène Émile Paul Grindel, conosciuto come Paul Eluard, a partire dall’anno 1935 sarà uno dei suoi più generosi e prolifici fornitori di ispirazione. Sue sono: Figure humaine, Miroirs brûlants, Cinq Poèmes, La Fraîcheur et le feu, Tel Jour telle nuit.

Dal 1937 compose opere corali religiose: Messe a cappella, Stabat Mater, Gloria, Répons des Ténèbres

Il suo stile suscitò molto stupore perché poteva passare dal truculento o buffonesco (stile canti da villaggio) al teatro lirico mistico e drammatico: Dialogue des Carmélites (su testo di Georges Bernanos), o purificatore, inoltre tutti sapevano che aveva un'ammirazione per i chansonniers parigini come Maurice Chevalier.

Le sue numerose melodie riflettono questo sentimento popolare mescolato di gouaille (suoni da luna-park), di crudeltà e d'amore. Melodico ed armonico naturale in un'epoca segnata dalle sperimentazioni sonore, Poulenc è tuttora definito un romantico attardato, uno Chopin del ventesimo secolo.

Parigino fino al midollo, della sua città amò e rappresentò musicalmente l'eleganza, l'energia e lo spirito.

La sua musica, anti-romantica ma anche anti-impressionista, costituisce l'altra faccia del mondo rispetto sia a Wagner che a Debussy e rimanda piuttosto allo stile popolare e vivace del music-hall e del cabaret.

Morì a Parigi il 30 gennaio 1963 e fu sepolto al cimitero Père Lachaise.

LA MELODIA

Musicista versatile e polimorfo, Francis Poulenc ebbe anche un'importante produzione di musica da camera, come questa Sonata per tromba, corno e trombone, composta nel 1922 e ritoccata nel 1945.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Francia
il 20 luglio 1974
per la serie Personnages célèbres

Dentellato 13
Yvert 1785