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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: OTTOBRE 2010 | ||||||||
NICCOLO' PAGANINI | ||||||||
IL PERSONAGGIO Niccolò nacque a Genova - in via Fossa del Colle - il 27 ottobre 1782. Quarto figlio di Antonio Paganini e Teresa Bocciardo, originari da Carro (La Spezia), tutti e due musicisti dilettanti. Da bambino familiarizzò con il mandolino del padre, che gli insegnerà, all’età di sette anni, i primi “passi” del violino. Il giovane si rivelò molto dotato (assimilava rapidamente tutto ciò che si gli presentava) ed iniziò a comporre. Studiò il violino sotto la direzione di Giovanni Costa, maestro di cappella della cattedrale di Genova, e quindi dell'operista Francesco Gnecco. Dopo diversi concerti in varie chiese di Genova si recò a studiare con Alessandro Rolla e Gaspare Ghiretti che gli impartirono lezioni di contrappunto e composizione. All’età di dodici anni tenne il suo primo concerto pubblico (a pagamento) presso il teatro di Sant’ Agostino, eseguendo le 14 variazioni sull’aria piemontese "La Carmagnola", per chitarra e violino. Tre anni dopo intraprese, con successo, una prima tournée toccando le città di Parma, Milano, Bologna, Firenze, Pisa e Livorno. Molti professori si succedettero nel corso della sua scolarità. Essendo il giovane allievo “troppo dotato”, molti non furono alla sua all'altezza e ritennero di non avere più nulla da insegnargli nella tecnica del violino. Paganini possedeva facoltà stupefacenti tra cui un udito incomparabile e una sensibilità estrema alla musica. Francesco Bennati, autore di una nota fisiologica su Paganini (1831), ha scritto: “La squisitezza dell'udito di Paganini supera tutto ciò che si potrebbe immaginare. In mezzo all'attività più rumorosa degli strumenti di percussione dell'orchestra, gli bastava di un contatto leggero del dito ad accordare il suo violino; giudicava anche, nelle stesse circostanze, il discordarsi di uno strumento meno i rumorosi e ciò, ad una distanza incredibile”. Violinista di talento ma anche chitarrista di qualità, era capace di alternare molto rapidamente (quasi simultaneamente) i due strumenti in occasione di concerti di successo. Si preoccupava di conservare un certo mistero sulle sue tecniche di gioco e fu uno dei primi musicisti a gestire la sua carriera con un senso certo della pubblicità. Due persone segneranno sensibilmente la sua vita: Frédéric Durant (Duranowski), violinista polacco d’origine francese, incontrato verso 1795 e Hector Berlioz, conosciuto quando venne in Italia, a cui fece un regalo di 20.000 franchi (una fortuna per l’epoca), che gli permise di dedicarsi alla composizione di Romeo e Giulietta, dedicata a Paganini. Il “Cannone", che era il violino preferito di Paganini, fu realizzato nel 1743 a Cremona dal liutaio Bartolomeo Giuseppe Guarneri, detto del Gesù. L’artista aveva una reale predilezione per questo violino e a causa della tonalità del suono, egli lo appellava affettuosamente "Cannone violino". Il “Vuillaume" era un altro violino che Paganini apprezzava in modo particolare, perché era stato realizzato dal parigino Jean Baptiste Vuillaume. Questo strumento, fedele riproduzione del ”Cannone”, fu costruito e gli fu regalato dal liutaio francese nel 1840. Paganini accettò successivamente di cederlo al suo allievo fedele Camillo Sivori per una somma di 500 franchi, importo che Paganini invierà a Vuillaume in segno della sua amicizia artistica. Contrariamente al "Cannone”, il "Vuillaume" restò quasi non utilizzato. Questi due violini, trasmessi da donazione ed eredità testamentaria, sono proprietà del comune di Genova e conservati a Palazzo Tursi. Nel 1992 il Municipio del Capoluogo ligure affidò al noto liutaio di Parma, Renato Scrollavezza, l’incarico di restaurarli affinché potessero resuscitare alla vita dei concerti. Niccolò ha lasciato oltre 130 opere ed è morto a Nizza il 27 maggio 1840, per tisi laringea di origine sifilitica. |
LA MELODIA Paganini è spesso evocato come il più grande violinista mai conosciuto. Fu anche un compositore importante, che inventò nuovi modi d’utilizzare il violino.Il suo eccezionale virtuosismo si esaltava nell'esecuzione dei Capricci, uno dei quali qui vi proponiamo. |
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IL FRANCOBOLLO
Dentellato 13 x 12 1/4 |